Il week-end di Fed Cup si è concluso decretando I suoi verdetti più o meno definitivi. Resta aperto il discorso titolo, naturalmente, che vedrà coinvolte a fine stagione la Repubblica Ceca e la Russia uscite vincitrici dalle rispettive semifinali, è già chiara invece quale sarà la composizione dei gruppi della Fed Cup 2016 dopo i play-off. L’Italia è l’unica superstite del World Group 2015 ad aver vinto il proprio spareggio e a riconfermarsi, Canada, Polonia e Australia sono state condannate alla retrocessione. Ecco come sono andati tutti i play-off per il World Group e World Group II.
World Group
Italia – USA 3-2
Ne abbiamo parlato in lungo e in largo, spinti da una soddisfazione più che motivata. L’Italia ha superato a Brindisi gli Stati Uniti in una sfida per la quale pochi alla vigilia avrebbero pronosticato un successo azzurro. Certamente ben più di qualcosa è valso il forfait di Venus Williams che ha costretto Marie-Jo Fernandez ad arrivare alla sfida di Brindisi con una formazione un po’ rimaneggiata e deficitaria, con la sola Serena a fare da perno e collettore di punti. E difatti è stato questo il leitmotiv del week-end che si è aperto con il primo punto per gli Stati Uniti conquistato da Serena Williams per 7-6 6-2 contro Camila Giorgi che non ha affatto demeritato e anzi ha giocato un primo set di gran livello capace di mettere in difficoltà l’americana arrivata a Brindisi in una forma evidentemente non ottimale. Il pareggio azzurro è arrivato rapido e indolore per mano di Sara Errani che ha liquidato con un 6-1 6-2 la prova incolore della sua avversaria di giornata, Lauren Davis. La domenica lo scontro tra le due numero 1 ha riservato la possibilità di qualche sorpresa per la capacità di Sara Errani di approfittare di una Williams non centratissima e condizionata dal vento che soffiava su Brindisi al punto di strapparle un set e di ergersi 5-4 e servizio nel secondo prima di subire la rimonta da campionessa di razza di Serena che ha poi chiuso 4-6 7-6 6-3.Nel quarto singolare è scesa in campo Flavia Pennetta, attesissima dal pubblico di casa, che ha dominato Christina McHale 6-1 6-1 portando la sfida al doppio decisivo dove la coppia inedita ma formata da doppiste esperte Errani-Pennetta ha dominato quella inedita e male assortita composta da Serena Williams ad Allison Riske con la campionessa americana piuttosto confusa nel trovare il suo ruolo in campo accanto alla più inesperta compagna. Il risultato finale è stato il 6-0 6-3 per le azzurre e il 3-2 finale che ha premiato le scelte di Barazzutti e concesso all’Italia di giocare di nuovo nel world-group del 2016 e non era affatto scontato.
