(Filippo Volandri – Foto Nizegorodcew)
di Alessandro Nizegorodcew
E’ iniziata ieri la mia settimana dedicata al tennis capitolino, che vede disputarsi due tornei contemporanei molto interessanti: il challenger maschile al Circolo Due Ponti e l’Itf femminile dell’Antico Tiro a Volo.
Discreto Filo, male Arna.. Filippo Volandri è stato seriamente impensierito dal brasiliano Caio Zampieri. Filippo non ha giocato un brutto match, anche se il diritto sembra leggermente involuto rispetto al Foro Italico, ultima occasione in cui lo aveva visto dal vivo. Il tennista carioca ha lottato, giocando in particolare un grandissimo avvio di secondo set, durante il quale ha messo a segno (giocando da top-50) i primi 14 punti grazie ad un tennis champagne. Ragionavo con Nicola Corrente, prode spalla di Spazio Tennis in radio, di come il livello medio dei challenger si sia alzato moltissimo; ripensavamo al torneo di Todi di qualche anno fa, dove qualche turno abbordabile si poteva trovare. Oggi anche il 350-400 Atp può metterti in serissima difficoltà in questo genere di tornei. La differenza non la fanno i colpi o la potenza o la resistenza, bensì la capacità mentale di riuscire a giocare ad alto livello con continuità sino anche alle 3 ore di match. Filippo è stato bravo a rimettere in sesto un incontro che ad inizio terzo set sembrava indirizzato verso i colori verde-oro. Come detto, Filo ha disputato un buon match, dimostrando grandissima condizione atletica e il solito fantascientifico rovescio; il diritto non è sembrato al top, ma aspettiamo i prossimi giorni per dare un giudizio più completo.
(Andrea Arnaboldi – Foto Nizegorodcew)
Andrea Arnaboldi non è invece riuscito a superare l’ostacolo Antonio Veic. Il tennista slavo è stato più bravo ad inizio terzo set, quando il canturino ha commesso qualche errore di troppo mentre Veic ha provato (riuscendoci) ad essere più aggressivo. Andrea aveva anche recuperato il break di svantaggio andando poi a servire sul 2-3, ma ha di nuovo perso il servizio (dopo un game con tante occasioni) e lì è sostanzialmente finito il match. Il tennis di Andrea non è ancora potentissimo e non riesce ad essere offensivo al punto giusto. Veic, che è anche molto veloce e bravo in difesa, ha messo in campo quel qualcosa in più dal punto di vista della pesantezza di palla, portando a casa un buon incontro.
Io e Nicola ci siamo poi visti un bell’allenamento tra Simone Bolelli e Marco Crugnola. Come sosteneva anche Marco Panichi, preparatore atletico del Bole presente in campo, il fatto che “Crugno” sia tra il 250 e il 300 Atp è una bestemmia, ma, come detto, la testa è tutto in questo sport. Purtroppo Marco non è in un grandissimo momento di fiducia…
(Giulia Gabba – Foto Nizegorodcew)
Gioiellino Yankee. Quest’oggi ci siamo invece recati per prima cosa al Tiro a Volo, per vedere all’opera Giulia Gabba (sorprendente al rientro nel circuito dopo mesi e vincitrice su Anna Floris) contro la giovane americana Christina Mchale, 18 anni appena compiuti e numero 165 Wta. Giulia, che ha avuto moltissimi problemi con il servizio (tanti doppi falli, dovuti anche ma non solo alla desuetudine ai match importanti), è apparsa meno potente rispetto a quando l’avevamo vista due anni fa arrivare in semi proprio in questo torneo (all’epoca con montepremi di 100.000$). La mano però è sempre straordinaria e negli scambi sotto rete Giulia ha sempre avuto la meglio.
(Christina Mchale – Foto Nizegorodcew)
Nello scambio prolungato da fondo ha invece quasi sempre preso il sopravvento l’americana, che ha un tennis molto moderno e potente: ottimo servizio, potente e soprattutto molto vario (bellissimo il kick soprattutto da sinistra ad uscire), diritto molto incisivo mentre il rovescio, seppur buono, non è devastante. I piedi sono piuttosto veloci e, nel complesso, è apparsa un buonissimo prospetto per il tennis statunitense. L’incontro è terminato 63 62 per la Mchale; un punteggio forse un po’ bugiardo (Giulia ha recuperato da 0-5 a 3-5 nel primo parziale, perdendo uno sfortunato game che avrebbe potuto portarla sul 4-5). Nel secondo quasi tutti i giochi sono andati in lotta, ma l’americana si è meglio comportata nei momenti importanti, lasciando intravedere una maggiore abitudine a giocare match di livello. Durante il match ho avuto modo di scambiare qualche battuta con Stefano Parini, compagno e allenatore di Corinna Dentoni, che ieri ha passato il primo turno contro la Kremer: “Corinna ha giocato un ottimo match sino al 6-2 3-1 e 15-30 sul servizio dell’avversaria, quando ha iniziato a perdersi facendo un po’ confusione. L’atteggiamento in campo non è stato dei migliori; strano perché sia a Praga che a Parigi era stata impeccabile dal punto di vista del comportamento. E’ stata comunque brava a chiudere un match che si era complicato non poco, vincendo il tie-break e quindi l’incontro.”
(Simone Bolelli – Foto Nizegorodcew)
Torniamo al Due Ponti. L’idea è quella di tornare al challenger maschile per dare un’occhiata a Simone Bolelli. Quando arriviamo (dopo aver cercato parcheggio per 5 minuti interi dentro il circolo, pienissimo di gente) c’è Aldino in campo che sta cedendo a Santiago Gonzalez; siamo sul finire del terzo set e decidiamo dunque di andare a pranzare. Incontriamo Panichi e lo stesso Bolelli che salutiamo, prima di mangiare delle ottime farfalle sugo e ricotta… Ci rechiamo poi sul centrale dove Bolelli gioca un buon match. Momento importante sul 5-4 e servizio nel primo set, quando Simone si è trovato 0-40, ma ha messo a segno un servizio vincente e due ace, chiudendo il primo parziale. Senza storia il secondo set, con Bolelli che ha alzato ancor di più il livello chiudendo 64 61 sull’africano Karim Maamoun. Chiudiamo con la scena più divertente della giornata. Un signore anziano, incaricato probabilmente dall’incordatore del torneo, arriva sul 64 51 Bolelli con in mano una racchetta di Maamoun. Il signore cerca di richiamare l’attenzione dell’egiziano con strani versi, gesti con la mano, nonché fischiando. Decide quindi di poggiarla appena dentro il campo, quando si alza un altro signore dalla tribuna eslcamando a tutta voce: “Aò, e tiragliela no!?”.. A quel punto Maamoun si accorge del signore e recupera la racchetta, quando però ormai mancano 2 punti alla fine, chiudendo tra l’altro con un doppio fallo. Forse sarebbe stato meglio che la racchetta non fosse mai arrivata.
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