Amo questo sport e odio lo spreco di talento. Chissà quanti volumi si potrebbero realizzare descrivendo tutti i potenziali inespressi passati inosservati in questi decenni sui vari campi dei tornei Challenger e ITF organizzati in ogni angolo del mondo. Racconti mai raccontati, storie archiviate nella polvere che resteranno sconosciute ai più. Questo fenomeno, che rientra nella mia personale categoria intitolata “tennis sommerso”, sarebbe interessante analizzarlo più da vicino e dar voce a chi ha vissuto questo tipo di esperienze. Fortunatamente in questo volume immaginario non dovrebbe mai finirci Yibing Wu.
Chi? Wu. Nato a Hangzhou nel 1999, vincitore degli Us Open juniores nel 2017 ed ex numero uno al mondo. Avete presente l’amore a prima vista? Ecco, quando lo vidi la prima volta giocare con David Ferrer ad Auckland ne rimasi subito catturato.
“La Cina ha finalmente trovato il suo campione”. Scrissi così di getto sul mio profilo personale Facebook dopo averlo visto giocare…UNA volta. Oggi non lo farei mai, ma è così quando vieni folgorato da un colpo di fulmine e sei ancora giornalisticamente (e non solo) acerbo. Cos’è la prima cosa che più vi attrae di un giocatore? Quali sono i parametri che prendete maggiormente in considerazione quando dovete valutare il potenziale di un giovane? 1. La facilità di gioco. 2. La personalità. Così avrei risposto anche all’epoca dei fatti.
Timing eccezionale, fluidità di gioco invidiabile su ambo i lati e una completezza tecnica ragguardevole. Yibing Wu ha tutte le carte in regola per farsi largo nel circuito e competere ad alti livelli con giocatori ben più affermati e giovani di lui. Avrà anche 23 anni, ma è come se ne avesse almeno tre in meno agonisticamente parlando: dal marzo 2019 fino al gennaio 2022 la sua “activity” è inesistente. Dopo aver fatto fuoco e fiamme nel circuito juniores e fatto qualche comparsata nel tennis dei grandi, Yibing si è spaccato qualsiasi parte del corpo: gomito destro, parte bassa della schiena, spalla, polso. Infiliamoci in questa cronistoria di infortuni anche il Covid – la Cina nel pieno della pandemia non rendeva semplici gli spostamenti al di fuori del proprio territorio – più altre vicissitudini di cui conosciamo veramente poco, come ad esempio la presenza ingombrante di una mamma che ha causato la separazione con Sven Groeneveld quattro anni fa.
Questa settimana al Dallas Open, Wu ha iniziato a fare sul serio centrando la prima semifinale della carriera superando gente come Denis Shapovalov e Adrian Mannarino. Mica male, no? È già virtualmente numero 83 ATP e numero uno di Cina. A mezzanotte affronterà Taylor Fritz per un appuntamento storico: potrebbe diventare il primo cinese a giocare una finale nel circuito ATP. Al momento ha eguagliato Pan Bing, semifinalista a Seoul nel 1995.
Meglio leggermente più tardi che mai, Yibing. Ora prendi la penna e inizia a scrivere la tua storia.
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