di Alessandro Nizegorodcew (dal Foto Italico)
Avevo deciso di non scrivere nulla sul Foro Italico, a causa del mancato accredito stampa per Spazio Tennis. Ho lasciato i diari all’ottimo Renato Lugarini… ma oggi… oggi non posso non scrivere nulla.
Oggi un ragazzo toscano ha dimostrato che niente è impossibile in questo sport. Dato totalmente per spacciato da chiunque (praticamente il match non era nemmeno “quotato”), Paolo Lorenzi, senese nato casualmente a Roma, ha infiammato i 10.000 del Centrale del Foro Italico, sfiorando l’impresa contro Rafael Nadal. Ovviamente va detto che Rafa non ha giocato il miglior match della sua carriera, anzi, ma chi altri avrebbe approfittato in questo modo di un Nadal non al top? Probabilmente non qualcuno dei nostri… e forse pochissimi anche tra gli stranieri.
Ma soprattutto: Chi, nel circuito Atp, è mai sceso a rete 60 volte contro Rafael Nadal, sulla terra per giunta??? Nessuno a mia memoria. Federer ogni tanto ha provato ad essere aggressivo, ma dopo un paio di passanti stretti del maiorchino il buon Roger è tornato mestamente a remare (tattica incomprensibile), finendo (quasi) sempre per perdere.
Paolino è sceso a rete circa 60 volte, riuscendo a realizzare più del 60% dei punti. Escludendo il terzo set, Lorenzi ha messo a segno quasi il 70% di punti nei pressi della rete. Il serve and volley è stato mirato, continuo, asfissiante, esaltante. Così si gioca contro Rafa, così si infiamma uno stadio, così un giocatore dalle doti tecniche non eccelse può dominare tatticamente un incontro con il numero 1 del mondo.
I 10.000 del Campo Centrale, le tante persone assiepate nei pressi del maxi schermo, gli appassionati davanti alla tv… Tutti hanno visto, probabilmente a bocca aperta, la “quasi” impresa di Paolo Lorenzi, saltando ed esultando ad ogni punto, con una consapevolezza che aumentava di quindici in quindici. “Aò, se gioca così questo vince pure!” si sentiva da un gruppetto di romani accanto al maxi schermo. “Siiiiii!! Grande Paolino!!” esclamava Fabrizio Falciani, coach di Riccardo Ghedin, quasi abbracciandomi al set-point realizzato da Lorenzi nel tie-break del primo.
Roberto Commentucci mi ha anche trovato un biglietto per il centrale; entrando ancora non credendo davvero nell’impresa. Invece Paolino recupera il break di svantaggio nel secondo e sale 4-3. Sul 4-4 va 3-0 ma qui sbaglia una comoda volé di diritto. Il punto successivo è anche sfortunato (Paolo prende una riga col rovescio incrociato, ma la palla viene chiamata fuori e il punto, che era quasi di Lorenzi, viene ripetuto) e Nadal sale 5-4 chiudendo poi il parziale. Il terzo è un monologo di Rafa, ma non pensiate che Paolino abbia “sciolto”, anzi. Il senese ci ha provato sempre, dal primo all’ultimo game. Ed è questo il messaggio che deve passare, sia per i nostri ragazzi, che si avvicinano a questo splendido quanto difficile sport, sia per i semplici appassionati: il numero 140 può giocarsela alla pari con il numero 1 del mondo. Paolo è entrato in campo credendoci, con coraggio, spavalderia e umiltà, concentrazione e adrenalina. Lorenzi probabilmente sarà un po’ amareggiato, perché come ha dichiarato lo stesso giocatore toscano “fino al 76 44 30-0 era il giorno più bello della mia vita”, ma col passare delle ore e dei giorni capirà quanto grande è stata questa sconfitta.
Non è consueto, è vero, parlare di “grande” sconfitta; ma è proprio di questo che si sta parlando quest’oggi. Paolo ha regalato delle emozioni indescrivibili agli appassionati di tennis, sia quelli storici, che non si perdono nemmeno un 15 da anni, sia i tifosi occasionali, che stamane hanno capito che cosa può essere il tennis e quali insegnamenti, anche di vita, può dare.
Il coraggio odierno di Paolo Lorenzi è un qualcosa che, personalmente, non dimenticherò mai..
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