Il giovane Andrea Arnaboldi ha vissuto nel mese di settembre il momento più importante della sua giovane carriera, grazie ad alcune importanti vittorie. Poco considerato tra gli addetti ai lavori, il tennista canturino ha lasciato l’Italia per andare ad allenarsi in Spagna e ricominciare da capo. Un nuovo inizio, dopo un ingresso nel tennis professionistico abbastanza traumatico e condito da risultati al di sotto delle aspettative. In questo settembre 2007 Arnaboldi è però uscito dal guscio, raggiungendo le semifinali a Genova e i quarti di finale a Como, superando ottimi giocatori come Bolelli e Di Mauro. Abbiamo raggiunto Andrea con i microfoni di Nuova Spazio Radio, per la trasmissione Ho Scelto lo Sport per conoscere i sogni e gli obiettivi del giovane Arnaboldi..
“Sono un tennista mancino inanzitutto. Mi piace comandare il gioco con il diritto e per questo sto cercando di migliorare sempre di più il servizio. In questo periodo sto giocando molto sulla terra, la mia superficie preferita sicuramente; credo però di potermi adattare molto bene anche al cemento. Mi alleno in Spagna e quindi le mie caratteristiche di gioco sono quelle classiche del tennis iberico.“
L’argomento d’attualità è ovviamente il grande mese di settembre..
“Nel mese di settembre ho giocato molto bene, guadagnando quasi 200 posizioni e spero ovviamente di continuare su questa linea. A Genova ho giocato probabilmente il mio miglior torneo della carriera, in particolare contro Bolelli e Di Mauro.”
La scelta di giocare in Spagna..
“Mi sono trasferito in Spagna per seguire il mio preparatore atletico; lui è francese ma vive a Valencia. Un inverno di 3 anni fa sono andato a fare in Spagna la preparazione e sono rimasto lì. Poi insomma ci vuole anche un po’ di movida e lì certo non manca.. sempre nei limiti, eh..”
Una volta arrivati a giocare i challenger anche con buoni risultati, tornare a disputare tornei minori come futures non è certo semplice, come si spiega ancora Andrea..
“Si è verissimo si perdono un po’ le motivazioni nel tornare a giocare futures; e a quel livello senza la giusta umiltà non si riescono a fare tanti punti perchè il livello non è basso, anzi. Il mio livello non è ancora da challenger per quanto riguarda il ranking a che spero a breve di disputare solo tornei di buon montepremi.”
Chiosa finale sulla scarsa considerazione tra gli addetti ai lavori, che hanno sempre privilegiato i pari età Fognini e Naso, dando poche possibilità di sfondare ad Andrea..
“Sinceramente non mi ha mai dato fastidio la maggiore considerazione che c’è sempre stata per Fognini e Naso, per due motivi: per prima cosa loro hanno un ranking migliore e meritano quindi più attenzione, anche mediatica. In secondo luogo io mi alleno da tanto in Spagna ed è quindi giusto che la situazione sia questa.”
Intervista realizzata da Alessandro Nizegorodcew e Matteo Torrioli
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