Paesi Bassi – Australia 4-1
Dopo la sconfitta subita al primo turno contro una Germania in versione schiacciasassi, la nazionale australiana sembrava essere stata graziata dal sorteggio che le aveva messo di fronte i Paesi Bassi, squadra che per tradizione e qualità del collettivo, avrebbe avuto davvero poche armi per mettere in difficoltà una delle semifinaliste del 2014. Ma sui campi in terra al coperto di s’Hertogenbosch si è consumata una mezza ecatombe salutata dai quotidiani di Sidney con una gamma semantica centrata sulla parola “humiliation” e diversamente sarebbe difficile descrivere quanto accaduto. Con una Stosur convocata ma mai scesa in campo per un problema di tendini non del tutto riassorbito, l’Australia poteva contare su Casey Dellacqua e su Jarmila Gajdosova che -per quanto non irresistibile- si riteneva ampiamente superiore al modesto team oranje. E invece proprio la Gajdosova, chiamata ad aprire le danze contro Kiki Bertens nel primo singolare, ne è uscita con le ossa rotte e un 6-1 6-3 per la Bertens che suonava già piuttosto sinistro ed è stato parzialmente offuscato dalla vittoria di Dellacqua, per altro non facilissima come indica il punteggio di 7-5 6-3, nel secondo singolare contro la mancina Arantxa Rus. La domenica di nuovo in campo la Dellacqua come numero 1 formale d’Australia vista l’impossibilità di Sam Stosur contro l’inaspettatamente ispirata Bertens che dopo i quattro game lasciati alla Gajdosova alla Dellacqua ne fa racimolare cinque e chiude con un 6-2 6-3 che porta l’Australia sotto 1-2. Alla Gajdosova l’ingrato compito di trascinare la sfida al doppio decisivo e, dall’altra parte della barricata, alla Rus quello di chiudere i conti e fare il colpaccio per i Paesi Bassi. L’australiana di origine slovacca sembra partire con la marcia giusta e rifila un 6-0 severo nel primo set alla sua avversaria che poi la mette sul piano della lotta e conquista i successivi parziali con un doppio 7-5 che assegna il punto del 3 a 1 ai Paesi Bassi e quindi la qualificazione al World Group ai danni delle incredule australiane. Il doppio giocato a punteggio acquisito è ancora una volta appannaggio delle giocatrici di casa che vanno in campo con Krajicek (n.23 WTA di doppio) e Hogenkamp capaci di superare 6-2 7-6 il team avversario composto da Dellacqua e Rogowska. Oltre al danno la beffa per la nazionale aussie che si prepara nel peggiore dei modi al difficile ricambio generazionale in arrivo.
Polonia – Svizzera 2-3
La Polonia in questo 2015 era tornata nel World Group dopo vent’anni di assenza e giocarsi le proprie carte nell’anno finora peggiore di Agnieszka Radwańska non è stato un omaggio che il destino ha voluto concedere alla nazione sulla Vistola. Dal canto suo la Svizzera orfana dell’enfant terrible Belinda Bencic ha conquistato la sfida trascinata da una Timea Bacsinszky versione 2015 capace di giocare a un livello ormai decisamente alto rispetto alle sue stesse aspettative.
La sfida inizia con il ritorno attesissimo di Martina Hingis a un incontro di singolare dopo un’assenza in singolo in Fed Cup che durava dal 1998 e l’incontro con un’altra tennista dallo stile vintage come proprio la Radwańska prometteva spettacolo specie per gli amanti dei bei tempi andati. Al di là del bel tennis espresso a tratti dalla svizzera, la differenza vistosa di tenuta atletica ha permesso alla polacca di conquistare facilmente il primo punto per 6-4 6-0; nel secondo singolare del sabato ci ha pensato la Bacsinszky a riportare la parità infliggendo a Urszula Radwańska un severo 6-2 6-1. La domenica è iniziata poi di nuovo all’insegna della Bacsinszky capace di imporsi con cattiveria sull’altra sorella Radwańska, Agnieszka, un 6-1 6-1 preoccupante per la Polonia e soprattutto per la tennista cracoviana per la quale i segnali di questa stagione si fanno sempre più sinistri. Sul 2-1 Svizzera è il turno di Urszula contro Martina Hingis con l’elvetica che è andata avanti 6-4 5-2 e ha sfiorato il colpaccio salvo poi subire un calo fisico e una riscossa d’orgoglio da parte della Radwańska che ha vinto cinque game di fila e rimontato fino al 7-5 per poi vincere il terzo set su una Hingis esausta per 6-1. Al doppio decisivo a sorpresa Agnieszka Radwańska affianca l’esperta doppista Alicja Rosolska al posto dell’altra esperta doppista del team di casa, Klaudia Jans-Ignacik e il capitano rossocrociato Gunthardt risponde con la coppia Bacsinszky-Golubic rinunciando quindi alla Hingis ormai senza forze. Il doppio è piuttosto combattuto e si conclude 9-7 al terzo in favore delle elvetiche. La Polonia torna in World Group II dopo due sconfitte in casa e con più dubbi che certezze per il prossimo futuro.
