di Giacomo Bertolini e Lorenzo Andreoli
Capisco di essere finalmente arrivato alla sede del Cataliotti Tennis Workshop quando, dalla quasi impenetrabile coltre di nebbia che avvolge Reggio Emilia, riesco a scorgere l’insegna rossa Hotel Remilia. L’edificio, completamente oscurato, mi rimane ancora un mistero ma se non altro Google Maps non mente e quindi posso almeno ufficializzare la fine del mio “pellegrinaggio sportivo”, iniziato diverse ore prima dalla Stazione di Carrara e terminato, dopo cambi di treni e autobus, proprio nel parcheggio dell’albergo.
Abbastanza provato dal freddo micidiale che mi ha accolto a Reggio, decido di buttarmi a capofitto sulla cena e così ecco comparirmi nella salotto della hall un trio di tutto rispetto firmato rigorosamente Spazio Tennis: impegnatissimi a seguire l’anticipo di campionato Lazio-Juve faccio per la prima volta conoscenza con Lorenzo e Francesco, mentre ritrovo il capo Alessandro che avevo già visto all’opera tra le fila di Super Tennis agli Internazionali d’Italia del 2013.
Formato questo inedito quartetto ci lanciamo senza più indugio sulla cena e così, tra un antipasto collettivo e un primo piatto, sale la curiosità per come verranno strutturati la serie di incontri del giorno seguente, prontamente spiegati nel dettaglio dallo stesso Alessandro. Come immagino la giornata sarà impegnativa ma piena di interventi che si prospettano pensati ad hoc proprio per noi aspiranti giornalisti sportivi: la seconda edizione del corso curato da Jean Christophe Cataliotti quest’anno schiera infatti una squadra di primo livello che, oltre al “nostro” Ale Nizegorodcew, vede anche la partecipazione del telecronista Jacopo Lo Monaco, dei giornalisti Daniele Palizzotto e Dario Pennino e dei tennisti Thomas Fabbiano e Alessandro Motti, che si presteranno a simulare una conferenza stampa rispondendo alle nostre domande.
Finita la cena (e la partita) rimane ancora una buona parte di adrenalina e curiosità da smaltire e così, mentre Ale e Francesco ci salutano, Lorenzo ed io finiamo per sfruttare da buoni tabagisti il terrazzino della mia stanza, mentre impazza tra di noi il giochino pensato appositamente per i malati di tennis di Spazio Tennis “Ci avevo visto lungo”. E così, tra pronostici e accese discussioni su chi farà registrare a fine 2016 il salto di classifica più evidente o, al contrario, la discesa più pesante, ci diamo appuntamento (dopo aver fissato circa sedici sveglie a testa) per una bella colazione tutti insieme prima di iniziare a fare sul serio…
Sabato è il grande giorno. Sveglia alle ore 07.15. Un rapido sguardo fuori dalla finestra cercando di capire che giornata sarà, barba, doccia e alle 08.00 tutti pronti per fare colazione. Chi opta per cornetto e cappuccino, chi, più audace, sceglie una colazione all’inglese con uova e bacon.
Alle 09.00 è prevista la registrazione presso la sala conferenze. Dopo i saluti e le strette di mano si può iniziare il corso, finalmente. Siamo ventiquattro, provenienti da tutta Italia e tutti con il tennis nel cuore.
Il primo passo di questa lunga giornata insieme è dell’avvocato Jean-Christophe Cataliotti, giornalista e agente FIFA, che da organizzatore del corso ci introduce gli argomenti principali che verranno trattati, l’ordine di intervento degli ospiti e la prova finale (un breve articolo che consentirà ai migliori tre di noi di svolgere un periodo di apprendistato presso la redazione di Spazio Tennis). Tutto questo, però, non prima di averci informato dell’assenza di Jacopo Lo Monaco, voce storica di Eurosport, che a causa di una brutta febbre non potrà essere dei nostri.
