Un sorteggio pessimo, terribile. Tra poche settimane l’Argentina cercherà di conquistare la prima Coppa Davis della propria storia (finale contro la Croazia) e noi italiani dovremo fare il tifo per Juan Martin Del Potro e soci. Perché in caso di successo potrebbe scattare una fase di appagamento che agli azzurri farebbe solo comodo: nel primo turno dell’edizione del 2017, dal 3 al 5 febbraio, l’Italia affronterà proprio l’Argentina (fuori casa, per giunta) e ad oggi, con le due formazioni al completo, non avremmo molte chances di successo. Il team albiceleste ha in Del Potro l’uomo di punta, insieme a lui ci sono validissimi gregari come Federico Delbonis, Guido Pella e Juan Monaco (gente che ci ha già sgambettati di recente, nella sfida di Pesaro): se a novembre l’Argentina solleverà il trofeo, non sarà da escludere l’ipotesi di passaggio di consegne con i giovani in rampa di lancio e quindi per l’Italia potrà essere un match meno impegnativo.
Ovviamente sono tutte supposizioni, non abbiamo la palla di cristallo. E poi i precedenti fanno sorridere, già nel 2014 l’Italia giocò in Argentina e vinse 3-1. La domanda è: chi sono e cosa potranno dare i giovani argentini? Ad oggi il movimento albiceleste non ha nessun fenomeno pronto a spaccare il mondo, bensì un gruppetto di ragazzi (non più giovanissimi) in grado tuttavia di garantire buoni risultati. Scorrendo la classifica Atp ed escludendo i già citati, ci sono sei atleti nati negli anni ’90 che potremmo trovarci contro: Facundo Bagnis, nato proprio nel 1990, è attualmente il numero 66 del ranking ed è reduce da una stagione di buoni piazzamenti. Mancino, terraiolo, tignoso: un nome da tenere d’occhio, cosi come quello di Renzo Olivo (che appare il più futuribile). Olivo è nato nel 1992, oggi è numero 87 ma soprattutto sta scalando posizioni con lentezza e regolarità. Non è un talento finissimo, piuttosto un’ottima spalla: al torneo di Amburgo ha fatto fuori Philipp Kohlschreiber e questo è un risultato da non sottovalutare.
Al numero 127 troviamo Guido Andreozzi (1991), del quale ricordiamo la scoppola rimediata contro Jo Wilfried Tsonga al primo turno degli Us Open. Meglio di lui ci sono Nicolas Kicker (classe 1992, numero 130) e Marco Trungelliti (classe 1990, numero 153): gli abitanti di Fano ricordano molto bene Kicker, al recente torneo Challenger ha infatti raggiunto la finale eliminando in serie Gianluigi Quinzi, Lorenzo Sonego e Filippo Volandri. Quanto a Trungelliti, impossibile dimenticare la sua vittoria contro Marin Cilic al primo turno del Roland Garros. E poi ci sarebbe anche Agustin Velotti, classe 1992 che nel 2009 vinse il torneo Avvenire battendo in finale il connazionale Andrea Collarini: oggi Velotti è numero 180 e difficilmente lo vedremo all’opera contro Fabio Fognini e gli altri.
Ma se sarà la Croazia a sollevare l’Insalatiera, l’Argentina tornerà in campo al gran completo con addosso un carico di rabbia infinito. E li ci vorrà una grande Italia per superare il turno.
Leggi anche:
- None Found