Canada – Romania 2-3
Se Atene piange, Sparta non ride. E se una top-ten in profonda crisi di gioco come Radwańska deve fare i conti con l’ennesimo boccone amaro, un’altra deve fare altrettanto se non di più. È il caso di Eugenie Bouchard che torna a giocare per il Canada dopo il forfait del primo turno e partecipa attivamente all’incubo della sua nazione contro una Romania senza Niculescu né –soprattutto- Simona Halep.
Protagonista del poco elegante episodio della stretta di mano rifiutata ad Alexandra Dulgheru il giorno del sorteggio, la Bouchard si è vista battere con un doppio 6-4 proprio dalla Dulgheru piuttosto caricata dal gesto oltre che dal tifo sempre straordinariamente caloroso della diaspora rumena in giro per il mondo. Per fortuna delle padrone di casa la mediocre apparizione di Genie non è stata risolutiva grazie alla vittoria precedente della giovanissima Françoise Abanda in tre set su Irina Camelia Begu (4-6 7-5 6-4). Chiamata a uno scatto di orgoglio nel primo singolare di domenica la Bouchard tradisce ancora le aspettative perdendo 4-6 6-4 6-1 dalla Mitu con un terzo set che per punteggio e andamento la dice lunga sullo stato della tennista del Quebec. Sul 2-1 Romania la giovane Abanda ha sulle spalle il peso di tutta la sfida e inevitabilmente perde, anche se non sfigura, contro la Dulgheru a cui strappa un set: 3-6 7-5 6-2 il punteggio finale che consegna il World Group alla Romania. Nel doppio “simbolico” Dabrowski e Fichman onorano perlomeno il pubblico di casa aggiudicandosi il punto contro la coppia rumena composta da Andreea Mitu e Raluca Olaru con il punteggio di 6-1 4-6 10-5.
World Group II
Serbia-Paraguay 4-1
Nell’impianto al coperto di Novi Sad la Serbia celebra il suo ritorno in un gruppo mondiale di Fed Cup anche se, per ora, è solo il World Group II. Per l’occasione il capitano Tatjana Jecmenica può contare su una squadra di livello assoluto con le due ex-numero 1 del mondo Ivanovic e Jankovic accompagnate dalla giovane Aleksandra Krunic e dalla giovanissima Ivana Jorovic (classe 1997). Da parte sua il Paraguay ripone tutte le sue (poche) speranze in Veronica Cepede Royg. La prima giornata di sfide è un assolo serbo con Aleksandra Krunic che supera proprio la Cepede Royg con un rapido 6-1 6-3 e Ana Ivanovic che regola con il punteggio di 6-2 6-0 la numero 2 del Paraguay Montserrat Gonzalez. Nel primo singolare di domenica viene dato spazio alla promettente Jorovic che vince un set ma poi cede malamente sotto i colpi della Cepede Royg che si aggiudica il punto chiudendo 3-6 6-2 6-1 e tiene viva la sfida almeno per un altro po’. “Un altro po’” che difatti dura lo spazio necessario alla Krunic per rifilare un 6-2 6-0 senza storia alla povera Gonzalez e conquistare il punto e la sfida che vale la promozione. Nel doppio finale spazio di nuovo a Krunic e Jorovic che superano 6-1 6-4 le paraguayane Cepede Royg e Gonzalez.
