L’uragano Venus spazza via la Pennetta
di Calogero Campione
Flavia non ce l’ha fatta. Colei che è stata battezzata la “regina di Acapulco” (dove vanta due titoli e quattro finali dal 2004 al 2009) nulla ha potuto contro lo strapotere fisico di Venus Williams, che se giocasse sempre così potrebbe prenderle solo dalla sorella Serena. Il fatto è che, spesso, le sorellone afroamericane di giocare non ne hanno proprio voglia, prova ne è il basso numero di tornei giocati durante la stagione. E le altre ringraziano, memori dei primi anni di professionismo delle figlie di papà Richard quando, dedite completamente al tennis, duopolizzavano le finali dei tornei dello Slam manco fossero noccioline.
Che la Pennetta potesse far sua la partita è parso da subito una “mission impossible”.
Centrata e precisa, Venus è scesa in campo con grande determinazione, dettata probabilmente dai precedenti confronti diretti con Flavia, che la vedevano in svantaggio per 3-2. In particolare, la Pennetta aveva vinto l’ultimo match giocato sulla terra: era il terzo turno del Roland Garros 2008 quando la brindisina si era imposta sulla statunitense in 2 set (7-5 6-3).
Ma quella era una copia sbiadita della Venus vista ad Acapulco, aggressiva e stranamente poco fallosa, ingiocabile al servizio (88% di punti con la prima) e incisiva con la risposta.
Eppure la Williams, numero 5 Wta, aveva faticato parecchio durante il torneo, ancor più della Pennetta che tutto sommato era arrivata in finale senza troppi patemi. Ma non c’è stata storia. Nulla da rimproverare a Flavia, che un po’ meglio avrebbe potuto fare ma non abbastanza per poter impensierire il ciclone Venus, che ieri ha conquistato il suo 41mo titolo in carriera.
L’azzurra, numero 15 del mondo, non riesce quindi a mantenere il titolo vinto nel 2008.
Per la cronaca: V.Williams b. Pennetta 6-1 6-2 in un’ora di gioco. Che altro aggiungere?
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