Mattia Bellucci è il nextgen del momento. Il mancino lombardo, classe 2001, ha trionfato in due challenger consecutivi. Dopo il titolo conquistato sul veloce outdoor di Saint-Tropez (in finale sull’altra under 21 azzurro Arnaldi), si è ripetuto sul cemento indoor di Vilnius. Considerando la competitività del circuito ATP Challenger e le energie, mentali e nervose, da mettere in campo, il risultato è ragguardevole.
Dal 1990 a oggi (l’archivio ATP ha qualche lacuna a livello challenger per le annate precedenti) era accaduto solamente sette volte che un tennista italiano realizzasse una doppietta in due tornei consecutivi. Grazie al lavoro statistico di Luca Brancher possiamo entrare nel dettaglio.
Stefano Pescosolido, nel 1991, conquistò a 19 anni prima il challenger romano del Tennis Club Parioli (in finale sul belga Bart Wuyts) e, a seguire, il torneo di Porto battendo, tra gli altri, il Top-60 olandese Paul Haarhuis. Grazie a questi due titoli ‘Pesco’ entrò per la prima volta in Top-100 dando il via alla sua buonissima carriera culminata con il best ranking al n.42 e due titoli ATP.
Filippo Volandri. Diciassette anni dopo, nel 2008, fu Filippo Volandri, attuale capitano di Coppa Davis e direttore tecnico di Tirrenia, a trionfare a San Marino e Cordenons in due settimane consecutive. In questo, a differenza di Pescosolido, si trattava di un Volandri in risalita, che l’anno precedente aveva raggiunto la sua miglior classifica di sempre al n.25 ATP. In questo caso si trattò di due tornei utili a rientrare in Top-100. A San Marino Filippo giocò un grande tennis superando complessivamente ben 4 Top-100 (Hernandez, Montanes, Troicki e, in finale, Potito Starace).
Tomas Tenconi. L’italo-argentino, oggi tecnico della Federtennis, è l’unico di questo ristretto gruppo a non aver mai raggiunto la Top-100 (best ranking n.141), ma nel 2008, sulla terra battuta a livello challenger, è stato un cliente ostico per chiunque. Nel settembre di quell’anno si aggiudicò i titoli di Todi e Napoli, in finale rispettivamente contro Ramirez-Hidalgo e Ouahab.
Paolo Lorenzi. Il ‘Paolino’ nazionale è riuscito nell’impresa della doppietta challenger ben due volte in carriera a distanza di 6 anni l’una dall’altra. L’ex numero 33 ATP vinse Reggio Emilia e Rijeka (finali su Lisnard e Kavcic). Nel 2015, Lorenzi conquistò la Colombia grazie ai successi in fila, in altura (intorno ai 1.500 metri), a Pereira e Medellin. L’anno dopo arrivò il titolo ATP a Kitzbuhel.
Simone Bolelli. Il 2014 del ‘Bole’ fu una delle tante stagioni di risalita dell’emiliano, reduce dall’intervento al polso dell’anno precedente. Simone iniziò la stagione fuori dai Top-300 chiudendo al numero 55, vincendo complessivamente 4 challenger e raggiungendo il terzo turno a Wimbledon. Due titoli arrivarono in fila, tra aprile e maggio, a Vercelli e Tunisi.
Luca Vanni. L’ultimo italiano, prima di Bellucci, a vincere due challenger consecutiviamente, è stato Lucone Vanni nel 2016. Vanni chiuse l’anno in maniera clamorosa trionfando a Brescia e Andria (in finale su Grigelis e su Berrettini, all’epoca n.680 ATP). Vanni e Bellucci sono gli unici due ad aver raggiunto tale risultato su superfici veloci
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