di Sergio Pastena
Canto XII – Il girone dei bugiardi
“Siate voi benvenuti in paradiso!”
Laverio ed io incrociammo nostri sguardi
e lui lesse stupore sul mio viso.
“Che paradiso è mai se quivi ardi?”
Lo sommo mi guardò e spiegò paziente
“Siamo ne lo girone de’ bugiardi
qui tutta è scena non è vero niente
rinchiuso qui è chi fè troppa commedia
nel corso de la vita precedente”.
Stavvi seduto in cima ad una sedia
un uomo urlando “L’adduttor mi duole!1
La gamba mi fa mal! L’occhio mi tedia!”2
Spiegommi il Vate: “Chi tu vedi è Nole3
Ch’ognor che s’apprestava a la sconfitta
si lamentava più de’ donnicciole.
Ma d’improvviso gli passava fitta
tornava in campo con cipiglio vago
e mazzolava da mancina a dritta.
Come se terapista fosse mago
prendeva a correr come lo ghepardo
e divorava l’altri come drago”.
Colpito urlai tra me “Ma qual bastardo!
Maestro, quale fu sua punizione?
Qual fio riserva inferno a lo codardo?”
Risposemi Laverio: “Lo marpione
arriva sempre a un passo da vittoria
si sloga e l’altro vince la tenzone”.
Poscia di lui provenne con gran boria
Riccardo e urlò “Fu un bacio alla francese!4
Non mi drogai, giocavo per la gloria!”
Sebbene sua mendacia fu palese
lo tribunal di terra alfin l’assolse
ma in quel di cielo dura pena prese.
E m’acquietai giacchè sonno mi colse.
Note
1 Arrivati a questo verso dovreste già aver compreso di chi si parla…
2 E dai… è facile…
3 C’era proprio bisogno di dirvi il nome?
4 Gasquet, se non altro, ha inventato un modo divertente per doparsi…
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