di Luca Fiorino e Lorenzo Andreoli
La quinta giornata sui campi di Wimbledon regala emozioni e poche sorprese: Jannik Sinner vince e convince, Novak Djokovic liquida Miomir Kecmanovic e Carlos Alcaraz si impone imperiosamente su Oscar Otte. In ambito femminile Ons Jabeur passa il turno, Angelique Kerber saluta Londra e Tatjana Maria batte Maria (Sakkari).
- È diventato il più giovane italiano nell’Era Open a raggiungere gli ottavi a Wimbledon. Alzi la mano chi avrebbe puntato anche una sola sterlina su Jannik Sinner al quarto turno dei Championships dopo ciò che era riuscito a raggranellare in queste settimane sui prati. Lo so, siamo in pochi. Eppure Sinner taglia questo traguardo con grande merito dimostrando per l’ennesima volta di essere una “spugna vivente”. Oggi con Isner – il quasi anagramma di Sinner – l’altoatesino ha disputato una delle migliori partite di sempre sotto il profilo tattico-strategico. Prestazione più che convincente con zero palle break concesse e un differenziale di +11. Spongebob.
- Ricordate il day 1? “Non il miglior Novak Djokovic all’esordio” corredato dal “grazie al beep”? Ebbene, Nole, come da previsioni, ha già cambiato marcia. Il serbo passeggiato su Miomir Kecmanovic e lo ha annientato senza pietà. L’uomo dei record non perde sui campi di Church Road dal 2017. Mostruosamente disumano.
- L’olandese volante danza leggero sui manti erbosi di Wimbledon esente da pressioni particolari e con la stessa fiducia di Pirlo dal dischetto contro Hart ad Euro 2012. Tim van Rijthoven potrà ora affrontare Novak Djokovic così come si augurava lui stesso ancor prima che venissero fatti i sorteggi. Sarà in grado di fermarlo? Fino ad ora l’ultimo ad averlo battuto è stato il finlandese Otto Virtanen nel primo turno di qualificazioni di Surbiton. Otto, come la striscia inanellata da Tim sull’erba. Tim fai tutti gli scongiuri del caso. Remember the number/name.
- Dal numero otto ad Oscar Otte. Purtroppo i giochi di parole non sono il mio forte, ma ne sono follemente dipendente. Il tedesco si presentava con un bigliettino da visita niente male e in tanti, me compreso, pensavano potesse essere un cliente piuttosto ostico per Carlos Alcaraz. Macché! Lo spagnolo lo ha triturato dominando in lungo e in largo. Game vinti da Otte? Non Otte, né otto, bensì sei. Prestazione di altissimo livello per l’allievo del Mosquito, tutt’altro che da Oscar per Otte.
- A 34 anni Tatjana Maria vola agli ottavi di Wimbledon. Che storia, quella della tedesca, che quest’anno ha vinto il suo secondo titolo WTA a Bogotà dopo essere diventata mamma delle piccole Cecilia e Charlotte. Evidentemente su questi prati le piace eliminare la numero 5 del mondo: nel 2018 fu Elina Svitolina, oggi Maria Sakkari.
- Non sarà eclettico come Tiafoe, talentuoso come Korda o solido come Fritz ma Tommy Paul è una splendida realtà del tennis a stelle e strisce. Campione junior a Parigi nel 2015, viene dal College (University of Georgia) e dispone di un gioco che si adatta bene un po’ dappertutto. In cameretta aveva il poster di Andy Roddick e oggi sogna i quarti di finale a Wimbledon: se la vedrà con un giocatore di casa, Cameron Norrie.
- Occhio a Jack Sock, che dopo la vittoria sul connazionale Cressy è sempre più mina e sempre meno vagante. Jack, su erba, sa come si fa. Jelena Ostapenko? Leggere sopra.
- Ons Jabeur è stata in campo poco più di tre ore in tre partite fino a questo punto del torneo. È la numero 2 e nel sentirla parlare dà la sensazione di esserne consapevole. La chiamano “Ministra della Felicità” in Tunisia e il suo ministero funziona sempre meglio. Con Elise Mertens parte nettamente (e giustamente) favorita.
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