di Gianluca Dova
Hahahahahaha se il crimine non paga, l’onestà e la competenza ti aiutano a creare debiti….prendi un Odesnik qualsiasi “fallo giocare, trattalo bene (con steroidi appunto), lasci che si bombi per ore e vedrai lui vincerà….” (come direbbe Marco Ferrendini) e che ti importa se in borsa avrà sempre “palle, racchette ed ormoni”…ma il doping non c’è nel tennis basta stare attenti a quello che si dichiara in dogana. Il film è il solito “Finche c’è doping, c’è speranza” per tutti.
Ma se Odesnik fa pensare, c’è chi fa ridere come il nostro Seppino ed il suo staff che salta Barcellona per nube vulcanica come il film di Tom Hanks “Joe ed il vulcano”, Andreas ha lottato con il vulcano fino a martedì poi ha dato forfait a Barcellona. Mi sembra giusto, le ferrovie sono in crisi ed inaffidabili, Moretti ringrazia per lo spot, ringraziano anche Martin e Bolelli che approfittano del tabellone.
Piegati in due dalle risate sono invece gli avversari delle nostre wc in qualificazione. Torneo organizzato il giorno prima delle quali. Chiamati a raccolta in due giorni da tutto il mondo chi era disponibile, venerdi alle 10 piova o non piova si deciderà, si prevede bufera chiaramente…perché i nostri dirigenti sono incapaci ma anche sfigati, c’è niente di peggio? L’”Armata Brancaleone” continua a far danni ma almeno non ci fa annoiare, quindi per sempre canteremo “Leon, Leon, Leon!!!”. Trevisan a cui una wc per le quali era stata promessa, ha rinunciato ad entrare nel casino del torneo dell’ “isola dei non famosi” si spera nel recupera con il televoto.
Se il tennis maschile latita, quello femminile và al grande, brave Pennetta, Schiavone, Vinci ed Errani. In Italia il tennis sono loro, da sole contro tutti. Infastidisce solo che ad ogni loro vittoria appaiano Gufo Barazza (prodigioso quando in telecronaca invoca il doppio fallo delle avversarie, Corrado è scuola Pietrangeli e si vede…) che al massimo le convoca ma non le allena ed altri che al massimo gli possono dire grazie ma si sa, le vittorie hanno mille padri. Nel nostro caso non basterebbe l’analisi del DNA, queste vittorie sono figlie di famiglie molto allargate anche se si guardano i coach delle nostre giocatrici si potrebbe pensare di più a “Fuga per la vittoria”.
Un bravo a Nadal che torna vincere, da vetero comunista (attenzione sono ancora vivo però..) io lo vedo proletario e vincente, per me rivincerà Parigi e non sarà neanche “l’ultimo tango”.
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