Wayne Odesnik è stato squalificato per 2 anni (massimo della pena), a causa del possesso illegale di 8 fiale di HGH (ormone della crescita). Fa discutere intanto il caso di Kristina Antonyichuk, sospesa 14 mesi per un peccato certamente più veniale
di Alessandro Nizegorodcew (articolo in partnership con Tennis.it)
Squalifica Esemplare. Si pensava che l’Itf, come spesso accade, ci avrebbe messo parecchio tempo nel comminare la squalifica a Wayne Odesnik. Per fortuna le cose sono andate diversamente e la sospensione è arrivata: 2 anni, il massimo della pena, lontano dai campi da tennis. Potrà rientrare in campo solamente il 28 dicembre 2011. Il tennista americano, colto in flagrante con otto fiale di ormone della crescita in valigia, è stata squalificata, poiché reo di aver violato l’articolo C-6 del regolamento antidoping, ovvero quello che sanziona il possesso di sostanza dopante senza prescrizione medica. Odesnik si era già auto-sospeso, dopo che la sua partecipazione al torneo Atp di Houston (dove raggiunse la semifinale!) aveva fatto imbestialire colleghi e addetti ai lavori; da qui la decisione del tennista americano (sudafricano di nascita) di interrompere l’attività agonistica sino al momento della sentenza definitiva da parte dell’Itf.
Una difesa che fa acqua da tutte le parti. Wayne Odesnik ha diramato un comunicato stampa in cui ha spiegato le sue ragioni, accettando comunque la decisione dell’Itf: “Accetto la decisione dell’ITF di sospendermi per il possesso di una sostanza vietata. Ho commesso un errore in buona fede e sono rammaricato dell’impatto che le mie azioni hanno avuto sul tennis, un gioco che io ho amato sin da bambino e che mi ha regalato molte opportunità e molti ricordi. L’unica ragione per cui ero in possesso di questa sostanza era il consiglio di un medico per trattare un ricorrente infortunio ad una spalla. All’epoca non ero consapevole del fatto che si trattasse di una violazione delle norme antidoping. Non ho mai preso nè sono risultato positivo ad un test antidoping in tutta la mia carriera. Voglio infine ringraziare la mia famiglia, gli amici e i tifosi che mi sono stati vicini in un momento così difficile. Nel mio periodo lontano dal tennis proverò a tornare nel miglior modo possibile ed utilizzerò questa esperienza per motivarmi a lavorare più duramente che mai.” Una difesa piuttosto ridicola quella del tennista statunitense. Come possa l’ormone della crescita essere utilizzato per un infortunio alla spalla ci è difficile da capire. Odesnik ha anche dichiarato di non aver fatto uso dell’HGH e che prima avrebbe chiesto al proprio medico. Però nel frattempo se l’è comprato! Una cura preventiva dunque inventata dal buon Wayne, oggi ex tennista ma, probabilmente, futuro laureato in medicina! Bye bye Wayne, ci vediamo sul campo tra due anni…
Punizione Esagerata. Se i due anni comminati a Odesnik sembrano assolutamente ragionevoli, la squalifica subita da Kristina Antoniychuk (14 mesi) deve far discutere e riflettere. La sostanza dopante è la furosemide, un diuretico la cui azione è racchiusa nell’arco di circa 6 ore. La giovane ucraina, 19 anni, ha dichiarato di aver fatto uso della sostanza proibita, poiché all’interno di un medicinale regolarmente prescritto dal suo medico. Entrambi (giocatrice e medico curante) non erano a conoscenza dell’illegalità sportiva del medicinale. L’Itf ha però squalificato ugualmente la tennista dell’est, poiché il regolamento prevede che ogni atleta debba fare attenzione personalmente a ciò che ingerisce. Fin qui nulla da eccepire: la negligenza va punita, così come da regolamento. Ma partendo dal presupposto che si accetta la buona fede di Kristina, i 14 mesi sembrano esagerati. Le sono stati tolti tutti i punti e l’intero prize money. Ripartirà da zero, così come Odesnik, seppur 10 mesi prima. Considerando la giovane età della Antoniychuk l’impresa non è impossibile, ma l’Itf dovrebbe probabilmente rivedere alcune tabelle relative alle squalifiche. Ripartire da niente, nel tennis, è quanto di più arduo ci sia nello sport. Ricominciare a giocare i 10.000$ dalle qualificazioni, conquistando partite, ma pochissimi punti e soldi. Alcuni ce l’hanno fatta (esempio Stefano Galvani, che rischiò di perdere un occhio dopo un incidente stradale e che da numero 100 circa si ritrovò senza un punto; in pochi mesi tornò ai livelli di un tempo). Abbiamo provato a contattare Kristina, che però in questo momento ha preferito non parlare: “Non mi sento affatto bene a causa di tutto quello che mi sta succedendo e preferisco aspettare per altre dichiarazioni”
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