ATP Next Gen Radar: guida settimanale alla Race to Milan 2017 – week 16


Il torneo del principato, vinto per la decima volta da Rafa Nadal, ha aperto ufficialmente la corsa verso il Roland Garros. Non tutti i ragazzi Next Gen puntano Parigi passando dai nobili campi europei e nessuno ha brillato troppo mentre proprio dalle periferie del circuito è arrivato il ruggito di Tiafoe.

  1. Alexander Zverev (655 pt.). Uscire al terzo turno del Masters1000 di Montecarlo subendo una sonora sconfitta da Rafa Nadal è una cosa che potrebbe assumere molteplici significati, dalla pacifica rassegnazione di fronte al dominatore di questa superficie alla beffa per un percorso interrotto. Il pensiero di Zverev potrebbe stare a metà tra le due sensazioni, di certo c’è che i novanta punti guadagnati lo mandano ancora più in alto nella race to Milan e lo rendono, se fosse ancora in dubbio, il migliore esponente in circolazione della Next Gen.
  2. Borna Coric (435 pt.). A Montecarlo c’è anche il croato, ma quasi solo per timbrare il cartellino. Arriva da fresco campione di Casablanca ma il passaggio da un’antica colonia al principato è troppo marcata e contro Chardy cede 76 36 63. Occorre una fase di registrazione forse, ma la seconda posizione in race per adesso resta saldamente sua.
  3. Daniil Medvedev (315 pt.). Si fa rivedere in campo il russo dopo Indian Wells e lo fa in un torneo che per lui, residente ad Antibes, è quasi di casa. Meno di casa, nonostante tutto, è la superficie, sicuramente la meno adatta al suo gioco esplosivo e orientato sul servizio. Al secondo turno incrocia un raffinato procrastinatore di nome Feliciano Lopez che lo supera 7-6 7-5 e impedisce il “derby Next-Gen” tra lui e Sasha Zverev. Dieci punti da non disprezzare comunque.
  4. Ernesto Escobedo (281 pt.). Settimana di pausa per lui dopo gli sfavillii di Houston, ma il quarto posto resta suo senza troppi problemi.
  5. Frances Tiafoe (272 pt.). Dopo settimane di assenza dai primi otto, Tiafoe torna con uno dei suoi soliti lampi, un lampo che gli è valso la conquista del titolo a Savannah dove aveva fatto semifinale e quarti di finale nelle ultime due edizioni. È il solito Tiafoe che brilla di luce intermittente e gioca un gran torneo mettendo a sedere Arnaboldi, Laaksonen e Jurgen Melzer prima di prevalere su Tennys Sandgren. Oltre alla quinta posizione nella race questa vittoria gli vale il best ranking, numero 72 del mondo. Considerando che pur sempre di Tiafoe si parla, la domanda d’obbligo è: quanto durerà?
  6. Casper Ruud (251 pt.). Fa capolino a Montecarlo il giovane norvegese, quel quanto che basta per assaggiare la terra dei grandi e subire un 6-4 6-4 di Struff che però è tutta esperienza. Punti immutati mentre dietro scalpitano.
  7. Andrej Rublev (246 pt.). Non benissimo Rublev in questa parte della stagione, complice forse la scelta di mettere l’asticella in alto quando forse basterebbe giocare di più a un livello più accessibile. A Montecarlo il sorteggio gli mette di fronte un avversario terribile per un primo turno di quali come Carlos Berlocq e infatti l’argentino non lascia scampo al collega russo liquidandolo con un severo 6-3 6-2. Mentre scriviamo, è arrivata l’eliminazione nello stesso turno anche dal torneo di Barcellona che Rublev conosce bene, stavolta arrivata per mano di Daniel Masur e con il punteggio di 7-6 6-3 7-6.
  8. Jared Donaldson (220 pt.). A Sarasota avrebbe potuto portare via qualcosa in più e invece lascia il torneo con un quarto di finale generosamente ceduto a François Millot, continua il bollettino senza infamia e senza lode di Jared Donaldson dal Rhode Island in attesa che carburi a un livello più consono a quello che ha fatto già in parte vedere.

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