Due challenger in terra straniera, due wild card a giocatori italiani. Una notizia che, a prescindere dai risultati dei giovani azzurri, rispecchia l’ottimo momento del nostro movimento tennistico ed è una bellissima notizia per il presente e per il futuro.
Jannik Sinner, classe 2001 e impegnato questa settimana a Santa Margherita di Pula (è in semifinale; ndr), ha ricevuto un invito per il torneo di Alicante. Lorenzo Musetti, classe 2002 e recente vincitore degli Australian Open jr., sarà invece al via del challenger di Sophia Antipolis grazie a una wild card.
Qualcuno ha già storto la bocca. “I grandi giocatori non hanno bisogno di wc” – si dice. La realtà ha però dimostrato che, nel passato più o meno recente, tanti giovani hanno saputo sfruttare le occasioni per entrare con prepotenza e personalità nel circuito Atp.
È il caso di Alexander Zverev, che nel 2014 fu invitato al challenger di Braunschweig e lo conquistò superando in finale Paul-Henri Mathieu 6-4 al terzo set. La settimana dopo? Wild card ad Amburgo e clamorosa semifinale a 17 anni appena compiuti.
Qualche altro esempio? Bernard Tomic vinse da wild card il suo primo titolo challenger in Australia a 16 anni, così come Nick Kyrgios nel 2013 prima del diciottesimo compleanno. Edmund, Coric, Fritz, Tsitsipas, Auger-Aliassime e tanti altri hanno giocato grazie a wild card conquistando il torneo. Come Jannik Sinner a Bergamo. Le wild card sono un ausilio sacrosanto, saperle sfruttare (per vincere o per fare esperienze importanti) non è però da tutti.
In bocca al lupo ai nostri ragazzi. La strada verso il grande tennis è ancora lunga e impervia, ma le qualità, tennistiche e umane (ancor più importante), sono certamente ragguardevoli.
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