Primi responsi sull’erba: Murray re al “Queen’s”, Haas batte Djokovic ad “Halle”
di Calogero Campione
Murray c’è, Djokovic no. Questo, in sintesi, il responso di questa prima settimana di giugno, che ha inaugurato la breve stagione sull’erba che si concluderà tra un mese, quando la finale di Wimbledon calerà il sipario.
Andy Murray, numero 3 della classifica Atp, ha rispettato il ruolo da favorito al “Queen’s”, dove un tennista britannico non faceva suo il torneo dal 1938, anno in cui vinse Bunny Austin.
Lo scozzese trionfa nel torneo di casa senza cedere la miseria di un set, coronando una settimana in scioltezza con una finale senza patemi: un break per set è bastato al ragazzo di Dunblane per archiviare la pratica Blake in poco più di un’ora di gioco (7-5, 6-4 il punteggio).
Murray ha così conquistato il quarto titolo stagionale, il dodicesimo in carriera e rinnova, caso mai ce ne fosse il bisogno, le sue legittime ambizioni per Wimbledon, a cui si presenta come tra i maggiori indiziati per la vittoria finale. E’ forse giunta l’ora del suo primo Slam?
Ha ben poco di cui rallegrarsi , invece, il coetaneo Novak Djokovic, impegnato questa settimana nell’altro grande appuntamento su erba, ovvero il “Gerry Weber Open” di Halle.
Giunto a fatica in finale, dopo aver visto le pene dell’inferno col francese Serra al secondo turno (cinque match-point annullati al transalpino), il serbo è stato però sconfitto nell’atto conclusivo dal redivivo Tommy Haas, protagonista al contrario di una splendida settimana, che lo ha giustamente condotto al titolo in terra tedesca.
Che il tedesco fosse in buona condizione, lo si era capito già a Parigi, quando negli ottavi di finale spedì Roger Federer all’inferno e ritorno, in vantaggio di due set e con palla break nl terzo per andare a servire per il match. Poi sappiamo tutti com’è finita.
Tornato in patria, Tommy ha sin da subito dimostrato di poter mantenere quello standard di gioco. Giunto in finale, Haas ha regolato Djokovic in tre set: 6-3, 6-7, 6-1.
Questa vittoria permette al tedesco di scalare parecchie posizioni nel ranking, dove da domani occuperà la trentacinquesima posizione.
A differenza di Murray, poco rosee sono le prospettive del serbo verso Wimbledon, dove si presenta con poca fiducia e scarsa convinzione. Riuscirà “Nole” a sovvertire il pronostico?
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