di Gianluca Dova
“Penso e ripenso e nel pensare impazzo e dopo aver pensato tanto mi accorgo di non aver capito un….”, non sto citando “Vacanze a Beverly Hills”, ma Salvatore Quasimodo e mi sembrava il modo migliore per sintetizzare una settimana in cui per il nostro tennis poteva succedere di tutto ed invece probabilmente non succederà niente. Resta il principio che del “domani non v’è certezza” come diceva Lorenzo il Magnifico ma ho difficoltà a trovare qualcuno magnifico in tutto quello che sta succedendo….
Un mio amico parlando di Seppi si è riferito a “Giulio Cesare” e mi ha fatto molto ridere…mi dice: come Giulio Cesare passa il Rubicone e dice “Alea iacta est”, solo che adesso Seppi vorrebbe dire scusate “ho scherzato, ritiriamo i dadi, passato il Rubicone io? ma al massimo mi sono bagnato un po’ i piedi però guardate sono già asciutti”…..poi mi aggiunge: penso che Giulio Cesare aveva più attributi di Andreas….. lo penso anche io, Giulio Cesare è Giulio Cesare, con tutto il rispetto per l’altoatesino…qualcuno ha dubbi??
Voglio fare un gioco con voi visto che ciò che è vero non si può dire ma ciò che è falso è ben accetto e ciò che è normale ed auspicabile non si può neanche pensare, si lo so già vi fa male la testa ma provate a seguirmi…facciamo come i bambini che devono riempire i puntini, prendete una matita e tracciate “La sottile linea rossa” che li unisce. Seppi annuncia che rinuncia perché ha altri programmi e lo annuncia pubblicamente, Binaghi gli risponde che se lo convocano deve venire, Barazza lo convoca, oggi Andreas dice: “volevo rinunciare ma devo tutto o quasi al circolo di Caldaro sono costretto ad andare per questo motivo”. Aggiungo io ed iniziamo il gioco se Andreas…..và, il circolo di….. potrebbe avere dei ……, questo è un…….. . I puntini riempiteli voi come più vi aggrada, non si vince niente però, la bambolina ve la dovete comprare da soli e se avete pensato male rischiate anche di prenderla in testa!!
Convocheranno per la prima volta Kollerer in nazionale e mi è subito venuto in mente “Qualcuno volò sul nido del Cuculo” perché proprio come Jack Nicholson finge di fare il pazzo apposta ma poi invece è sanissimo, vince le partite entra nei cento e adesso gioca in davis. La domanda che sorge spontanea è “che stanno facendo i dottori che dovrebbero tenerlo in custodia e curarlo (cioè l’ATP) ??”…..mah.. il rischio è quello di riempirci di matti finti come se non fossero abbastanza quelli veri…in questo “Pazzo, Pazzo, pazzo, pazzo mondo.”
Parlando di pazzi, Youzhny è in finale a Dubai, fosse la volta buona che…..? Non ditelo e non pensatelo neanche… non ce la può fare non sarebbe più il Van Gogh del tennis che si da le racchettate in testa, eppure come il “Principe” Mario Brega la sua “mano può essere piuma ma può essere anche ferro”!!!. Nel derby psichiatrico più che psicologico con l’altro detenuto di “Shutter Island” Jurgen Melzer è sembrato quasi saggio, non mi accusate di bestemmia però, ho scritto saggio così per ridere non può essere, questo è certo….
“All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro? Ove piú il Sole per me alla terra non fecondi questa bella d’erbe famiglia e d’animali, e quando vaghe di lusinghe innanzi a me non danzeran l’ore future, né da te, dolce amico, udrò piú il verso e la mesta armonia che lo governa….” per settimane al liceo mi è stato chiesto di ripetere a memoria i “Sepolcri” di Foscolo senza capirne il motivo, questi versi mi riecheggiano tutt’ora nella testa quando penso al nostro movimento tennistico. “Sepolcri Imbiancati” chi lo gestisce? forse, troppo vivi non di certo, se no come si spiega che si parla di cose che di cui in nessun paese tennistico si parla più? Panatta è un distinto signore sempre con il suo ciuffo “ribelle” che si occupa più di politica che di tennis mentre Pietrangeli continua spensierato e brillante a fare l’ambasciatore di qualcosa di epico ma che forse non esiste più, eppure sotto sotto e non l’ammetterà mai nessuno, sono loro i riferimenti a cui ancora pensiamo…..della davis in Cile, delle vittorie a Parigi, del passato, di tempi che sono morti, di sepolcri appunto….e noi tutti che invece dovremmo partire dal fatto che siamo in b in davis ma che 10 anni fà eravamo in finale forse gioverebbe parlare e pensare a Sanguinetti, Gaudenzi e Furlan, meno nobili, meno “fichi”, meno vincenti di Pietrangeli e Panata ma infinitamente più vivi nei ricordi, più moderni, più possibili, meno sepolcri…a loro, a noi e a chi vuole vivere oggi dedico “L’attimo fuggente” per prenderlo quest’attimo e non pensare a ieri…
(Gianluca Dova alias Freddo)
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