Il salto nel tennis che conta è difficile, se non difficilissimo. In tanti ci provano, in pochi ci riescono davvero. Alberto Brizzi ci sta provando, la voglia è tanta, noi lo seguiremo con attenzione, 15 dopo 15, attendendo una definitiva esplosione. Intanto lo abbiamo raggiunto in quel di Torino (dove ha perso al turno di qualificazione con Schwank) per sentirlo in viva voce a C’è Musica in Campo.
Una prima parte di stagione a cercare punti nei piccoli tornei e adesso è salito di livello: “Io ho iniziato da gennaio a fare molti futures per costruire una discreta classifica e adesso, da qualche mese, ho cominciato a tentare la strada dei challenger, attraverso le qualificazioni. Ho fatto quarti di finale al torneo di Milano e alcuni secondi turni, come settimana scorsa a Costanza dove ho perso da Decoud, che poi ha vinto il torneo. Sto giocando bene e sono più continuo. In alcuni punti però sono ancora troppo difensivo; dovrei essere più spavaldo ed aggressivo, è una cosa che devo migliorare.”
Negli ultimi anni la classifica si era un po’ arenata tra il 350 e il 450. Poi è cambiato qualcosa: “La svolta positiva nella mia carriera credo sia arrivata da quando mi sono trasferito a Roma. Sento più fiducia intorno a me. Forse il cambiamento mi ha aiutato; comunque mi sento meglio, più rilassato in campo”
Bisogna crearsi il prima possibile una classifica per poter accedere ai tabelloni challenger senza dover giocare le qualificazioni, come ci spiega Alberto: “La difficoltà è fare tre turni di qualificazione, magari duri, poi in tabellone giochi con uno fresco e le cose si complicano. L’obeittivo è quindi fare tanti punti quanti sono necessari per entrare nei main draw dei challenger. Nei prossimi anni sento di poter arrivare nei primi 100”
I prossimi programmi di Brizzi prevedono la stagione sul rosso a livello challenger: “Venerdi vado a giocare le qualificazioni a Mantova, poi Rimini e comunque sempre challenger. Mi auguro poi di chudere l’anno con una classifica che mi permetta di giocare le qualificazioni negli Slam e nei tornei Atp”
Chidiamo con alcune curiosità su Alberto, come i suoi giocatori preferiti: “Mi piaceva molto come giocava Safin anche se è un po’ un pazzo e non è certamente da imitare fuori dal campo. Come tipologia di gioco mi piace invece molto Robredo. Uno spagnolo che va anche un po’ a rete, si muove molto bene. Corre tantissimo e fisicamente è fortissimo; caratteristiche a cui aspiro.”
Chiosa finale sui pro e i contro della vita da tennista a questo livello: “Guarda qualche anno fa sono stato in Georgia per due tornei e lì non ci tornerò mai più. Luoghi tremendi! La settimana scorsa sono stato invece a Costanza in Romania, un bellissimo posto. Per la vita mondana anche un ottimo posto per locali, ristoranti, ecc..”
In bocca al lupo Alberto
“Crepi grazie”
Intervista realizzata da Alessandro Nizegorodcew e Matteo Torrioli
Leggi anche:
- None Found