Per chi non lo ricordasse, Andreev è stato un ottimo Top-20 nel primo decennio del nuovo secolo. Il dritto in top spin (un super top spin), con impugnatura piuttosto esasperata, saltava al secondo piano e faceva impazzire gli avversari; grazie a questo colpo il russo ha spesso messo in difficoltà, seppur senza mai batterlo, un certo Roger Federer (come nei 5 combattutissimi set degli ottavi di finale a New York nel 2008). Francesco Passaro, ventunenne umbro allievo di Roberto Tarpani, ha un dritto stilisticamente simile e altrettanto efficace.
Nel 2020, al rientro dopo lo stop mondiale per l’emergenza Covid-19, ho avuto la possibilità di ammirare nuovamente Passaro nella sua Perugia e, in particolare, nel torneo organizzato da MEF Tennis Events subito successivo ai Campionati Italiani Assoluti di Todi (primo evento sportivo in assoluto post lockdown). Affrontò Lorenzo Sonego, poi vincitore del torneo, mettendolo in seria difficoltà. Quel match finì 7-6(7) 6-4 per il torinese, ma Passaro uscì dal campo con l’ovazione del pubblico di casa. Da quel giorno, onestamente, mi sarei aspettato un salto di qualità un po’ più rapido ma, come sottolineava l’altro giorno al Foro Italico il buon Giovanni Fonio, “non esistono due giocatori che abbiano fatto il medesimo percorso nel tennis. Non esiste un’unica strada, dipende da atleta ad atleta”.
E allora Francesco ha deciso di esplodere, dopo un paio di buoni futures (una vittoria e una finale), ‘così, de botto, senza senso’ nel challenger di Sanremo di qualche settimana fa: qualificazioni superate e torneo meraviglioso sino alla finale, nella quale ha anche condotto di un break nel terzo set contro Holger Rune prima di arrendersi 6-1 2-6 6-4. In quei giorni, palesemente, qualcosa è cambiato; ma ovviamente, nonostante la frase tratta da ‘Boris’ sia ad effetto, è chiaro che Passaro non abbia imparato a giocare in pochi giorni. Semplicemente grazie al lavoro giornaliero pian piano Francesco ha capito come unire tutti i puntini.
Il dritto lo abbiamo già citato, il servizio è sempre più vario, il rovescio in evidente miglioramento ed è un ottimo atleta. Inoltre non se la cava affatto male nei pressi della rete.
Al Foro Italico, nelle Pre-qualificazioni, ha saputo nascondere la tensione nel migliore dei modi. L’ha saputa nascondere e soprattutto gestire. Perché giocarsi un’occasione del genere, peraltro contro tanti amici con cui si è cresciuti per anni spalla a spalla, è molto difficile. Francesco non ha chiuso occhio prima del match decisivo, e così il suo allenatore. Si sono ritrovati insieme alle 3 del mattino a guardare gli highlights di Real Madrid – Manchester City, ma poi in campo è stato perfetto. È anche così che ci si avvicina ai grandi match. Perché quello con Fonio, per Passaro, è stato il match più importante della sua giovanissima carriera. Senza dubbio alcuno. E quel drittone alla Andreev, nonostante il campo umido per la pioggia caduta su Roma durante tutto l’arco dell’incontro, saltava. Saltava parecchio. Un salto preciso e puntuale nel main draw degli Internazionali BNL d’Italia 2022. E verso un futuro tutto da scrivere nel tennis che conta.
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