di Alessandro Nizegorodcew (articolo in partnership con Tennis.it)
Italia – E’ successo! Francesca Schiavone ha compiuto l’impresa più bella e inattesa della storia del tennis italiano. Una gioia immensa, probabilmente indescrivibile, ma che ha unito migliaia e migliaia di tifosi, da quelli storici che seguono il tennis ogni giorno, ai vecchi appassionati da qualche anno (troppi a dire il vero) allontanatisi da questo splendido sport per mancanza di emozioni, fino agli innamorati dell’ultim’ora, quelli che hanno visto un match di tennis per la prima volta nella loro vita oggi, su Rai Due, folgorati dalla grinta e dalle sensazioni di una gioia incontrastata che Francesca ha saputo regalare a tutti noi. “Nothing is impossible” recitavano le magliette dei supporters della “Schiavo” in tribuna e così in effetti è stato.
Quell’infinita attesa. Il tifoso di tennis italiano si è sentito chiedere in ogni discussione: “Ma quando vinceremo ancora uno slam? Ormai sono passati decenni dai tempi di Panatta.. Possibile che non ci sia nessun buon giocatore?” E tutti noi, tutti voi, a dare le solite risposte che ormai avremmo potuto recitare a memoria; parole prive di emozione, a sentenziare una rassegnazione facente ormai parte del nostro tifo appassionato ma sempre perdente. Ma oggi è cambiato tutto, oggi quell’infinita attesa è stata spazzata via da Francesca, che, per come ha giocato, non avrebbe potuto perdere da nessuna tennista al mondo. Oggi tutto è cambiato e l’emozione che ogni appassionato storico ha provato, ha creato un sentimento condiviso, una sorta di inconscio collettivo tennistico, e le lacrime, senza alcuna vergogna, sono scese su nostri visi copiosamente. Durante la finale tanti gli sms ricevuti e inviati, tante le telefonate (“Ma ce la fa?”, “Oddio che tensione”) sino agli sfortunati che non potevano vedere l’incontro e hanno ascoltato via telefono una radiocronaca improvvisata di chi dall’altra parte della cornetta saltava sulla sedia ad ogni 15 vinto dalla Leonessa.
Indescrivibile. Impossibile spiegare a chi non segue il tennis cosa si sia provato durante il match, nel pre-partita, con la tensione a mille su ogni 15 della finale, sino al matchpoint, che ha regalato attimi di gioia incontrastata, subito seguita dalle lacrime. Impossibile spiegare le emozioni che abbiamo provato, ma forse non ce n’è bisogno. Perché la sensazione è che tutti stiamo provando la stessa gioia, appunto, indefinibile. Una sensazione che rasenta l’assurdo, l’inimmaginabile, il totalmente impronosticabile..
Tutti Uniti. In tanti si sono riuniti in casa, grazie anche alla copertura in chiaro dell’evento. Un po’ come accade durante i Mondiali di Calcio, quando tutti, in tensione quasi spasmodica, ci ritroviamo abbracciati senza nemmeno rendercene conto. Francesca ha creato un sentimento condiviso in tutta Italia, un qualcosa che mancava al nostro tennis. E con la finestra aperta si potevano sentire le urla di altre persone, intente a tifare come per una finale di champions o, appunto, di una coppa del mondo. Tutto questo fino alla gioia finale, che per il tifoso di tennis italiano vuol dire Nirvana..
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