di Alessandro Nizegorodcew (articolo in partnership con Tennis.it)
Fabio Fognini e Andreas Seppi sono gli eroi di giornata del tennis italiano. L’altoatesino sembra aver finalmente trovato la giusta grinta, mentre il ligure appare ormai maturato dal punto di vista mentale
Wimbledon (Londra) – La grinta di Seppi e la maturità di Fognini. Due caratteristiche, che gli appassionati e addetti ai lavori attendono da anni, esplicatesi nel momento migliore, nel torneo più importante, contro grandissimi avversari. Oggi l’Italtennis al maschile può finalmente sorridere e lo fa grazie a due dei tennisti più discussi, nel bene e nel male, delle ultime stagioni. La coppia Fognini-Seppi ha vinto per 6 set a 1 la sfida contro la Spagna di Verdasco (tds n.10) e Almagro (tds n.19) esaltando una giornata che anche al femminile, per i nostri colori, era già stata quasi totalmente vincente (se si eccettua la prevedibile sconfitta di Tax Garbin con la Wozniacki).
L’Urlo di Seppi. Non è solito vedere e sentire un Andreas Seppi carico come nella giornata odierna. L’altoatesino è stato sempre molto focus sul match, attivo fisicamente e carico mentalmente. Il punto che gli ha permesso di conquistare un secondo set quasi perso, con il conseguente urlo di gioia che è uscito perentoriamente e spontaneamente dalla sua gola, ci ha restituito un Seppi diverso, più umano, più italiano. Anche nei punti importanti si sentivano piccoli gemiti provenire (ebbene si!) proprio dalla sua bocca. Una prestazione molto positiva, che in pochissimi si attendevano, tranne forse lo stesso Andreas, che si è detto soddisfatto per una grande partita, ma non sorpreso per il livello molto alto tenuto. Adesso ci sarà il tedesco Kamke, contro cui Andy ha vinto proprio un Wimbledon qualche stagione al primo turno. Una grande occasione per arrivare per il secondo anno consecutivo al terzo turno. Con questa “nuova” grinta si può fare!
Calma Serafica. Fabio Fognini non ha aperto bocca per tre ore, il tempo necessario per superare Fernando Verdasco. Calmo, sempre in silenzio (anche dopo aver commesso un brutto doppio fallo sul setpoint a sfavore del terzo set), pronto a caricarsi anche dopo un errore gratuito. Un Fognini maturo, serafico, sicuramente cresciuto dopo l’impresa di Parigi contro Monfils. Nella giornata di martedì l’azzurro ha esaltato per il tennis e (udite, udite!) per il comportamento in campo, che a nostro avviso ha anche spiazzato Nando, che dopo l’epilogo del terzo set forse si aspettava un calo dell’azzurro. Ma Fabio è stato davvero bravo, spegnendo ogni timido assalto iberico. Come se oramai fosse diventato un tennista vero, di quelli che rimangono concentrati dal primo all’ultimo quindici; come quei giocatori che gestiscono un incontro, senza tralasciare i dettagli del body language, mettendo in mostra una grande sicurezza di sè. Il prossimo match contro l’americano Russell ci darà maggiori indizi. Finalmente un grande Fognini o solamente un episodio isolato? A prescindere dal risultato, a noi sembra di poter dire che la crescita professionale di Fabio sia evidente e soprattutto molto promettente.
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