(Pere Riba Madrid – Foto Nizegorodcew)
di Guido Pietrosanti
Se nei mondiali di calcio in Sud Africa, un pareggio degli azzurri lascia tutti molto delusi, chissà come devono essersi sentiti gli appassionati che hanno assistito agli incontri del challenger di Milano, dove dei 10 azzurri presenti in tabellone, nessuno è riuscito a vincere contro un giocatore straniero. Gli unici due azzurri a passare il primo turno sono stati Gianluca Naso e Daniele Giorgini, usciti vincitori da due derby, rispettivamente contro Volandri e Fioravante per perdere poi nei loro incontri di secondo turno.
Il torneo è stato vinto dal portoghese Frederico Gil numero 97 del ranking atp e finalista quest’anno nel torneo Atp dell’Estoril. Gil ha sconfitto in finale l’argentino Maximo Gonzalez per 61 75. Gonzalez che è rientrato solo da poche settimane nel circuito dopo oltre 6 mesi di assenza è precipitato al numero 188 del ranking atp, dopo essere arrivato, solo un anno fa, alla posizione numero 58. La finale raggiunta a Milano è il primo risultato importante della stagione dal suo rientro.
La disastrosa prestazione dei giocatori italiani in singolare è stata solo in parte compensata dalla vittoria di Daniele Bracciali nel torneo di doppio, vinto in coppia con lo spagnolo Ramirez Hidalgo. Bracciali, che è al terzo challenger vinto quest’anno, sembra in grado di esprimere ancora un buon livello in doppio ma per crescere ancora dovrebbe forse trovare un compagno fisso di doppio e soprattutto giocare tornei del circuito maggiore piuttosto che del circuito challenger.
Si è giocato anche in Polonia, dove nel torneo di Bytom, il giovane spagnolo Pere Riba ha conquistato la vittoria sconfiggendo in finale un altro giovane di belle speranze, l’argentino Facundo Bagnis, per 60 63.
Per Riba, classe 88, entrato per la prima volta quest’anno nei primi 100 giocatori del mondo, un ritorno convincente alla terra battuta dopo l’esperienza erbivora della settimana scorsa al torneo del Queen’s dove era stato sconfitto dal nostro Paolino Lorenzi. Per Bagnis, classe 90 e numero 310 del ranking atp, prima finale challenger della carriera.
Fa una certa impressione pensare che questi giocatori, ancora giovanissimi, ma già con ottime credenziali e la possibilità concreta di raggiungere nel corso della carriera almeno i top 30, siano solamente il decimo giocatore di Spagna (Riba) e il ventesimo argentino del ranking (Bagnis). Tutta questa abbondanza di giocatori contribuisce sicuramente a togliere pressione a questi giovani, contrariamente a quanto succede in Italia dove i pochi giovani con possibilità di emergere, sono sottoposti a pressioni, aspettative (e spesso critiche) da parte degli addetti ai lavori che finiscono molte volte per nuocere alla crescita stessa del giocatore.
Passando al circuito future, le cose sono andate meglio per i nostri colori, soprattutto nel future Italy F13 di Padova dove Matteo Marrai è riuscito a raggiungere la finale per la seconda volta in due settimane, dopo quella raggiunta la settimana scorsa nel torneo Italy F12. Purtroppo anche questa settimana Marrai è stato sconfitto in finale, in questo caso dal serbo Ciric (422 Atp) che ha vinto dopo un incontro molto lottato con il punteggio di 46 76 76. È da considerare comunque soddisfacente il risultato di Marrai che, se due anni fa sembrava poter raggiungere almeno il livello dei tornei challenger, ha disputato una stagione 2009 piuttosto deludente che lo ha visto chiudere oltre la quattrocentesima posizione del ranking Atp. Conferma il buono stato di forma di queste ultime settimane anche Matteo Viola, sempre più vicino ai top 300 del ranking atp, che a Padova si è fermato in semifinale, sconfitto proprio da Marrai. In semifinale si è arreso anche il veterano Stefano Galvani, che dopo la buona prestazione al Roland Garros ha scelto di tornare a disputare i tornei future più vicini a casa per non rimanere troppo lontano dalla propria famiglia. A 33 anni è una scelta che può essere condivisibile e che potrebbe comunque permettere a Stefano di finire la stagione nei primi 200 giocatori del mondo.
Negli altri future, sono da segnalare i quarti di finale raggiunti da Uros Vico nel torneo Spain F21 e da Massimo Capone in Tunisia F3 dove era presente anche Giacomo Miccini che è riuscito a conquistare il primo punto atp del 2010, vincendo il primo turno e fermandosi poi al secondo.
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