di Calogero Campione
Murray si impone a Rotterdam
Andy Murray è tornato. Dopo aver iniziato il 2009 vincendo a Doha, lo scozzese si era presentato a Melbourne come il maggiore accreditato dai bookmakers per la vittoria del primo Slam stagionale.
Ma un Fernando Verdasco in stato di grazia aveva mestamente ridimensionato le ambizioni del ragazzaccio di Dunblane, estromettendolo dal torneo agli ottavi di finale.
Iniziavano così a insinuarsi dei dubbi sull’effettivo valore di Murray nei grandi appuntamenti, che lo hanno visto protagonista solo agli Us Open 2008, dove fu finalista.
E’ pur vero che Rotterdam non è uno Slam, ma un “500”. Ciò non toglie che la vittoria del torneo olandese sia sicuramente una prova del fatto che il numero 4 del mondo non sta lì per caso, che molto probabilmente è destinato a salire ancora, e che il match con quel Verdasco formato Melbourne potevano perderlo in tanti. Quella sconfitta, sostanzialmente, ci poteva stare.
Diciamolo pure, la finale di Rotterdam, che vedeva di fronte il numero 1 e il numero 4 del mondo, non ha rispettato le attese della vigilia. Murray si è imposto in 3 set (6-3 4-6 6-0) in un incontro che ha risentito delle imperfette condizioni fisiche di Rafa, nuovamente martoriato dalla tendinite al ginocchio.
Il primo set, forse il migliore da un punto di vista tecnico, è stato deciso da un solo break a favore dello scozzese; di contro, il secondo set è stato un susseguirsi di break e controbreak fino al 6-4 Nadal. Il terzo set non ha avuto storia poiché falsato dall’acuirsi dei problemi fisici del maiorchino.
Murray vince così il suo secondo titolo stagionale e si dimostra, al di là di ogni fattore, avversario scomodo per il mancino di Manacor.
Nadal, dal canto suo, deve forse iniziare a dosare meglio le energie con un’adeguata programmazione data la cronicità del suo malessere.
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