Slovacchia – Svezia 4-0
Dopo la sconfitta di febbraio nei Paesi Bassi la nazionale slovacca era chiamata allo spareggio contro la Svezia per non passare nel giro di due anni dal World Group al purgatorio dell’interzona. Orfana della ormai lungodegente Dominica Cibulkovae di Magdalena Rybarikova la Slovacchia poteva contare però sull’esperienza di Daniela Hantuchova e sul grande stato di forma di Anna Karolina Schmiedlova, fresca campionessa del torneo di Katowice, per la sfida contro la Svezia sul campo in terra battuta al coperto di Bratislava. Lo stato di forma e la qualità tecnica complessiva del team slovacco si fa sentire da subito con la vittoria della Schmiedlova su Rebecca Peterson che fa segnare sul tabellino un doppio 6-3 e quella ancora più severa di Daniela Hantuchova su Susanne Celik regolata 6-2 6-0. La domenica mattina apre di nuovo la Schmiedlova contro Ellen Algurin chiamata a sostituire la Celik ma poco cambia per le sorti svedesi e la giovane slovacca chiude con un solido 6-1 6-4 che vale anche la conquista automatica della sfida e la permanenza nel World Group II per il 2016. Saltato il secondo singolare di giornata, le due squadre hanno comunque deciso di giocare il doppio che è andato ancora una volta alle slovacche con Anna Karolina Schmiedlova e Jana Cepelova capaci di imporsi 4-6 6-3 10-7 sulla coppia svedese Celik-Peterson.
Giappone-Bielorussia 2-3
A Tokyo era in palio come a Novi Sad un posto per il World Group II tra due nazioni uscite dall’interzona e Giappone-Bielorussia aveva già dalla vigilia i crismi della sfida accattivante vista la presenza data per certa di Viktoria Azarenka tra le ospiti, presenza che si è poi rilevata determinante. Apparentemente indifferente alla brusca trasferta intercontinentale la Azarenka ha aperto la sfida rifilando un 6-1 6-2 a Misaki Doi e ha poi lasciato il campo a Olga Govortsova che ha lottato ma poi ceduto di fronte alla tennista attualmente più forte di tutto il Giappone, Kurumi Nara, che ha chiuso il sabato sull’1-1 chiudendo il match in 6-4 4-6 6-2. La domenica si è aperta con l’incontro dal sapor di WTA tra Azarenka e Nara conquistato dalla due volte campionessa slam a Melbourne con un doppio 6-3. Sul 2-1 Bielorussia entrambi i capitani hanno un po’ scompaginato i piani mandando in campo Aliaksandra Sasnovich e Ayumi Morita con la giocatrice di casa trionfatrice a sorpresa in tre set 7-6 4-6 6-4. È servito dunque il doppio decisivo per dirimere la sfida ed è andato alla Bielorussia con Azarenka e Govortsova in campo assieme contro Aoyama e Morita, risultato finale in favore delle ospiti di 6-3 6-4 e un posto in World Group II per la nazionale di Minsk.
Argentina-Spagna 0-4
Continua la serie nera dell’Argentina in Fed Cup che dopo aver incrociato al primo turno di febbraio gli Stati Uniti ha affrontato la Spagna allo spareggio per restare in World Group II, ma sulla terra di Buenos Aires è andato in scena uno spettacolo ben mesto per i tifosi di casa. La Spagna si è presentata alla trasferta senza nessuna delle sue giocatrici migliori con il ruolo di n.1 della squadra alla n.88 del mondo Laura Arruabarena e la giovane Sara Sorribes Tormo a farle da “spalla”. Alla prova dei fatti, tutte scelte azzeccate da parte di Conchita Martinez con proprio la Sorribes Tormo capace di conquistare la prima sfida contro Paula Ormaechea in rimonta (4-6 7-6 6-1) e Laura Arruabarena autentica mattatrice capace di lasciare un solo game nel secondo singolare di sabato alla malcapitata Maria Irigoyen e di domare in tre set la Ormaechea nel primo singolare di domenica facendo segnare il 3-0 nel tabellino dei punti che ha garantito alla Spagna di conservare il World Group II nel 2016. Nel doppio a punteggio acquisito in campo per l’Argentina Tatiana Bua e la promettente Nadia Podoroska (reduce da un filotto di buoni risultati a livello ITF su terra) contro Anabel Medina Garrigues e la classe ’97 Aliona Bolsova Zadoinov con le spagnole capaci di aggiudicarsi anche questo punto con il punteggio di 4-6 6-1 10-3.
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