di Fabio Danzetta
Non ho potuto fare a meno di citare il grande Rino Gaetano per inziare questa mia disamina su Simone Bolelli. La nuova speranza del tennis azzurro, 22 anni di Bologna sta dimostrando tutte le sue qualità, anche se bisognerà correggere determinati difetti.
Non me ne vogliano gli eventuali lettori ma il punto interrogativo alla fine del titolo è necessario.
Ho avuto modo di vederlo giocare durante l’ottavo di finale a Roma con Roddick grazie allo streaming di atptennistv e devo dire che mi ha notevolmente impressionato e, se corregge alcuni difetti tecnico-tattici, il cielo potrebbe tornare veramente più blu.
Direi che il primo set della partita con lo yankee rappresenta probabilmente la summa di ciò che è e di cosa potrebbe diventare Bolelli.
Il nostro giocatore ha un ottimo diritto che gli permette di comandare il gioco in molti momenti dei match, ma che gli viene in soccorso anche per tirarsi fuori da situazioni in cui si trova sulla difensiva, grazie ad una leggera rotazione pronta all’uso nei momenti di maggior pressione.
Per quanto riguarda il rovescio bisogna fare una distinzione: la versione incrociata è ottima, mentre i primi difetti si notano sulla versione lungolinea a causa di una posizione spesso un po’ raffazzonata, che lo porta a strappare troppo il movimento, come nelle occasioni in cui si ritrova con la palla “in pancia”.
Il servizio di Simone si dimostra efficace in tutte le situazioni, anche se spesso potrebbe scegliere di servire una palla più lavorata ed esterna a ¾ velocità (alla Edberg) e, sono convinto, farebbe molti più punti potendosi aprire il campo per il suo diritto micidiale.
Questo tipo di servizio gli sarebbe molto utile anche se fosse particolarmente sicuro sotto rete ma, per quel poco che ho potuto vedere, dovrebbe lavorare sia sulla posizione che sul tipo di tocco da scegliere perché denota carenze non di poco conto.
Atleticamente si dimostra molto reattivo e tatticamente di buon livello, con delle mancanze facilmente colmabili.
Per concludere questo mio piccolo intervento su Bolelli, dico che in un paio d’anni potrebbe sicuramente risolvere tutti i problemi tecnico-tattici (in particolare quelli legati al gioco di volo) perché sicuramente ha i mezzi per farlo e allora si, forse, chissà, il cileo sarà sempre più blu, no scusatemi, sarà azzurro.
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