Nadal sfata il tabù-cemento e trionfa agli Australian Open
di Calogero Campione
Rafa il cannibale. Non ci sono altre parole per descrivere la straordinaria cavalcata del maiorchino iniziata nel 2008, che lo ha visto vincere Roland Garros, Wimbledon e Olimpiadi e conquistare la vetta del ranking, e culminata in questo avvio di 2009, trionfante a Melbourne.
A contendere lo scettro, tanto per cambiare, c’era Roger Federer, l’ex numero 1, che subisce l’ennesimo “gancio” dello spagnolo, a dispetto di una rivalità che potrà essere considerata tale solo perché fa bene al tennis ma che in realtà conosce, quasi sempre, lo stesso esito finale.
Eppure in molti, alla vigilia della finale, avevano dato Federer per favorito, incuranti dei precedenti (Nadal lo aveva già sconfitto sul cemento) e dei notevoli progressi del maiorchino sul cemento.
Si pensava ad un Nadal provato dalla semifinale-maratona con Verdasco di venerdì e ad una maggiore freschezza atletica dello svizzero, che aveva dalla sua 24 ore in più di riposo avendo giocato contro Roddick nella serata di giovedì. E invece, iniziato il match, si è subito intuito che di battaglia si sarebbe trattato: la spunterà Rafa in 5 set, 7-5 3-6 7-6 3-6 6-2, dopo 4 ore e 24 minuti di lotta. Partita vibrante ed equilibrata per 4 set, ricchi di colpi da capogiro da ambo le parti. Spettacolo puro. Il quinto set ha decretato, contro ogni previsione, la migliore condizione fisica di un Nadal disumano; Federer, al contrario, si è afflosciato ed è sparito dal match sul 2-2.
Lo svizzero può recriminare per aver fallito 3 palle break sul 4-4 e altre 3 sul 5-5 del terzo set. Ma nel tennis, si sa, non esistono se e ma.
Premiazione significativa: Federer, in lacrime, non riesce a dir nulla. Nadal lo abbraccia e si complimenta con lo svizzero che, se in passato aveva pianto per commozione, sembra stavolta invece manifestare rabbia e dolore per aver preso coscienza dell’occasione mancata e di come sarà difficile aggiornare il suo palmares da qui in avanti. In 7 mesi Nadal lo ha sconfitto su erba e cemento, un tempo superfici care allo svizzero e ostili allo spagnolo. Inoltre, nei confronti diretti, il bilancio sale a 13-6 in favore di Nadal. Anche i numeri, quindi, legittimano la supremazia di Rafa.
Lo svizzero rimane a quota 13 Slam e perde così la possibilità di agganciare il record di Sampras (14). Nadal, 23 anni da compiere a giugno, conquista il suo sesto titolo dello Slam, il primo sul cemento dopo quelli su terra ed erba. Allo stato attuale, sembra più plausibile ipotizzare un’eventuale vittoria di Rafa a New York che un trionfo di Roger a Parigi. E l’ipotesi Grande Slam comincia a prender corpo…
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