Si inizia con delle slides di approfondimento sul “web come mezzo per la distribuzione d’informazione”. Ci si focalizza, in modo particolare, sulle caratteristiche principali dell’informazione on line e sui quattro principi base dell’informazione internautica: prendere posizione (quindi l’importanza di un punto di vista personale su una determinata vicenda), garantire la partecipazione degli utenti (mediante social network, ad esempio), verificare attentamente le fonti (oggi più che mai, regola fondamentale per un giornalista) e mantenere un’etica di fondo (evitando fenomeni di disinformazione).
A metà mattinata, prende la parola il nostro direttore, Alessandro Nizegorodcew, telecronista di Supertennis TV: a lui il compito di spiegarci l’arte della telecronaca, i segreti del mestiere e i piccoli accorgimenti che non devono mai mancare in cabina! Proprio mentre gira fra di noi un suo quaderno pieno di appunti, ecco il coupe de theatre. Tramite skype, riusciamo a metterci in contatto con Jacopo Lo Monaco, che da casa ci saluta e dopo una nostra iniziale titubanza viene sommerso da ogni genere di domanda.
Prima della pausa pranzo è il momento di simulare una telecronaca dal vivo, il sogno di ognuno di noi! Il maxischermo è pronto, Federer e Nadal anche, cuffie e microfono…via! Sorrisi imbarazzati, voce tremanti ed emozionate, poi le parole rassicuranti e i consigli di Alessandro ci accompagnano a pranzo, dove fra un trancio di pizza e un buon piatto di arrosto c’è ancora tempo per stringere nuove amicizie.
Il pomeriggio ci si dedica alla carta stampata, la cara vecchia carta stampata. Parola a Daniele Palizzotto, giornalista de “Il Tempo”. E’ il momento di un salto nel passato, quando l’inchiostro era tutto e sui campi era pieno di inviati a caccia di un’esclusiva. Le regole anglosassoni delle “5 W”, le fonti fidate e gli scoop dell’ultima ora, il rispetto di una deontologia professionale che purtroppo è sempre più sconosciuta agli addetti ai lavori. Niente è lasciato al caso. Finisce tutto suoi nostri tacquini per gli appunti.
In un mondo in continua evoluzione come quello del tennis, poi, è necessario stare al passo con i tempi anche dal punto di vista economico-commerciale. Dario Pennino, di DP Sport Management, è intervenuto con alcune importanti considerazioni sul marketing e sulle politiche di impresa, sottolineando l’importanza del brand e delle scelte di politica societaria anche oltre il campo da gioco.
Il penultimo step è una vera e propria conferenza stampa! Da un lato, la cortesia e la disponibilità di Thomas Fabbiano e Alessandro Motti, dall’altro noi, aspiranti giornalisti, curiosi di capire come ci si comporti in una conferenza stampa e quali regole sottostanno a questo breve ma indispensabile momento. Il “botta e risposta” è formativo e divertente allo stesso momento.
Esaurito il fiume di domande, c’è tempo (circa una mezz’ora) per lasciare la nostra impronta su questa splendida giornata: un breve articolo sull’incredibile 2015 di Novak Djokovic.
E’ tempo di saluti. Il nostro treno parte appena dopo le 19.30, ma il taxi tarda ad arrivare. Per fortuna, però, Dario Pennino ci offre un preziosissimo passaggio in macchina fino alla stazione. Con i minuti, anzi, i secondi contati, individuiamo il binario e riusciamo a prendere posto qualche istante prima della partenza.
Giusto il tempo di sistemare le cose e mettere le cuffie per rilassarci un po’, che squilla il telefono. “Lorenzo, Giacomo, vi occupate voi di raccontare questa esperienza”? E’ Alessandro che anche se seduto qualche carrozza più avanti, da buon direttore non ci lascia mai soli.
Appuntamento al 2016!
IL VIDEO DELLA SECONDA EDIZIONE DEL CATALIOTTI TENNIS WORKSHOP