Bulat-Borat e i kazakistanchi

di Sergio Pastena

Gliel’hanno tirata. Non c’è altra spiegazione.

Ora… specifico che non ce l’ho con i tennisti kazako-russi: Golubev, tanto per dire, è mezzo italiano e tifo per lui. Allo stesso modo Kukushkin non è un fenomeno, ma si è visto di peggio: la sua involuzione non fa piacere. Riguardo Korolev taccio per carità cristiana. Ad ogni modo son professionisti, col tennis ci campano e a mia opinione han fatto benissimo ad accettare le offerte kazake.

BULAT ALLA CONQUISTA DEL MONDO

Somiglia più a Columbro o a Jackie Chan?

Il problema, però, è che il 2010 del Kazakistan era stato trionfale: Golubev vince ad Amburgo ed entra quasi nei 30, Kukushkin sbanca San Pietroburgo, Korolev a furia di sparaccchiare tocca il numero 46 e persino nonno Schukin si ridesta e fa semifinale a Gstaad. Tra le donne la Shvedova stupisce tutti coi quarti al Roland Garros e la Diyas (kazaka di nascita, strano ma vero) strapazza la Jankovic a Mosca. Ciliegina sulla torta: la squadra di Davis entra nel World Group e comincia il 2011 battendo i cechi.

A quel punto il padrone del tennis kazako, il multimiliardario Bulat Utemuratov (nella foto a destra) si sarà leccato i baffi: dove sarebbe arrivato il glorioso Kazakistan? Il resto del mondo guardava in cagnesco e pensava “Ma questi non hanno manco un giocatore!”. Una concentrazione di negatività incredibile, commenti al vetriolo sui forum, l’immagine del Kazakistan che somigliava sempre più a quella di Borat. Poi è arrivato il 2011 e tutti gli influssi negativi si sono scaricati sui tennisti kazaki: una sfiga siderale che al confronto Marco Masini è Tonino Guerra.

LA SFIGA NON ESISTE. FORSE

Sintetizziamo brevemente: Golubev ha concluso con 6 vinte e 26 perse e ha avuto sorteggi da incubo: Nadal agli Us Open, Djokovic ad Indian Wells, Kohlschreiber “in trasferta” ad Amburgo. E’ scivolato al numero 146 (-109). Kukushkin fino a Basilea sembrava aver disimparato a giocare: in Svizzera ha fatto bene ma ha chiuso con un 10-24. E a Wimbledon… chi evitereste? Esatto, Federer, quello che ha beccato lui. Korolev si è impantanato nei Challenger e nelle quali del Roland Garros tra decine di mestieranti ha preso Marchenko: subito fuori. Schukin ha 32 anni e non può fare miracoli: ha vinto a Prostejov battendo gente forte (Volandri, Stepanek, Youzhny, Cipolla) ma comunque ha perso 75 posizioni. La Shvedova è crollata dal numero 39 al 206 dopo un anno disgraziato, cominciato con un infortunio e proseguito con lo stop in Francia, dove ha beccato subito la Pavlyuchenkova. La Diyas è stata “rimbalzata” da tutti i tornei maggiori, stessa cosa la Karatantcheva: per loro -50 e -36 posizioni. La squadra di Davis è stata travolta dall’Argentina e, al momento del sorteggio per il 2012, mezzo mondo ha gufato: “Spagna in trasferta, Spagna in trasferta, Spagna in trasferta”. E Spagna fu. Sarà un massacro.

Insomma, cosa c’è da salvare del 2011? Solo la Voskoboeva semifinalista a Toronto, dove ha battuto Sharapova e Bartoli, e finalista a Seul. Un po’ poco per una nazione che l’anno prima aveva fatto sfaceli.

LA GENESI BIBLICA DEL TENNIS KAZAKO

L'ultima new entry kazaka nel ranking

E i kazaki nati in Kazakistan?

Tra gli uomini l’unico ad aver fatto qualche risultato è Yevseyev, ora numero 736 al mondo: nulla di eclatante, visto che la metà dei punti li ha raccolti passando un turno al Challenger di Astana. Gli scalpi di Mina e Belyaev, comunque, non sono male. Ad ogni modo, a guardare le classifiche, ci si rende conto che il numero dei kazaki nel ranking è aumentato. Come hanno fatto? Tenetevi alla sedia, che è roba forte.

