di Paolo Angella e Daniele Sforza
Alla fine è andata male. L’Italia è stata eliminata dalla Gran Bretagna nella semifinale della fase a gironi della European Summer Cup, ma l’Italia femminile aveva iniziato molto bene, grazie a Beatrice Torelli, tennista emiliana di quasi 18 anni, che si è messa in evidenza nel circuito Junior, dove attualmente è numero 63 del ranking mondiale. La incontriamo al termine della vittoriosa partita contro Maia Lumsden, che aveva fatto tutti ben sperare in un agevole passaggio del turno delle nostre ragazze.
Le tue impressioni al debutto alla European Summer Cup?
Sono partita un po’ tesa perché giocare per la propria nazione è sempre un’emozione particolare. Fra l’altro sono stata chiamata a giocare in una partita molto importante perché se vinciamo con la Gran Bretagna ci qualifichiamo per la fase finale in Francia della settimana prossima. Comunque sono entrata in campo concentrata, avevo già giocato con questa ragazza e sapevo bene cosa dovevo fare per batterla.
Quale è stato il momento chiave della partita?
Sicuramente sul 3 pari, 30 pari, del secondo set quando sono riuscita a fare un lungolinea vincente molto difficile e dopo quel colpo la partita è girata completamente. Lei si è demoralizzata e da quel momento in poi è stato tutto più facile per me.
Come ti trovi a giocare qua a Trani, rappresentando l’Italia ?
Giocare per la propria nazione è sempre il sogno di ogni atleta. Sono veramente orgogliosa di poterlo fare. Qua ho trovato un’organizzazione davvero perfetta, fanno di tutto per metterci a nostro agio. Peccato per il gran caldo, ma c’è anche per le avversarie, quindi bisogna cercare di adattarsi.
Raccontaci quando hai iniziato a giocare a tennis. Dove ti alleni, in che circolo giochi.
Ho iniziato a giocare a tennis quando avevo sette anni in un piccolo circolo a Casalgrande, poi ho giocato circa quattro anni per Albinea, sempre in provincia di Reggio Emilia e poi quando ho capito che volevo provare a fare del tennis il mio lavoro, durante le scuole medie, mi sono spostata a Sassuolo, dove tuttora mi alleno mattina e pomeriggio.
Riesci a conciliare lo studio con la scuola?
Sì, sono iscritta ad una scuola privata a Modena, che mi permette di allenarmi con continuità e fare i tornei che ritengo opportuno giocare. Il prossimo anno avrò la maturità e dovrò avere un impegno maggiore nello studio, ma cercherò di conciliare tennis e scuola come ho sempre fatto.
Quest’anno hai partecipato, da Junior, a due prove del Grande Slam, Roland Garros e Wimbledon, raccontaci queste esperienze
Giocare gli Slam è qualcosa di straordinario per una tennista, un’esperienza davvero favolosa. Per uno strano caso del destino ho giocato in tutte e due gli Slam contro la stessa giocatrice l’ungherese Fanni Stollar, che è molto brava e più esperta di me. Purtroppo ho perso tutte e due le volte, pur avendo avuto le mie occasioni, soprattutto in Francia.
Ti è piaciuto giocare sull’erba? Che sensazioni hai avuto su quella superficie particolare?
Sull’erba è veramente difficile giocare. Il servizio è determinante e poi la prima risposta devi cercare di fare in modo che sia definitiva. Fra l’altro in questo periodo io sto lavorando molto sul servizio e non sono riuscita ancora a raggiungere certi meccanismi che mi permettano di servire meglio. Ho incontrato una giocatrice tra quelle che servono meglio e questo mi ha messo molto in difficoltà
Stai per diventare maggiorenne e quindi terminare l’esperienza tra i Junior. Quali sono i tuoi obiettivi per il proseguimento della stagione?
Fino agli Us Open farò ancora tornei Junior, poi passo definitivamente tra i Pro. Cercherò di giocare più tornei possibile da 10.000 dollari. L’obiettivo che mi sono posta è di terminare la stagione intorno al numero 600-700 del mondo
Per ora hai giocato solo a Imola tra i Pro, come è andata quella prima esperienza nel mondo del professionismo?
Ho vinto la prima partita e poi ho perso abbastanza male contro una russa, ma sono comunque sono rimasta soddisfatta, il mio livello di gioco non era poi così distante dal suo, credo di potermela giocare tranquillamente con tutte le ragazze almeno ai primi turni dei tornei professionistici.
L’Italia, nel tennis soprattutto femminile, ha avuto negli ultimi anni una serie di vittorie importanti nelle competizioni a squadre, quanto è stato importante il loro esempio per voi che avete iniziato a giocare a tennis?
Tantissimo, io mi esalto sempre quando ci sono le partite di Fed Cup, credo davvero che Schiavone, Pennetta, Errani e Vinci abbiamo fatto la storia del tennis. Non so se noi riusciremo mai a emulare le loro vittorie, ma ci proveremo
Chiudiamo chiedendoti la tua giocatrice preferita
La giocatrice che più ammiro in assoluto è Maria Sharapova, con la sua grinta fantastica, però, se dovessi scegliere tra le italiane, mi piace moltissimo anche Flavia Pennetta.
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