(Martina Caregaro e Compostizio-De Andres premiate a Maiorca)
Esattamente un anno fa ho scritto un articolo su Martina Caregaro per il sito di Ubaldo Scanagatta. Ve lo ripropongo oggi, all’indomani della splendida finale che la valdostana ha conquistato a Maiorca..
di Alessandro Nizegorodcew
Il campo numero 3 del circolo del Real, a Roma, è forse uno dei peggiori campi possibili per vedere un match di tennis, completamente privo com’è di tribune. Recatomi al torneo per assistere al primo turno, mi fermo sul campo numero 1, dove una Giulia Remondina in pessima forma avrebbe poi perso la sua partita. Applausi, incitamenti, urla, giungono proprio dal campo 3. Curioso mi alzo e mi incammino verso le grida eccitate di appassionati e tifosi; pochi passi e si para dinnanzi a me l’amico e collega Roberto Commentucci: “Ale, non sai come gioca la Caregaro!”
A vedere l’incontro ci sono una quindicina di persone, schiacciate contro le recinzioni. In prima fila, seduti con il viso attaccato alle reti del campo, Silvia Farina e Francesco Elia. In campo Martina Caregaro contro la testa di serie n. 3, la polacca Kiszczynska. Ci bastano pochi scambi per capire che di fronte a noi sta giocando una grande promessa del tennis italiano, che molto probabilmente verrà mantenuta. Martina Caregaro è una atleta potente e ben costruita, oltre il metro e ottanta di altezza. Ha un rovescio bimane eccellente, con cui si procura la maggior parte dei punti, in particolare in lungolinea; certamente è il colpo naturale, con cui lascia spesso di sasso le avversarie. Il diritto, colpo abbastanza costruito, è più incisivo quando viene giocato dal centro ad uscire ma va comunque migliorato molto per salire di livello. Il servizio è buono, anche se bassa è la percentuale di prime, mentre il kick sulla seconda è già di ottimo livello. La velocità di piedi è un’altra grande peculiarità della Caregaro, molto rapida sul campo nonostante la mole. Ma ciò che colpisce di più sono gli occhi, il viso, da giocatrice vera; gli occhi di una ragazza che ci crede e che certamente farà di tutto per realizzare il proprio sogno. Martina, originaria della Valle d’Aosta, compirà 16 anni il prossimo 19 maggio; si allena al circolo Le Palme, a Roma, con Silvia Farina, ex n. 11 del mondo, e suo marito Francesco Elia, che ne stanno plasmando il gioco con grande maestria. Martina, su indicazione di Francesco Elia, analizza in un quaderno tutti i pregi i difetti delle avversarie, assistendo a più incontri possibili. La strada è quella giusta, il talento è indiscutibile e il 60 rifilato all’olandese Gerards, (una giocatrice esperta, intorno alla trecentesima posizione nel ranking), nel primo set dei quarti di finale a Brescia, ne è la riprova.
Martina Caregaro sta arrivando, eccome se sta arrivando..
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