15 sono gli anni passati dal primo titolo agli Internazionali d’Italia di Amelie Mauresmo, ultima francese a trionfare al Foro Italico con il back to back 2004-2005. L’abbiamo intravista più volte durante la scorsa settimana nell’angolo di Pauline Parmentier (sconfitta in quali da Cristiana Ferrando) e assieme a Lucas Pouille (strapazzato al debutto da Matteo Berrettini). Al Foro, ad onor del vero, la tradizione non è positiva da un po’ di tempo, ma la squadra transalpina dimostra di essere in salute oramai da diversi lustri: la Francia giocherà la finale di Fed Cup contro l’Australia di Barty e Stosur.
14 le vittorie di Maria Sakkari quest’anno sulla terra inclusi i match di qualificazioni. Continua a picchiare da fondo e ad inanellare risultati su risultati la greca in questa fase di stagione. A Roma, proveniente dalle qualificazioni, la stakanovista Maria ha capitolato soltanto dinanzi alla futura vincitrice del torneo Karolina Pliskova in un remake della sfida tanto discussa della passata edizione. Adesso a Parigi potrebbe ricoprire lo status di ammazza-grandi del torneo e chissà, magari potrebbe anche ottenere il miglior risultato di sempre a livello Slam.
13 le posizioni perse in classifica da Jelena Ostapenko questa settimana. Un bottino alquanto misero pari a 7 vittorie nelle ultime 8 partite giocate e un ritiro bizzarro a Roma sul 6-2 5-4 Buzarnescu non le fanno di certo onore. La tennista lettone, pensate, non si ritrovava al di fuori delle prime 40 posizioni del ranking WTA dal titolo agguantato al Roland Garros due anni or sono. Che sia di buon auspicio? La fiducia oggi latita ma spesso bastano un paio di partite vinte per ritrovare delle certezze.
12 della race e numero uno incontrastato in quanto a successi raccolti su terra quest’anno. Malgrado la sconfitta prematura per mano di Taylor Fritz e l’uscita di scena al secondo turno la settimana prima a Madrid, Guido Pella è ancora il leader fra i tennisti con più vittorie in match ATP su terra della stagione. Fermo a 20, dietro l’argentino troviamo Garin a 18 vittorie e Rafael Nadal a parimerito con Pablo Cuevas a quota 14.
11 come gli argentini nella storia capaci di raggiungere una semifinale in un Masters 1000. Dopo Juan Monaco a Shanghai nel 2010, ben 9 anni dopo è un superlativo Diego Schwartzman ad aggiungersi nel novero di questa statistica. Nella Capitale, El Peque è stato autore di un percorso netto senza neanche un set lasciato per strada sino alla terza sfida in carriera contro Novak Djokovic. Dopo aver mandato in tilt per lunghi tratti del match il numero uno al mondo con una serie di palle corte di rovescio deliziose, l’argentino si è arreso in tre sudati parziali. Soltanto applausi al “gigantesco” Dieghito, da ieri numero 20 al mondo.
10 le vittorie di Kristina Mladenovic da quando è stato ufficializzato il sodalizio con Sascha Bajin. Due successi nello stesso giorno dedicato ai doppi turni contro Belinda Bencic e Ashleigh Barty (due top 15) e un quarto di finale raggiunto dalla francese. Considerando anche le partite portate a casa nel tabellone cadetto e le buone prestazioni sfoderate al Foro, la strada sembra essere quella giusta. La soluzione a qualsiasi problema sembrerebbe oramai rispondere al nome di Bajin. Che coach! cit.
9 i ritiri a partita in corso di Caroline Wozniacki dal 2015 ad oggi. La danese, seguita a Roma dal papà Piotr e da Francesca Schiavone, è stata costretta nuovamente al ritiro così come a Madrid. Un problema alla gamba la sta tormentando e impedendo al contempo di poter giocare con regolarità. L’augurio è che Caroline possa tornare ad essere competitiva e in salute quanto prima. Daje!
8 i successi consecutivi collezionati da Novak Djokovic prima di incrociare sul proprio cammino uno spietato Rafael Nadal. La sensazione è che il serbo, approdato per la nona volta in finale al Foro, abbia pagato a caro prezzo le maratone nei due match precedenti contro Juan Martin Del Potro (nella top 5 degli incontri più spettacolari della stagione) e Diego Schwartzman. Premesso questo, non sono ammessi alibi o giustificazioni: chi vince festeggia, chi perde spiega. Il tempo per fare rifornimento e presentarsi al meglio a Parigi c’è e Djokovic sarà con ogni probabilità il primo antagonista del Toro di Manacor.
7 i tornei disputati quest’anno sul rosso da Fabio Fognini, fresco di best ranking. L’azzurro ha conquistato due match agli IBI contro Jo-Wilfried Tsonga (corsi e ricorsi storici, ricordate?) e Radu Albot salvo poi arrendersi ad un concreto Stefanos Tsitsipas. Festeggiato ieri il suo best ranking al numero 11, il ligure ha scelto di cancellarsi da Ginevra per caricare le batterie e ritrovare brillantezza fisica in vista di Parigi. Top 10? Siamo scaramantici ma non fessi: l’obiettivo è alla portata e Fogna meriterebbe di centrare anche questo traguardo.
