Fed Cup: Il ruggito della Leonessa porta l’ Italia in finale
di Calogero Campione
L’ Italia ha realizzato l’impresa. Quella che molti, addetti ai lavori e non, credevano un’utopia si è tramutata in splendida realtà. L’ Italia è in finale, la Russia è già a casa.
Certo, bisogna concedere alla squadra di Tarpischev le legittime attenuanti e riconoscere che, probabilmente, senza defezioni del calibro di Safina, Dementieva e Zvonareva, l’esito sarebbe potuto essere diverso.
Ma il tennis non è frutto di se e ma ed è giusto gioire una volta tanto, senza incorrere in inutili dietrologie.
Le nostre ragazze ci regalano l’ennesima soddisfazione degli ultimi anni, costellati di buoni piazzamenti e culminati nel trionfo targato Charleoi 2007.
E’ pur vero che, se proprio si vuole trovare qualcosa che non va, le azzurre si esaltano in Fed Cup mentre nel circuito Wta sono solitamente meno competitive.
L’emblema a tal proposito è Francesca Schiavone, “leonessa” in nazionale e più volte rimandata al momento del fatidico salto di qualità, ovvero la soglia delle top-ten.
Lo stesso dicasi per la Pennetta, lo stesso si disse della Farina.
Oggi, però, le nostre tenniste hanno realizzato un capolavoro: Kuznetsova, Chavetadze e Pavlyuchenkova si sono chinate alla determinazione di una Schiavone formato deluxe ( Kuznetsova rimontata e piegata, punto decisivo contro la Pavlyuchenkova ancora al terzo set), a una Pennetta convincente prima (contro la Chakvetadze), dominata poi ( Kuznetsova ingiocabile) e al duo Errani-Vinci (sconfitte in rimonta Petrova e Pavlyuchenkova).
Ed ora l’ultimo atto: a novembre ospitiamo gli Stati Uniti, corsari in Repubblica ceca.
Se dovessero esserci le Williams, sarebbe stimolante e prestigioso quanto improbo e proibitivo.
Ma c’è tempo, intanto è opportuno e doveroso festeggiare. Una volta tanto…
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