(Fabio Fognini – Foto Nizegorodcew)
Mi fa molto piacere ospitare su Spazio Tennis Gianluca Dova, grazie al quale ho iniziato a scrivere di tennis sull’ormai defunto (e rimpianto..) Italiantennis. Luca ha avuto in questi giorni la possibilità di seguire il torneo di Bucarest dal vivo e ci ha raccontato l’incontro di ieri di Fognini con Almagro, vinto dal nostro per 64 76. Gianluca ha anche raccolto le dichiarazioni post match di Fabio e del suo allenatore Oscar Serrano
di Gianluca Dova
In un torneo di Bucarest che, come dice il sempre arguto Oscar Serrano, ricorda sempre di piu’ il campionato nazionale di Spagna, uno sfavillante Fabio Fognini ha illuminato la serata di ieri in un centrale conquistato dal suo tennis brillante, ma allo stesso tempo solido e vario. A chi lo vedeva per la prima volta, come molti degli spettatori rumeni, ha suscitato ammirazione e stupore con risposte anticipate, palle corte, dritti vincenti, attacchi e recuperi di rara fattura. I primi 4 giochi di Fabio sono stati semplicementi perfetti: pochi errori, tanti vincenti, cambi di ritmo e gioco, risposte fulminanti, con il talentuoso Almagro ridotto al ruolo di sparring partner. I due sono amici, due gasconi troppo simili per carattere per non starsi simpatici a vicenda, con tanti sorrisi e con gesti bianchi di altri tempi; da segnalare un bel gesto di Fabio, che fa rigiocare un punto gia assegnatogli dall’arbitro su una palla break dopo un “vamos’ troppo precipitoso di Nicolas all’ennesimo recupero prodigioso. Lo spagnolo si rende conto presto che ha ben poco da divertrsi e Fabio non e’ in vena di regali né di buttare una partita giocata con intelligenza, talento e maestria. Quando il ligure serve per il primo set, sul 30 pari, un suo coraggioso cambio di gioco con il rovescio lungolinea decide il set.
Tifoso del Real Madrid, Nicolas si deve essere sentito come la squadra per cui tifa al cospetto del Barca, la squadra per cui batte il cuore di Oscar Serrano, l’allenatore di Fabio e malgrado riesca a recuperare un break all’inizio del secondo set comincia ad essere sempre piu’ nervoso. Comicia a prendersela con mezzo mondo, arbitro, fotografi, spettatori, lotta ed arriva anche a due set-point ma li gioca male di fronte alla solidita’ del giocatore di Arma di taggia ed al tiebreak finale naufraga tra errori per voler forzare il ritmo e Fabio che non molla niente fino alla fine.
Fabio che aveva gia’ vinto il riscaldamento tra i due a biliardo (sul panno verde Almagro ha grossi limiti ad essere onesti….) ottiene una vittoria che da morale, ma soprattuta fiducia per come e’ venuta, con un comportamento ineccepibile, una partita giocata con talento e grinta ma anche intelligenza e carattere. Impressionanti alcuni colpi, come un paio di palle corte improvise e soprattutto un rovescio vincente in risposta alla Jimmy Connors, che glihanno dato il break nel secondo set, ma anche l’umilta’ e la costanza di gioco.
Queste le dichiarazioni di Fabio Fognini a fine partita: “ Ho giocato bene e ne sono contento perche’ ieri avevo giocato molto meno bene; ho dimostrato che in Davis avrei potuto giocare titolare e senza voler far polemica mi avrebbe fatto molto piacere giocare contro Federer a casa mia a Genova, perche’ io alla davis tengo molto. Sto giocando bene ed ho cercato di stare sempre concentrato ed anticpare la risposta per farlo sevire male e penso di esserci riuscito. Nicolas e’ un avversario duro e gia’ ci avevo perso tre volte, ma oggi credo di aver fatto ottime giocate soprattutto con la palla corta ed in risposta. Lui probabilmente al tiebreak finale e’ andato un po’ fuori giri. Adesso non mi voglio fermare e cerchero’ di stare concretato per la prossima partita, perche’ Montanes e’ un’osso molto duro e non posso dargli nessun vantaggio; non sembra perche’ non e’ un giocatore spettacolare ma e’ difficilissimo da battere e lui non ti regala mai niente…” Queste invece le impressioni del suo allenatore Oscar Serrano: “Bravo Fabio a stare sempre concentrato sul match, sapevo che puo’ giocare molto bene come stava facendo in allenamento, ma l’unica paura con lui e che si innervosisca e perda attenzione. Sta crescendo tanto, pero’ ha capito dove sbagliava e ce la sta mettendo tutta per cambiare. In Italia e’ un po’ difficile far mantenere i piedi per terra ad un giocatore, perche’ l’ambiente stesso ti esalta troppo. Se cominci a vincere una partita in Spagna, e’ diverso e questo aiuta il mio lavoro visto che Fabio adesso vive li’ dove il punto di riferimento e’ Nadal e quindi gli obiettivi sono alti. Il mio lavoro deve essere quello di fargli esprimere al massimo il suo potenziale che e’ alto visto, che e’ un giocatre molto talentuoso, magari a differenza di come ero io come giocatore che ho dovuto lavorare tanto per avere una discreta carriera e forse proprio questo mio atteggiamento umile ma positivo e’ quello che veramente posso tasferire a Fabio. La voglia di lottare e lavorare perche’ si ama questo sport perche’ per il resto Fabio e’ un giocatore gia’ forte ed un ragazzo molto generoso e per questo sono fiero di lavorare con lui”
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