Allora… Nesterov ha battuto Braun, che ha battuto Kosherov che ha battuto Yessenkulov, che ha perso anche da Yessenbekov. Intanto Braun ha battuto anche Saranchukov, mentre Makeyev ha battuto Kedryuk e Valuiskikh. Martynov ha battuto Machulis, mentre Eltaev ha battuto Aliyev. Borodkin ha battuto Bugombaev e Rakhishev ha battuto Ayap. Zhakupov e Nichulchikov non avevano battuto nessuno, ma si sono sfidati e ha vinto Zhakupov che si è esaltato e ha battuto Martynov. Intanto Isaev batteva Baimakhanov e Abdulkhanov batteva Sariev. In tutto questo Yessenkulov, ormai sull’orlo di una crisi di nervi, ha finalmente vinto una stracazzo di partita contro Adil Tleshov, di cui non osiamo immaginare l’abilità ma sappiamo che è il fratello di Alem Tleshov, un fenomeno che ha battuto il celebre Kim (no, non Kevin… Maxim) e niente-popo-di-meno che Turubayev!!! Queste sono soddisfazioni, amiSci!

Sembra la genesi del popolo ebraico (Medoc che generò Askenaz che generò Iafet…).

Inutile dire che i tennisti citati son tutti kazaki: in pratica i punti li han fatti giocando un prolungato e costosissimo torneo condominiale. Ma attenzione, in quest’orgia di talento è capitato che ci siano rimasti sotto due russi unranked e il terrificante Akbar Rahman del Tajikistan. Merito dell’eroico Rakhishev, che sarà stato punito per aver battuto uno straniero: in Kazakistan è maleducazione. Al femminile stessa storia, un’orda di kazake che si ammazzano tra loro o battono qualche russa senza classifica, di quelle che giocano i tornei in Turkmenistan per dimostrare al mondo che sono in grado di impugnare una racchetta senza darsela in fronte.

LA MEJO GIOVENTU’ DE SOR BULAT

Facciamo il punto: Burat-Bolat una mattina del 2007 si sveglia, vende qualche azione spicciola, incassa un miliardo di euro e lancia il tennis in Kazakistan copiando il modello del Giappone, dove però i calclatori militavano nella J-League e allenarsi con loro era utile per i giovani. Golu, Kuku & co, invece, devono viaggiare e “in patria” giocano solo i Challenger dedicati al democraticissimo presidente Nazarbayev, ovvero Almaty, Astana-1 e Astana-2 (a breve Astana 3 – La vendetta). Bambolov organizza anche otto Futures (ingaggiando comparse per riempire i tabelloni) e lancia un progetto per il settore giovanile.

Ora… co tutti sti sordi che cià er fringuello, qualche risultato alla lunga potrebbe arrivare, giusto? Però è ancora presto, bisogna costruire un movimento da zero e quattro anni son pochi. Eppure… se guardiamo i tennisti (?) di talento (??) kazaki (???), notiamo che i più giovani qualcosa l’han fatto. A sinistra ci sono i migliori dei ranking ITF Junior. La Danilina è quasi tra le 50, la Klyueva sta ingranando, tra gli uomini Khabibulin comincia a vincere i Grade 5 e Popko nel suo esordio Future, a 14 anni, ha fatto una figura discreta contro Vasilevski.

C’è da ridere? No, c’è da piangere: la Danilina è nata a Mosca, la Klyueva a Vladivostok, Popko a San Pietroburgo e Khabibulin è uzbeko. In pratica Jackie Columbro sta acquistando giovani russi forti ma trascurati da federazioni approssimative. E non lo dico io, ma gli appassionati russi in questo forum (tradotto dal cirillico) nel quale tre anni fa si chiedevano “Perché van tutti in Kazakistan?” e nel 2011 han celebrato la seconda diaspora del tennis russo, quella degli juniores.

Riflessione: se i fondi da investire sui giovani kazaki li spendi per comprare talenti in scatola che progetto è? Ma Fungotrifolatov se ne impipa e va avanti.

Capo, ne abbiamo preso un altro!

AIUTO! RUBANO I GIOCATORI AL KAZAKISTAN!

Se non vi siete fatti abbastanza risate su Babolat o come diavolo si chiama, aggiungiamo una chicca. Era il 2008, Egli si era insediato da poco al vertice della federazione ed in Kazakistan erano preoccupati. Rischiavano di perdere Yevseyev, l’unico giocatore decente “fatto in casa”: c’erano offerte da altre nazioni e sul sito di Nur.kz il giornalista lanciava l’allarme per le sirene estere. Com’era la storia del pulpito?

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