di Sergio Pastena
Inaspettata, quindi bella il doppio. La semifinale colta ieri sera da Filippo Volandri nel Brazil Open di Sao Paulo non era assolutamente prevista, anche perché il livornese nel sorteggio era stato a dir poco sfortunato, con Montanes al primo turno e uno tra Simon e Nalbandian ai quarti. Superato nettamente lo spagnolo e passato anche lo scoglio Ramirez-Hidalgo, Filippo partiva nettamente dietro nel pronostico contro la “Nalba”, che nel turno precedente aveva liquidato senza problemi Simon.
La partenza sembra dare ragione alle previsioni, con Nalbandian che breakka a zero l’italiano al primo turno di servizio. Passato l’inizio-shock, però, il resto del set mette in chiaro due cose: il rovescio di Volandri funziona alla grande e Nalbandian è giocabile sul servizio, complice una superficie che proprio non favorisce quel fondamentale. L’argentino, comunque, riesce a chiudere il set penando non poco, visto che si trova ad annullare tre palle break all’avversario, di cui una proprio nell’ultimo game.
La consapevolezza di potersela giocare, evidentemente, permette a Volandri di rimanere mentalmente in partita e il secondo parziale comincia sotto un altro segno: è l’italiano a togliere il servizio all’argentino per la prima volta nel match e a portarsi sul quattro a uno. Volandri infila più volte di rovescio la “Nalba”, che peraltro continua a giocare da quel lato, e inoltre registra il servizio: nel suo caso, ovviamente, registrare il servizio non vuol dire produrre una valanga di aces e vincenti ma alzare la percentuale delle prime e servirla abbastanza profonde, in modo da impedire a Nalbandian di rispondere entrando nel campo. Missione compiuta: l’argentino arriva solo una volta alla palla break e fallisce (sparando la racchetta a terra), Volandri rende il 6-3 all’avversario e si va al terzo.
L’inerzia del match sembra definitivamente cambiata, se è vero che Nalbandian deve ricorrere ai vantaggi per tenere i primi due turni di battuta. Sul 2-1 e servizio Volandri, però, l’ex numero 3 al mondo ha una bella occasione, complici un paio di risposte aggressive. Sul 15-40, infatti, l’argentino si trova a giocare un diritto a campo aperto ma lo mette clamorosamente fuori. Volandri non si fa pregare e riconquista la parità con uno splendido lungolinea di rovescio: è battaglia, ma alla quarta occasione Filippo tiene la battuta.
Come detto, il match gira: Nalbandian è poco lucido, si butta a rete e viene fulminato da un sensazionale passante di Volandri, che bissa il capolavoro nel punto successivo con un recupero prodigioso. La racchetta della Nalba finisce a terra per la seconda volta, arrivano due errori che danno a Filippo il game a zero: 3-2. Nel game successivo, paradossalmente, Nalbandian potrebbe anche rientrare se è vero che si trova sul 40-40 da 40-15: ma David non c’è e sfodera due orribili risposte di rovescio per il 4-2. Nel turno successivo di battuta l’argentino ritrova la prima e accorcia le distanze e, a quel punto, arriva il secondo passaggio a vuoto di Volandri sul servizio: quattro errori di rovescio (di cui un paio gratuiti) per un break a zero che sembra invertire di nuovo la direzione del match.
Nalbandian, infatti, appare rinfrancato e si porta sul 5-4: l’argentino vuole chiudere, sul 15-15 servizio Volandri si porta a rete con un approccio molto profondo e, a quel punto, Filippo inventa un lob che lascia di sasso l’argentino. E’ un segnale, come a dire “Guarda che ci sono ancora”: è un altro punto che gira per l’ennesima volta la partita. Nel game successivo, infatti, nonostante un bruttissimo errore a campo aperto, Volandri riprende a macinare col rovescio ed aggredisce l’argentino. Nalbandian si salva sulla prima palla break con una volèe da antologia, ma dopo l’ennesima risposta vincente di Volandri commette un doppio fallo che uccide la partita. L’argentino esce dal campo, Filippo tiene a zero l’ultimo servizio e chiude 3-6 6-3 7-5. Non giocava così da anni.
Una bella soddisfazione per il livornese, che già l’anno scorso aveva riassaporato le semifinali di un torneo Atp in due casi (Bucarest e Belgrado). Oltre alla soddisfazione, anche un bel gruzzolo di punti: al momento Filo sarebbe al numero 63, dovesse vincere in semifinale tornerebbe tra i primi 60 dopo quasi quattro anni. Sarà difficile, perché si troverà di fronte Thomaz Bellucci: il brasiliano, ex numero 21 al mondo, non è certo in un momento di grande forma, ma più che battere lui Volandri dovrà riuscire a sconfiggere i tifosi di casa. Un avversario tutt’altro che semplice.
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