di Alessandro Nizegorodcew
E ancora una volta si resta in Serie B. La delusione degli appassionati e degli addetti ai lavori è tantissima, anche perché la promozione nel World Group, questa volta, è stata davvero vicinissima. Diciamoci la verità, è stata anche questione di sorte avversa, perché l’unico vero punto di questa sfida era il doppio. Lo si sapeva sin dal sorteggio. Potito e Simone ci sono andati vicino, hanno parlato di sfortuna, anche se i tanti 0-30 dell’incontro e le 3 palle break ad inizio quinto set gridano vendetta. L’incontro non è stato molto spettacolare dal punto di vista del gioco e la tensione ha giocato un brutto scherzo a tutti e 4 i contendenti. Parlando anche con alcuni esperti di doppio, il risultato dei vari discernimenti era di un match brutto e giocato maluccio sia dall’Italia che dalla Svezia. La tensione e il campo rapidissimo sono due giustificazioni, però, sicuramente importanti.
Difficile dire se Bracciali avrebbe potuto far meglio di uno tra Starace e Bolelli. Potito è considerato inequivocabilmente il miglior doppista italiano: parola di Corrado Barazzutti. E Poto lo ha detto a chiare lettere: “Mi trovo meglio con Simone rispetto a Braccio, perché posso giocare a sinistra, nella mia posizione congeniale.”
Si sarebbe anche potuto rischiare un doppio Bolelli-Bracciali, più adatti al veloce, ma anche sabato Potito ha dimostrato di essere il più portato ai match importanti, qualsiasi possa essere la superficie. Se può vincere (tecnicamente parlando) un match di Davis, di singolo o doppio che sia, il campano è la persona su cui puntare.
Diverso a mio avviso il discorso sul singolare, a quel punto decisivo, tra Soderling e uno tra Starace, Bolelli e Bracciali. Partendo dal presupposto che Braccio non è in grado, oggi come oggi, di affrontare un match di livello, Potito, anche al top, non avrebbe avuto grandi possibilità contro il numero 1 svedese. L’unico che poteva reggere col proprio servizio e provare ad impensierire Robin poteva essere, ed è stato, Simone Bolelli. Ovviamente il miracolo non c’è stato, ma non mi sento di condannare Barazzutti per questa scelta, che ritengo altresì corretta. Sul discorso del doppio, probabilmente rispolverare Bracciali non sarebbe stato male. Portare un doppista per non farlo giocare non ha un grande senso però.
Seppi? Difficilmente sarebbe servito alla causa, ma sul veloce è quello che avrebbe dato più fastidio a Soderling, senza alcun dubbio. Le motivazioni per la non-convocazione di Andreas, che aveva dato la sua disponibilità? Chiediamo a Barazzutti. Così come bisognerebbe chiedere al nostro capitano se non sarebbe il caso di lasciare la panchina azzurra (maschile, perché quella femminile ha dimostrato di saperla gestire molto bene), non solo per le sconfitte (che basterebbero come motivazione dopo 10 anni), che sul campo possono anche starci; ma il gruppo, tra i ragazzi, non si è mai formato, ed è una questione per la quale la responsabilità deve essere del commissario tecnico.
In molti si chiedono: chi al posto di Barazza? Probabilmente è una domanda che si pongono anche in federazione. Sinceramente credo che le soluzioni possano esserci, alcune rischiose, altre meno. Renzo Furlan, direttore tecnico di Tirrenia, potrebbe tranquillamente svolgere il doppio ruolo, visto che sostanzialmente in campo ci sta poco ed è più avvezzo a questioni manageriali. Credo che potrebbe essere un buon selezionatore e capitano. Ci sarebbe anche Davide Sanguinetti, che ritengo persona di grandissimo livello. Sarebbe una scommessa, ma perché non rischiare!? Dopo 10 anni di purgatorio (serie B) e inferno (serie C), qualcosa bisognerà pur cambiare. E’ chiaro che i giocatori non amino l’attuale capitano. Altri opzioni? Se non fosse in pessimi (eufemismo) rapporti con la Fit ci sarebbe anche Claudio Pistolesi, che oltre ad essere un ottimo coach, è un motivatore eccezionale ed è un dettaglio non da poco per una Davis. Capisco che non è una soluzione praticabile, ma quello che stiamo facendo è FantaTennis, visto che Barazzutti rimarrà certamente al suo posto. Attenzione, con questo non voglio dire che i giocatori non abbiamo la loro colpa, anzi, ma il clima che si respira in Davis non è quello giusto. Un altro capitano che mi è sempre piaciuto era Paolo Bertolucci, ma non credo che abbia intenzione di tornare, così come non credo che abbiano intenzione di richiamarlo. In conclusione, ribadisco il fatto che le scelte di Barazzutti per questo match possono essere criticabili ma anche condivisibili, è la gestione del gruppo che non funziona. Se si cambia oggi, la sconfitta con la Svezia potrebbe anche un essere un modo per ripartire da zero; se non si cambia sarà solo l’ennesima delusione, che non porterà a nulla se non al rimpianto..
Insomma si riparte dalla serie B, ma vogliamo continuare così?
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