di Alessandro Stoppani
Nel circuito femminile torna a spirare più forte che mai il vento dell’Est. Elena Dementieva e Vera Zvonareva, infatti, sia pure a distanza, l’una a Parigi e l’altra a Pattaya, si sono telepaticamente sintonizzate sulle stesse lunghezze d’onda, aggiudicandosi i due tornei settimanali in programma.
Nella prossima semifinale di Fed Cup dovremo prestare molta attenzione alla Repubblica Ceca e, nella fattispecie, alla variabile Lucie Safarova. La migliore singolarista ceca in circolazione, la mancina Safarova, per l’appunto, nel torneo indoor di Parigi GDF Suez ha infatti estromesso le nostre esponenti di punta, Francesca Schiavone e Flavia Pennetta, rispettivamente al secondo turno e in semifinale. Tra l’altro la mancina ceca aveva già costretto alla sconfitta la Pennetta, sia pure in un precedente datato 2006. Certo, da qui al 24 aprile, giorno in cui si alzerà il sipario sulla semifinale ne sarà trascorso di tempo e, soprattutto, affronteremo la Safarova su una ben altra superficie rispetto a quella parigina: con tutta probabilità sulla terra rossa che è la superficie che maggiormente ci si addice. La musica sarà verosimilmente diversa, insomma, tanto che il pronostico confluirà tutto dalla parte di Pennetta e socie. Malgrado ciò le azzurre dovranno ben guardarsi da una giocatrice molto dotata tecnicamente, la cui sregolatezza non è sempre funzionale alla rappresentazione del proprio genio. Safarova ha impedito che al torneo Open GDF Suez (giunto alla sua diciottesima edizione), approdassero in finale le prime due teste di serie, nonché le più quotate del lotto, Elena Dementieva e Flavia Pennetta. Esentata dal primo turno grazie alla concessione di un bye, la briosa Flavia ha esordito in modo convincente disponendo in due set della Kleybanova. Nella stessa sezione di tabellone, l’inossidabile Tathiana Garbin (che a 33 anni pare rivivere una seconda giovinezza), si è imposta nuovamente ai danni di Elena Vesnina, già recentemente battuta agli Open d’Australia. Nel derby a tinte tricolore, disputatosi a livello di quarti di finale, come da pronostico è emersa la superiore caratura tecnica di Flavia Pennetta, che si è così guadagnata il diritto di disputare la semifinale.
Benché fosse in vantaggio di un set, la brindisina, non è riuscita a sormontare l’ostacolo ceco costituito da Lucie Safarova, finendo per soccombere in 3 parziali. L’equilibrio si è spezzato in favore di un’ispiratissima Safarova sul 4 pari nel terzo set, allorchè alla Pennetta è stato negato un ace che l’ha disunita, facendole perdere le staffe al servizio. Sul 5-4, poi, la mancina della Repubblica Ceca non ha mancato di capitalizzare l’opportunità di servire per il match e per Flavia non c’è stato più margine di recupero. La giocatrice pugliese si può “consolare” con il fatto di aver guadagnato una posizione nel ranking Wta, poiché a partire da quest’oggi è tornata ad occupare l’undicesimo gradino.
A dar vita alla finale del torneo indoor di Parigi sono state dunque la prima testa di serie del seeding, Elena Dementieva e l’outsider Lucie Safarova, già finalista in questo torneo nella stagione 2007. Dementieva in semifinale ha arrestato in 3 combattuti set la corsa dell’americana Melanie Oudin, tornata a dare efficacia e brillantezza al proprio gioco. In finale la fascinosa Elena ha dovuto penare e non poco per costringere alla resa la sua ispirata avversaria. Nelle pieghe di una finale dagli elevati contenuti tecnici e agonistici, le cui sorti sono rimaste in bilico per gran parte del match. La Safarova, infatti, sciorinando il meglio del suo tennis si è aggiudicata il primo set al tiebreak. Come era immaginabile che fosse, però, nel secondo set la reazione della Dementieva non si è fatta attendere ed è emersa in tutta la sua evidenza. La russa ha fatto suo il secondo set molto più nettamente di quanto non avesse fatto la Safarova nel primo parziale (6-1). Nel terzo e decisivo set, poi, la detentrice del titolo olimpico ha fatto valere, nel momento topico del match, il suo maggior tasso di classe ed esperienza, finendo per prevalere per 6-4. Per Elena Dementieva l’affermazione in questo torneo, tuttavia, mitiga soltanto in parte la delusione patita agli Open d’Australia, quando, per mano della Henin dovette fare armi e bagagli anzitempo. Nella giornata di giovedì, pubblico, colleghe e famiglia hanno reso omaggio all’ormai ex grande campionessa Amelie Mauresmo, che non è riuscita a trattenere lacrime di commozione per il tributo riservatole. Una cerimonia d’addio a cui hanno preso parte numerose giocatrici francesi e non, tra cui Francesca Schiavone e Flavia Pennetta, unitamente alle quali Amelie ha dato vita a molte appassionanti sfide. Sarà un peccato non poter più ammirare la qualità del suo tennis ed il suo rovescio stilisticamente esemplare. Nel contempo mancherà la sua spiccata sensibilità e l’umanità che l’ha sempre caratterizzata, ponendola tra le giocatrici più stimate del circuito, sia dalle proprie colleghe che dal pubblico.
Ultimo inciso sul torneo di Pattaya, disputatosi contestualmente a quello indoor di Parigi. Anche qui, parimenti al torneo transalpino, la vittoria finale è stata ad appannaggio della prima testa di serie, la russa Vera Zvonareva. Nell’atto conclusivo del torneo ha regolato con un punteggio periodico (6-4, 6-4), la paladina di casa, la thailandese Tamarine Tanasugarn. Per Vera Zvonareva, il numero di successi in un torneo del circuito maggiore sale in doppia cifra, in virtù del decimo titolo all’attivo conseguito.
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