Frederic Fontang: “I prossimi Fab 4 saranno Shapovalov, Rublev, Zverev e Auger-Aliassime”


Frederic Fontang, tennista francese professionista dal 1989 al 1998, è attualmente l’allenatore di una delle giovani promesse del ranking ATP, Félix Auger-Aliassime, diciassettenne canadese collocato in 162esima posizione.
Dopo aver raggiunto il suo best ranking nell’ottobre del 1991 (59esimo nel ranking ATP) e dopo aver deciso di porre fine alla carriera da giocatore, Frederic ha iniziato la sua attività da coach nel 1999 al fianco di Jeremy Chardy per poi passare a dare una mano a Caroline Garcia dal 2011 al 2012; ha poi lavorato con Vasek Pospisil dal 2012 al 2016, al termine del quale anno ha deciso di iniziare a collaborare con Felix e con tutto il suo storico team. Allenatore di grandissima esperienza, Frederic lavora oggi per Tennis Canada ed è uno degli allenatori della squadra canadese di Coppa Davis.
In un’intervista rilasciata a SpazioTennis.com, Frederic ha raccontato com’è iniziata la sua collaborazione con Felix, facendo anche riferimento alla NextGen ATP e sottolineando l’importanza che le tre precedenti collaborazioni con tennisti professionisti hanno avuto per la sua crescita come allenatore.
Attualmente sei a Dubai con Felix Auger-Aliassime per dargli la possibilità di allenarsi quindici giorni con Roger Federer. Come è nata questa opportunità e quanto può essere importante per il ragazzo?
“Roger, come sapete, adora invitare a Dubai giovani promesse durante la sua off season. E’ davvero una grandissima esperienza per Felix ed il suo team, è bellissimo per tutti noi avere l’opportunità di ammirare come questo grande campione si allena ogni giorno. Secondo me le cose più importanti che Felix potrà portare a casa dopo questa avventura sono la capacità di Roger di divertirsi sul campo e la sua grande abilità di passare, rapidamente, dall’essere rilassato all’essere molto concentrato nel momento in cui deve iniziare a lavorare seriamente sul campo e fuori dal campo”.

Com’è iniziata la collaborazione con Auger-Aliassime?
“Abbiamo deciso di iniziare a lavorare insieme nel dicembre del 2016. Io conosco da tempo il suo storico coach, Guillaume Marx, ed anche il suo preparatore atletico, Nicolas Perrotte; entrambi hanno grandi competenze ed importanti valori. E’ stato un desiderio comune quello di iniziare questa collaborazione, noi tutti pensiamo di essere complementari nel nostro insegnamento e nel nostro metodo di allenamento, con l’obiettivo comune di aiutare Felix a raggiungere i massimi livelli”.
Sei anche l’allenatore di Benjamin Sigouin (Canadese, N.794 ATP). Quando Felix aveva 15 anni, il Canada ha vinto la sua prima Junior Davis Cup con un team composto dallo stesso Felix e da Shapovalov e Sigouin. Cosa pensi di questi tre giovani tennisti?
“Denis Shapovalov è già Top 50, lui è un grande talento e, sicuramente, continuerà a crescere. Invece, riguardo a Benjamin, lui ha deciso di iscriversi a un College Americano; penso che abbia fatto un’ottima scelta, sarà una grande opportunità per un ragazzo come Sigouin che ha ancora bisogno di un po’ di tempo per compiere il salto nel circuito professionistico”.
Denis Shapovalov (Canadese, N.51 ATP), oltre ad essere un grande avversario di Felix, è anche un suo ottimo amico tanto che spesso giocano il doppio insieme. La competizione che si è creata è una cosa positiva per il futuro di entrambi?”
“Io penso che sia uno stimolo positivo per entrambi; loro sono buoni amici e trascorrono molto tempo insieme fuori dal campo. Noi tutti conosciamo bene il coach di Denis, Martin Laurendeau, e cerchiamo di condividere molte cose con il suo team per aiutare entrambi a crescere nel miglior modo possibile”.
Quali pensi siano gli aspetti più importanti del gioco di Felix che devono essere migliorati? Quali sono i suoi punti di forza e quali i suoi punti deboli?
“Felix è un giocatore molto atletico ma, avendo ancora 17 anni, può davvero migliorare ogni aspetto del suo gioco, fisicamente e mentalmente; nel breve termine, ci siamo prefissati di migliorare la sua transizione a rete e la consistenza del suo servizio. Inoltre, Felix è un ragazzo molto maturo per la sua età, possiamo parlare di tante cose oltre che di tennis, lui adora visitare le città quando siamo in giro per tornei, suona anche il pianoforte e continua a studiare”.
A Febbraio, il Canada affronterà la Croazia di Marin Cilic nella sfida di Coppa Davis. Pensi che Felix avrà l’opportunità di rappresentare la sua Nazione in questa competizione o pensi sia ancora troppo giovane?”
“Personalmente ritengo che far parte del team canadese in un’occasione così importante potrebbe essere una grande opportunità per Felix; ovviamente, tutto dipenderà dai suoi risultati in Australia e dalla scelta del capitano”.
Avete già stabilito gli obiettivi per la prossima stagione?”
“L’obiettivo è sicuramente quello di finire il 2018 in Top 100”
Prima di Felix, sei stato l’allenatore di Chardy per 12 anni e di Pospisil per 4 anni. Quanto queste due collaborazioni sono state importanti per la tua crescita come allenatore?Preferisci allenare giovani promesse o giocatori professionisti?”
“Senza dubbio, quelle due collaborazioni mi hanno aiutato a diventare un coach migliore; mi hanno insegnato ad adattare il mio metodo alla personalità e al tipo di gioco del tennista con cui collaboro. Adesso mi sento molto più esperto e con ogni giocatore adoro intraprendere un percorso che lo aiuti a raggiungere i suoi obiettivi; è come un puzzle, l’allenatore deve essere bravo ad unirne i pezzi”.
Quali sono i migliori ricordi legati alla tua carriera da giocatore professionista e da allenatore?
“I ricordi più belli sono quelli legati a Wimbledon, quando Vasek Pospisil ha vinto il torneo di doppio nel 2014 in coppia con Jack Sock e quando ha raggiunto i quarti di finale nel torneo di singolare nel 2015”.
Attualmente ci sono tante giovani promesse interessanti nella classifica ATP. Tutti parlano della NextGeneration. Quali pensi potrebbero essere i prossimi FAB4? Ti è piaciuto il Master NextGen andato in scena a Milano durante il mese di ottobre?
“Penso che i prossimi FAB 4 saranno Zverev, Shapovalov, Félix Auger-Aliassime e Rublev. E’ positivo per le giovani promesse avere un Master a loro riservato e penso sia anche il momento giusto per sperimentare nuove regole. Sono d’accordo con il coaching in campo, con il tempo tra i vari punti, condivido anche la regola del set più corto ma credo che no advantage e no let non siano una cosa positiva per il tennis”.

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