di Sergio Pastena
Chi nelle scorse settimane era rimasto stupito dall’estrema facilità con cui nei tornei femminili (Wimbledon incluso) saltavano le teste di serie, provi ad andare a vedere quello che è successo al torneo di Bastad: un tabellone che è stato la quintessenza della regolarità, sei teste di serie su otto ai quarti e le prime quattro a sfidarsi in semifinale. La numero uno del seeding era la nostra Flavia Pennetta e, purtroppo, proprio da lei è venuta l’unica sorpresa, visto che ha ceduto in maniera nettissima alla sua compagna di doppio, l’argentina Gisela Dulko, che le ha rifilato un 6-3 6-1 senza storie. Dall’altra parte del tabellone è arrivata invece Aravane Rezai, giustiziera della Safarova, che si è imposta anche in finale in tre set lottatissimi. Un peccato, verrebbe da dire, ma in realtà la settimana svedese di Flavia è stata tutt’altro che disprezzabile: oltre alla semifinale nel singolare, infatti, è arrivato anche il titolo del doppio con la Dulko (il settimo per il binomio italo-argentino).
A Budapest, invece, le cose sono andate diversamente: ad aggiudicarsi il torneo è stata l’eroina di casa Agnes Szavay, autrice di un torneo senza sbavature nel corso del quale ha ceduto soltanto un set in semifinale alla Dulgheru, testa di serie numero uno. La vera sorpresa, però, è stata l’altra finalista: Patty Schnyder non è una sconosciuta, ha un passato da numero 7 al mondo e abbastanza potenziale da vincerli, tornei come questi. Tuttavia la svizzera quest’anno sembrava in una condizione di crisi che l’aveva portata a non riuscire mai a vincere più di due partite insieme nello stesso torneo. E’ stato perciò sorprendente vederla mettere in fila quattro atlete una dietro l’altra, tra le quali la testa di serie numero uno Alisa Kleybanova. In finale non c’è stata storia, ma per Patty se non altro questo risultato sarà un’iniezione di fiducia. Vince due partite di fila, prima di cedere proprio alla Szavay, Alizé Cornet, altra desaparecida in cerca di riscatto dopo aver sfiorato l’ingresso nelle Top Ten appena l’anno scorso.
Per ciò che riguarda le altre italiane impegnate nei due tornei del circuito maggiore questa settimana, i risultati sono stati abbastanza deludenti: Alberta Brianti a Bastad non è riuscita ad arrivare al derby con la Pennetta al secondo turno, arrendendosi subito a Sloane Stephens. Stessa identica sorte per Maria Elena Camerin contro la croata Katerina Sprem, vincitrice in due set. A Budapest la Vinci, testa di serie numero 6, prevale nel derby contro la Garbin al primo turno, ma poi si arrende subito al secondo contro la Ondraskova. Diciamo la verità: si poteva fare decisamente di meglio.
La speranza è che si riesca a fare di meglio già questa settimana al torneo di Palermo, dove una volta tanto avremo il vantaggio di giocare in casa. La pattuglia azzurra è nutrita: la Pennetta è la prima testa di serie, Sara Errani la terza, in un seeding dove spiccano i nomi della Rezai e della Pironkova, fresca semifinalista di Wimbledon. Per Flavia e Sara rispettivamente Woerle e Koryttseva. In tabellone di diritto anche Camerin e Brianti, messe subito una contro l’altra dal sorteggio, mentre hanno ricevuto una wild card Romina Oprandi e Anna Floris: se la prima, tutto sommato, può accontentarsi della sfida con la Sprem, per la tennista sarda la sfida con la Pironkova sarà davvero di quelle difficili. Infine buone notizie dalle qualificazioni: Corinna Dentoni e Martina Caregaro hanno superato l’ultimo turno e saranno nel tabellone principale. Un risultato da non sottovalutare, specie pensando al fatto che le nostre rappresentanti erano opposte rispettivamente a Pivovarova e Karatantcheva, ovvero le prime due teste di serie del tabellone di qualificazione.
Si gioca anche a Praga, dove le prime favorite del tabellone sono la rappresentante di casa Lucie Safarova e la rumena Alexandra Dulgheru. In tabellone anche Tax Garbin, che ha scelto di giocare lontano dai confini nazionali e sarà opposta al primo turno proprio alla testa di serie numero due. Ovviamente delle prime 10 del ranking non c’è traccia, ma per questi tornei è ormai un’abitudine: potremmo ritrovarle a fine mese a Stanford, che con San Diego rappresenta il principale evento di preparazione in vista del ricchissimo torneo di Cincinnati, primo grande torneo della stagione sul duro. Per ora aspettiamo e speriamo che questo breve spin-off sulla terra possa portare altre soddisfazioni al tennis italiano.
Leggi anche:
- None Found