di Alessandro Nizegorodcew
La proprietà transitiva nel tennis non esiste, è bene sottolinearlo. Non è infatti assolutamente scontato che Flavio Cipolla, superando Andreas Seppi in due set a Marsiglia, possa essere considerato il miglior italiano sul veloce del momento. Però, però, però…
Però Flavio ha giocato un ottimo inizio di stagione vincendo con Davydenko (che abbiamo visto essere tornato in buona forma) e Gicquel e giocandosela alla pari con Tsonga, Lopez e Gasquet. Il servizio, come si è potuto vedere oggi sul centrale di Marsiglia, è decisamente migliorato e arrivano anche un buon numero di punti diretti, soprattutto con lo slice al centro (sia da destra che da sinistra). Il diritto può far male e quando giocato dal centro a chiudere ed è eccezionale in recupero: quando “Cipo” si trova a dover giocare il diritto in corsa incrociato in recupero riesce sempre a tenere la palla molto profonda e pesante, riprendendo in mano lo scambio. Il rovescio in back è sempre molto buono e non permette agli avversari di spostarsi sempre sul diritto e, cosa ancora più importante, inizia a giocarlo con maggiore continuità (e convinzione) in top spin.
Detto questo, la cosa che ha colpito maggiormente nel match contro Andreas Seppi è stata la capacità di mettere a segno i punti importanti. A parte un passaggio a vuoto sul 5-4 e servizio nel primo set (risolto comunque brillantemente) Flavio ha sempre avuto in mano il match, che nonostante il punteggio del secondo set (finito 7-4 al tie-break) non è mai parso in discussione. E Andreas era in forma dopo i quarti di Rotterdam e la discreta prova in Davis..
Dove voglio arrivare? Spazio Tennis aveva già caldeggiato una convocazione di Cipolla in Davis contro la Repubblica Ceca, giustificandola semplicemente come la “chiamata” del giocatore più in forma del circuito. La domanda che vi pongo è: se il match di Davis contro i boemi si dovesse giocare il prossimo weekend e non fosse già stato disputato, chi chiamereste? Considerata anche la forma purtroppo non smagliante di Potito Starace…
E ancora, se dovessimo incontrare domani un avversario “scarso” sul rosso, non convochereste Filippo Volandri?
La questione è semplice: vogliamo far giocare chi è più in forma in quel determinato momento o cementare una squadra e confermarla in toto solo perché questa ci ha riportato (dopo due secoli) nel World Group.
Come avrete capito, per il sottoscritto il problema non dovrebbe porsi: chi sta meglio viene convocato e gioca!
A voi la parola…
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