Il “Punto del Lunedì” del direttore Alessandro Nizegorodcew analizza i fatti più interessanti della settimana appena conclusasi. Dalla debacle azzurra in Fed Cup al trionfo di Victor Estrella Burgos, passando per Garcia-Lopez e Andreas Seppi.
Occhio ai giudizi affrettati, occhio al cambio di guardia. La “caporetto” italiana in Fed Cup ha scatenato le polemiche. Alcuni attaccano il ct Barazzutti, altri hanno definito Camila Giorgi come la grande “colpevole” della due giorni ligure, altri ancora hanno sparato a zero su Sara Errani. Nessuno (o quasi) che abbia sottolineato lo stato di grazia della bravissima Kristina Mladenovic, per la cronaca vincitrice di 8 tornei in doppio a livello Wta e finalista a Wimbledon, che ha servito come una dea per l’intera giornata. Nessuno (o quasi) ha parlato dell’ottima prova di Caroline Garcia, che tra l’altro ha gli stessi punti in classifica della Giorgi. Onore e merito alle ragazze di Amelie Mauresmo. L’Italia non è stata all’altezza, così come il campo del 105 Stadium, davvero ai limiti dell’imbarazzante. Il problema non è la sconfitta delle azzurre, che contro una buonissima squadra può starci assolutamente, bensì l’idea che il futuro ad oggi non sia così roseo. Nastassja Burnett è ancora ferma ai box, Gioia Barbieri è in crescita costante ma ancora non è arrivata nel gotha delle top-100, e le giovanissime sono un po’ in ritardo. A mio avviso avremo ragazze pronte a scalare il ranking nei prossimi anni, ma probabilmente salteremo qualche generazione e per la nazionale potrebbe essere un problema. Occhio però ai giudizi affrettati sulle ragazze che hanno appena difeso la maglia azzurra. Solo in Italia siamo capaci a farci del male da soli in questo modo. Rapido capitolo Barazzutti: l’ho criticato spesso in passato, a Genova le scelte di formazione per me sono state ineccepibili. Rapido capitolo sul campo: impresentabile e inaccettabile.
L’altura e il miracolo di Estrella. Victor Estrella Burgos ha trionfato a Quito conquistando il primo titolo Atp della carriera. Il dominicano, 34 anni (!!!) è riuscito in questa impresa ben oltre i 2000 metri di altitudine, con condizioni di gioco molto particolari che avvantaggiano il suo stile di gioco. L’altura è quasi un altro sport: la palla scappa via ed è quasi impossibile da controllare, spesso i grandi servitori sono avvantaggiati, ma anche chi di norma tira più piano degli altri ha possibilità di tirare qualche vincente in più dato un minore attrito dell’aria. Paolo Lorenzi, che ha raggiunto un buon quarto di finale, mi scriveva dall’Ecuador dicendomi che incordava le racchette 4 kg in più del solito, passando dal “classico” 25/23 ad un incredibile 29/27. La storia di Estrella, che nel corso della settimana sarà approfondita su Spazio Tennis, è straordinaria. I suoi occhi dopo il match point raccontavano tutto. Sono questi i momenti per cui vale la pena vivere di sport, sono questi i momenti per cui vale la pena commentare lo sport. Sono davvero felice di aver potuto commentare la finale con Lopez in diretta su Supertennis Tv.
Andreas Seppi, continuità da best ranking. Non sarà facile tornare e superare il numero 18 del mondo, miglior classifica di sempre raggiunta in carriera da Seppi. La partenza, però , fa ben sperare. La finale a Zagabria è davvero significativa in questo senso. Non è mai facile giocare bene e fare risultato al rientro dall’Australia, passando dall’outdoor al caldo all’indoor europeo. Il merito di Seppi è stato quello di sfiorare la vittoria in Croazia nonostante un torneo giocato ben al di sotto di quanto fatto vedere “down under”. Andreas, in pratica, è stato bravissimo a cogliere questo ottimo risultato giocando maluccio ma con grande intelligenza. Possibile best ranking? Servono due exploit, uno dei quali a livello Slam. Mission non così impossibile. L’obiettivo di un quarto di finale Slam, tabelloni permettendo, è quest’anno nelle corde di Seppi. Capitolo dedicato a Guillermo Garcia-Lopez, altro veterano che sta vivendo un grande momento della propria carriera. Già a Melbourne aveva fatto faville, tenendo testa a Wawrinka in maniera sorprendente. A Zagabria è stato perfetto, vittoria meritatissima.
Interessanti notizie dal mondo. Cresce in maniera interessante la statunitense Louisa Chirico, finalista nel 100.000$ di Midland. Interessante anche l’evoluzione a livello challenger dell’australiano Alex Bolt, così come il titolo conquistato a Burnie dal giovanissimo Chung. Nota a margine: perdere un match giocando ad alto livello può buttare giù psicologicamente o dare consapevolezza. Tim Smyczek, dopo la maratona a Melbourne con Nadal, ha vinto in maniera convincente il challenger di Dallas
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