Al folto elenco di più e meno giovani promesse tennistiche pronte a calcare il suolo del Foro italico si è aggiunta anche Francesca Bernardi, ventiduenne riminese, che con grande gentilezza si è resa disponibile a raccontare a Spazio Tennis la propria esperienza e le emozioni ad essa legate. L’opportunità di misurarsi dal 4 al 7 Maggio su un palcoscenico quale quello delle pre-qualificazioni degli Internazionali BLN d’Italia è motivo infatti di grande emozione, preoccupazione e tensione per ogni giovane tennista, e Federica non fa eccezione, definendo il percorso che l’ha portata fino a questo traguardo come un vero e proprio sogno che si realizza, schiudendosi davanti ai suoi occhi.
Per numerose giovani ragazze gli Internazionali BNL d’Italia sono una vetrina ambitissima da cui dare sfoggio delle proprie capacità e al contempo una preziosa occasione per assaggiare il mondo del tennis professionistico. Qual è la tua opinione al riguardo?
Sono davvero emozionatissima all’idea di quanto mi aspetta. Mille pensieri e mille emozioni mi affollano la mente sapendo che andrò a giocare al Foro italico. E’ un esperienza nuova per me, che vi sono stata solo da spettatrice prima di adesso. Senza dubbio sarà un’emozione unica, sono già tesa. Competere al Foro penso sia il sogno di ogni tennista italiano, poiché si tratta del torneo più prestigioso del nostro paese. Ho avuto questa possibilità e farò in modo di sfruttarla al meglio.
La possibilità di cui parli è giunta dopo tanto sudore ed impegno sul campo…
Certo. Mi sono iscritta all’Open BNL di Pesaro per raggiungere questo traguardo, torneo in cui ho giocato cinque partite. Due di queste sono state piuttosto dure per me non solo a livello fisico ma anche a livello mentale. Mi sono ritrovata di fronte avversarie competitive, tra cui Elisabetta Cocciaretto, quattordici anni, ragazzina a mio parere dall’ottimo gioco, che sono riuscita a battere in tre set, al tie-break del terzo. Abbiamo lottato per quasi tre ore e mezza ed è stato il match più impegnativo nel mio cammino fino alla vittoria conclusiva. Ho vissuto l’emozione più bella quando la pallina del punto decisivo, in finale, si è fermata in rete dopo il colpo della mia avversaria. E’ stato incredibile, non potevo crederci: avevo vinto.
I risultati, lo sappiamo tutti, non giungono improvvisamente per chiunque: sacrificio e determinazione sono le chiavi del successo, e Francesca Bernardi lo sa bene, vero?
Assolutamente. Ho iniziato a giocare a tennis a nove anni, non troppo presto dunque, a differenza di molte altre tenniste che sbocciano sin da giovani. Non ho ricevuto la spinta di nessuno dei miei genitori in quanto nella mia famiglia non vi era alcun praticante di questo sport. Mi sono iscritta al circolo Marino Casalboni di Santarcangelo di Romagna, dove ho iniziato a prendere dimestichezza con la disciplina. A seguire i miei primi passi è stato il maestro Stefano Zanni, oggi mio grande amico e a cui ancora sono legata da un ottimo rapporto. Non ho perso tempo sin dai primi anni al circolo, cominciando presto a partecipare a numerosi tornei nazionali ed anche internazionali, trascorrendo tuttavia gran parte del mio tempo lontano da casa. La lontananza dal circolo a causa dei numerosi impegni mi ha per forza iniziato ad allontanare dal mio mentore, così a 14 anni sono passata sotto l’ala di Patricio Remondegui ed Adriana Serra Zanetti al circolo tennis di Valmarecchia.
E con loro è arrivato il cambiamento…
Più che un cambiamento, loro mi hanno aiutato tantissimo a crescere in tutti i sensi, rendendo ogni sforzo utile e facendo nascere un’ottima intesa di squadra. Con loro è stato davvero perfetto. Quattro, cinque ore di allenamento ogni giorno non pesavano affatto e i primi risultati degni di nota a livello junior sono arrivati meritatamente: ho raggiunto i quarti di finale al torneo Avvenire (una delle più importanti manifestazioni a livello giovanile), raggiungendo poi la finale alla parallela competizione under 16 a Foggia. A 15 anni potevo già festeggiare le mie prime partecipazioni a tornei ITF con un prize money di $10.000 e un anno dopo ero nel ranking WTA, con i miei primi 5 punti mondiali.
Ma nel 2008, purtroppo, l’incantesimo si è interrotto. Cosa è accaduto?
Ero arrivata a Roma in ottima forma per il Lemon Bowl, uno dei tornei più apprezzati nel panorama giovanile italiano. Vittoria dopo vittoria ho raggiunto la semifinale, ma durante la partita sono scivolata sulla riga e ho rimediato uno strappo all’inguine. Non pareva un infortunio troppo serio, infatti dopo poco tempo sono tornata in campo e per 8 mesi ho giocato in piena forma. Tuttavia ogni volta che mi sovraccaricavo in allenamento o faticavo troppo mi strappavo nuovamente nello stesso punto. Il 2008 ha segnato l’inizio di un calvario: nonostante un’operazione il problema non si è risolto ed il mio tallone d’Achille è tristemente venuto a galla, Gli anni successivi sono stati piuttosto complicati per me e nel 2013 ho deciso di intraprendere la strada del lavoro, iniziando ad aiutare Patricio (Remondegui) al tennis club Valmarecchia e nello stesso tempo insegnando lo sport che amo nel paese in cui vivo, Villa Verucchio, a giovani ragazzini in un centro sportivo. Ho trovato la mia strada e ad ottobre farò l’esame per divenire istruttore di secondo grado.
La tenacia ripaga sempre e ne sei la lampante dimostrazione. Infatti sei comunque riuscita a non abbandonare l’attività agonistica e il risultato che ti porterà sui campi di Roma ne è la prova.
Per mantenere la classifica e restare nell’ambito dell’attività agonistica ho preso la decisione di continuare comunque ad allenarmi con una buona frequenza, accompagnando l’allenamento con la partecipazione ai tornei open della zona e alla Serie B femminile tra le fila del circolo tennis Palermo. Il tennis non può smettere di scorrermi nelle vene.
E come vedi Francesca Bernardi in un prossimo futuro?
Difficile a dirsi, ma sicuramente vicina al tennis. Continuerò a giocare tornei open e a far parte del circolo con cui partecipo alla serie B, all’interno del quale mi trovo davvero bene. Penso che giocherò anche qualche altro torneo $10.000. Entro il prossimo anno vorrei fare il corso per divenire maestro nazionale, per riuscire a seguire una giovane ragazzina nella meravigliosa esperienza che è il mondo del tennis agonistico. Nel cassetto ho sempre il sogno di giocare a Wimbledon contro Maria Sharapova: assurdo, direte voi. Forse avete anche ragione, ma sognare non costa nulla.
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