6 come la posizione in classifica occupata questa settimana da Stefanos Tsitsipas. I miglioramenti del greco appaiono giorno dopo giorno sempre più evidenti e il ranking tende a sorridergli sempre di più. A Madrid era riuscito nell’impresa di superare per la prima volta Rafa, questa volta il maiorchino non ha voluto più dargli ulteriori certezze. “In lui vedo la stessa concentrazione di Nadal, Djokovic e Federer quando si allena. Riesce a focalizzarsi così tanto nel lavoro che sembra isolarsi totalmente dal contesto in cui si ritrova”. Parola di Riccardo Marcon, sparring partner preferito di Pliskova al Foro Italico.
5 i gradini scalati da una scatenata Karolina Pliskova. La tennista di Louny, alla luce del titolo più prestigioso vinto in un torneo sulla terra, ha compiuto un gran bel balzo in classifica piazzandosi alle spalle della numero uno al mondo Naomi Osaka. Una settimana da incorniciare per Pliskova, specialmente al servizio, che ha permesso alla ceca di poter guardare con maggiore ottimismo al Roland Garros. Karolina, prima di settimana scorsa, aveva al massimo raggiunto un quarto di finale due anni fa e collezionato soltanto sconfitte al debutto nelle precedenti edizioni degli Internazionali BNL d’Italia. I consigli di Conchita Martinez, campionessa a Roma dal 1993 al 1996, hanno sortito gli effetti sperati.
4 le sconfitte di Roger Federer per walkover in carriera. Il campione svizzero, tornato quest’anno a Roma a distanza di 3 anni dalla sua ultima apparizione, non ha però fatto i conti con la pioggia. Dopo le due vittorie nel doppio turno di giovedì contro rispettivamente Joao Sousa e Borna Coric, Roger ha scelto di alzare bandiera bianca nella giornata di venerdì lasciando via libera a Stefanos Tsitsipas verso la semifinale. La comunicazione del problema alla gamba destra e il successivo forfait di Federer ha lasciato di stucco i tanti tifosi dello svizzero e Jacopo Berrettini, il quale lo avrebbe dovuto riscaldare verso ora di pranzo prima del match contro l’ellenico. Sarà per la prossima volta…
3 i quarti di finale per Marketa Vondrousova in stagione. Al momento manca all’appello soltanto il titolo alla mancina di Sokolov quest’anno ma sarebbe oltraggioso rimproverarle qualcosa. La ceca è stata sinora protagonista di una stagione da leccarsi i baffi con due finali raggiunte a Budapest e Istanbul più tre quarti ad Indian Wells, Miami e Roma. Non a caso nella WTA Race ha superato il traguardo dei 1000 punti e si ritrova alla posizione numero 16. Mina vagante e perlopiù costante.
2 le finali su terra in carriera per Johanna Konta a livello WTA ma guai a chiederle come sia riuscita ad adattarsi a tale superficie (d’altronde chi non ricordava i successi nel 2008 e nel 2009 a Mostar, Waterloo e Raleigh?). La tennista nativa di Sydney, naturalizzata britannica dal 2012, è stata la più grande sorpresa della manifestazione in campo femminile. Dopo la finale di Rabat, dove non è riuscita ad amministrare un vantaggio di set e break contro Maria Sakkari, Johanna si è spinta sino all’atto conclusivo anche nel torneo capitolino racimolando più vittorie sul rosso in quest’annata che nei tre anni precedenti (10 contro i 7 nel triennio 2016-2017-2018). Casualità? Probabilmente sì ma guai a farle altre domande in tal senso.
1 vittoria in un Masters 1000 per Jannik Sinner e primo successo di Matteo Berrettini su un top 10. L’altoatesino, dopo aver superato le prequalificazioni malgrado qualche acciacco fisico di troppo, è stato in grado di battere Steve Johnson nel match d’esordio nel tabellone principale recuperando uno svantaggio nel terzo set che sembrava oramai incolmabile. Il romano, invece, è approdato per la prima volta in un ottavo di un Masters 1000 prendendosi la rivincita su Alexander Zverev, reo di averlo eliminato nella passata stagione proprio sul centrale del Foro Italico. Per Matteo si tratta del primo successo su un top 10.
0 le battute d’arresto da due anni a questa parte per Rafael Nadal al Foro Italico. Il maiorchino, quest’anno in testa fra i tennisti con più successi in match Masters 1000 a quota 15, si è assicurato per la nona volta in carriera il torneo di Roma nella sua finale numero 50 in tornei di suddetta categoria. In virtù di questo primo titolo nel 2019, Rafa si ricandida fortemente come primo favorito al Roland Garros. Avevate dubbi?
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