di Alessandro Nizegorodcew
In questo splendido e assolato sabato di maggio sono iniziati gli Internazionali d’Italia; ottima cornice di pubblico come sempre.. meno buoni i risultati degli italiani che, nel torneo di qualificazione, hanno visto oggi un bilancio negativo di 1 vittoria e 8 sconfitte.. ma a proposito di questi incontri vi sono numerose cose da dire..
Thomas Fabbiano: Iniziamo dall’unico vincitore di oggi. Thomas ha sempre avuto in mano le chiavi del match. Hanescu non riusciva a fare punto nemmeno con la prima di servizio; anzi Tommy rispondeva sempre e sempre profondo. Davvero un giocatore in costante crescita il pugliese; tatticamente è stato impeccabile e con il diritto si è procurato la maggior parte dei punti; con il rovescio, colpo che ogni tanto sente meno, ha giocato oggi ad un ottimo livello, non lasciando mai campo al romeno, apparso in confusione grazie soprattutto al ritmo imposto da Fabbiano. Nelle poche volte che si è trovato a difendere lo ha fatto magistralmente. Miglioramenti netti e costanti; questo diventa giocatore vero, nonostante il fisico non lo supporti.
Matteo Trevisan: Matteo ha lottato, ha giocato alla pari con Bjorkman, ma soprattutto è sembrato fisicamente ad un ottimo livello; dopo i problemi legati alla mononucleosi, il giovane toscano può finalmente guardare con ottimismo ai prossimi mes di tornei. Il diritto è un colpo notoriamente molto potente, anche se oggi, in parte a causa delle palle giocate senza peso dallo svedese, ne ha limitato la velocità, rallentando troppo il ritmo; il rovescio è buono anche se quello lungolinea e il passante in generale sono da rivedere; il difetto più grande riscontrato oggi è il rovescio in back ad una mano, colpo di cui non ha il controllo ottimale; il servizio è ottimo, anche se purtroppo commette spesso fallo di piede. Tatticamente c’è molto da lavorare, ma da questo punto di vista la guida di Infantino è una garanzia. Il fatto di aver lottato fino al tie-break del terzo con Bjorkman, considerando la tensione nel giocare al Foro Italico, ci danno modo di giudicare positivamente Matteo Trevisan.
Matteo Marrai: Marrai è entrato in campo visibilmente teso, tanto che nei primi giochi il numero degli errori gratuiti è stato notevole; pian piano però il ragazzo di Forte dei Marmi ha iniziato a sciogliersi e Cuevas ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per portare a casa l’incontro. Marrai ha messo in mostra, in particolare nel secondo set, un rovescio eccezionale, sia coperto che in back; bellissime anche alcune smorzate vincenti di rovescio; il diritto ha funzionato a tratti, così come il servizio (in alcune fasi la percentuale di prime è scesa troppo); nel terzo è calato vistosamente, come ha riconosciuto lui stesso al termine dell’incontro; segnali comunque incoraggianti per il futuro; potremmo aver trovato un nuovo potenziale top-100
Andrea Arnaboldi: la più piacevole sorpresa della giornata. Il canturino, classe 1987, ha disputato uno splendido match, mettendo in mostra una varietà di colpi davvero invidiabile. Diritto mancino stretto, nonché lungolinea, rovescio coperto (con grande uso del polso per bloccare quando serve il movimento) e in back; sa attaccare, comandare il gioco, ma anche difendersi alla grande. Oggi aveva di fronte un avversario molto ostico come il serbo Pashanski, ma non ha mai mollato un centimetro di campo. In particolare sono piaciuti l’atteggiamento in campo e la voglia di lottare su ogni 15. Grandissima dote è quella di riuscire a giocare accelerazioni in corsa sia di diritto che di rovescio. La pecca è il fisico, poichè Andrea non è sostenuto da una massa muscolare adeguata al tennis moderno; come ci ha spiegato giustamente Gianluca Naso, che lo conosce molto bene, “Arna quando avrà 23-24 anni sarà al top e diventerà fortissimo; a tennis gioca benissimo ma si vede che la sua crescita dal punto di vista muscolare è nettamente più lenta; ma in futuro sono sicuro che diventerà giocatore vero.” Giocatore spettacolare da tenere d’occhio, può diventare veramente molto molto forte.
Leonardo Azzaro: uno dei più grandi sprechi del nostro movimento; a tennis gioca come pochi e per un set e mezzo ha nascosto la palla a Clement. Serve bene, gioca bene sia di diritto che di rovescio, e ha una mano fantastica (numerosi gli schemi palla corta-pallonetto vincenti); forse si perde un po’ nel diritto quando non trova bene gli appoggi, me per il resto rimane inconcepibile come il toscano si sia mai nemmeno avvicinato ai primi 100. E’ comunque sempre divertente vederlo giocare: tennis champagne
Simone Vagnozzi: troppa la differenza di palla tra Simone e Becker. Vagno ha giocato un primo set perfetto, nel quale però Becker ha commesso tantissimi errori gratuiti; l’italiano è stato bravo a giocare molte palle corte, scomparse poi nei successivi parziali; nel secondo e terzo set la maggior potenza di Becker e l’ottima giornata al servizio (15 ace) del tedesco hanno messo la parola fine all’incontro.
Francesco Aldi: Aldino in questo momento gioca un po’ trattenuto, come ci ha spiegato anche l’allenatore Fabio Rizzo: “In allenamento gioca divinamente, poi in partita non riesce ad esprimersi come dovrebbe e vorrebbe.” In effetti in alcuni momenti del match con Del Potro (il miglior giocatore visto in quali) Francesco ha fatto vedere cose molto interessanti, ma è stato troppo remissivo. In più le difficoltà al servizio sono evidenti: tanti i doppi falli, spesso due consecutivi (7 totali). Anche Gianluca Naso, compagno di allenamenti, ci ha spiegato che “in allenamento è tutt’altra cosa, raramente riesco a vincere un set con Aldino“. Che dire.. speriamo si sblocchi
Paolo Lorenzi: partita egregia di Paolo Lorenzi, che ha tenuto testa a Lapentti, giocatore sicuramente “hot”, per tutto l’incontro. primo set a dir poco perfetto con il senese che ha tenuto sempre il ritmo alto da fondo, accelerando poi con il rovescio lungolinea o con il diritto a sventaglio. Lapentti però, da giocatore esperto qual è, è riuscito a vincere tutti i punti imporanti. Lorenzi ha giocato molto bene con il rovescio, colpo che è un po’ il termometro del tennis del toscano; forse qualcosa in più si poteva osare con il diritto ma poco si può rimproverare alla prova di Paolo; da sottolinare alcune palle corte da applausi
Galvani: partita non buona del patavino, che non è riuscito a giocare il proprio tennis, se non a sprazzi. Purtroppo si intuisce che il momento di fiducia, dopo tante sconfitte al primo o secondo turno, è decisamente negativo. Peccato perché nel finale, dopo qualche bella soluzione, Stefano avrebbe potuto portare a casa l’incontro. Il tennis di Galvani non è un tennis semplice e quando fiducia e colpi latitano, le cose si mettono piuttosto male. Stefano ha comunque sempre dimostrato di venire fuori alla grande dai momenti di difficoltà, aspettiamo un exploit nelle prossime settimane.
invito tutti i lettori del bog presenti al Foro ad aggiungere i proprio commenti..
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