Sara Errani, quando volere è potere..

di Roberto Commentucci

Oggi Sara Errani ha perso, è stata inopinatamente sconfitta per 75 al terzo, nel torneo ITF indoor di Bratislava, un 100.000 dollari ben frequentato, da una wild card slovacca, Magdalena Rybarikova una diciannovenne piazzata oltre la trecentesima posizione, ma che ha fatto vedere un ottimo tennis.

Fin qui la cronaca. Io però volevo parlarvi un po’ della storia di questa ragazza emiliana, descrivervi come gioca, e cercare di capire dove può arrivare.

Sara è nata a Bologna il 29 aprile del 1987. Ha iniziato a giocare spinta dalla grande passione del padre, e a 12 anni si è trovata spedita da sola, per 7 mesi, alla Bollettieri Academy di Bradenton. Ma quella in Florida non è rimasta l’unica esperienza “nomade” di Sara, che a partire dai 17 anni ha iniziato ad allenarsi in Spagna, a Valencia, nella stessa struttura che segue gente come Ferrer, Andreev e Safina.

Dopo una buona carriera giovanile (è stata anche n. 32 del mondo juniores) Sara ha fatto una lunga gavetta nei tornei ITF. Ha iniziato il 2007 intorno alla 170a posizione mondiale e finalmente, lo scorso settembre, dopo il secondo turno centrato agli US Open, è entrata stabilmente fra le prime 100 giocatrici del mondo. In seguito, la sua classifica è stata ulteriormente consolidata da un buonissimo risultato nel torneo WTA di Bali, un tier 3 dove ha raggiunto la semifinale, dopo aver battuto giocatrici di buon livello come la spagnola Medina Garrigues e la giapponese Nakamura.

Insomma, nonostante la brutta sconfitta di oggi, possiamo dire che Sara ce l’ha fatta, a 20 anni è a pieno diritto inserita nel circuito maggiore, e vanta un best rank di 68 Wta.

Eppure questa biondina di 1,63, dalla struttura minuta, corrisponde molto poco allo stereotipo della tennista odierna, tutta statura, muscoli e potenza. Ma grazie alla sua notevole determinazione, e alla intelligente guida tecnica del suo coach Pablo Lozano, Sara è riuscita a compensare alle sue lacune in termini di forza fisica, sviluppando un gioco basato non solo su una notevolissima rapidità di spostamento e una grande resistenza, ma anche su due validi colpi fondamentali e su una grande capacità di lettura tattica del match. Ma vediamo più da vicino l’impostazione tecnica di questa ragazza. Il dritto, caratterizzato da un’apertura ampia e una postura frontale (open stance) è molto carico di top spin, ma anche piuttosto rapido. La traiettoria preferita è il cross stretto, con cui spesso Sara costringe le sue avversarie ad affannose rincorse, mentre lo “sventaglio” è discreto ma difetta un po’ di potenza. Il rovescio è il colpo migliore di Sara, molto naturale, giocato sia bimane, piuttosto piatto e con notevole anticipo, sia in back, staccando con grande disinvoltura la mano sinistra. E’ l’arma migliore della nostra, che con esso sa giocare sia accelerazioni vincenti, sia intelligenti variazioni di ritmo e rotazione, che spesso le consegnano l’iniziativa nello scambio o direttamente il punto.
La bolognese dispone anche di un buon gioco al volo e di una discreta sensibilità, sebbene la copertura della rete sia giocoforza limitata.

Il punto più debole del suo repertorio tecnico è il servizio. Negli ultimi mesi Sara, con cocciuto impegno, è riuscita a mettere su una discreta prima palla, ma la seconda resta molto attaccabile a livello di prime 100, con un kick insufficiente, e la costringe spesso a dover fare i miracoli in difesa.

Dalle caratteristiche che ho descritto, si può facilmente intuire come la superficie preferita della Errani sia la terra rossa, ma la ragazza si difende piuttosto bene anche sul cemento all’aperto, dove le sue caratteristiche di rapidità e di anticipo le consentono di appoggiarsi in modo proficuo ai colpi delle avversarie, spesso più potenti di lei. Al contrario, sulle superfici più rapide, e caratterizzate da un rimbalzo più basso, come l’erba e il sintetico indoor, Sara ha molti problemi a sviluppare un gioco competitivo, non tanto e non solo per la debolezza del servizio, ma soprattutto per l’impostazione del suo dritto, che è decisamente poco adatto a quelle condizioni di gioco a causa dell’eccessiva apertura e dell’accentuata rotazione in top spin. A questo, oltre che alla buonissima prova della sua avversaria, si deve anche la sconfitta di oggi.

Infine, due parole sul carattere. Come avrete facilmente intuito, Sara Errani in campo è una grandissima combattente, una fighter naturale, una di quelle giocatrici che nei punti più importanti dei match sanno sempre come innalzare il loro livello di gioco.

Proprio per questo motivo, io le pronostico una lunga permanenza fra le prime 50 giocatrici del mondo.

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