di Sergio Pastena
Da Abu Dhabi a Doha la distanza è la stessa che c’è da Roma a Milano. Aggiungendo un montepremi che schizza oltre il milione di euro e la necessità di avere un rodaggio rapido in vista degli Australian Open, possibilmente con qualche avversario significativo, si può ben capire come mai il torneo qatariota sia sempre il più gettonato dai big ad inizio anno tennistico.
Questa prima settimana Atp, tuttavia, di tornei ne propone ben tre: andiamo a vederli, partendo ovviamente dal più prestigioso.
Dagli Emirati al Qatar
Il vizietto di piazzare un tennista del Qatar nel main draw è rimasto, poco da dire: per Mousa Shanan Zayed, uno dei due tennisti dell’emirato nel ranking (in entrambi i casi battendo un altro qatariota in un Future locale) sarà una giornata indimenticabile, visto che il primo turno di Doha lo vedrà contro Andy Murray. Lo sarà meno per l’inglese, che giocherà una sessione di allenamento invece di una partita.
Scontri seri, però, ce ne sono eccome: si parte da Berdych-Karlovic, match che manderà in visibilio i fabbri di mezzo mondo, per continuare con Dolgopolov-Ferrer, con due stili totalmente diversi a confronto. Ma soprattutto Nadal ha pescato Rosol per la prima volta dalla scoppola di Wimbledon 2012: il ceco l’anno scorso l’ha irriso dando a Darcis il “benvenuto nel club” dopo il primo turno londinese, il maiorchino avrà dimenticato oppure voleranno femori?
Chissà… di sicuro grosse speranze per gli italiani non ce ne sono: nel main draw abbiamo solo Volandri, ma si gioca sul cemento e battere Verdasco sarebbe stato già difficile sulla terra. Fuori subito nelle qualificazioni Fabbiano (contro Brown) e Viola (contro Daniel), resta solo Cecchinato che dopo la passeggiata contro la wild card locale Al Zeyara ha un impegno ben più probante contro Dominic Thiem. Staremo a vedere.
Il canguro di Basilea
C’è bisogno di fiducia. Questo deve aver pensato Federer dopo aver opposto il “gran rifiuto” a Dubai, torneo che aveva giocato negli ultimi tre anni vincendo nel 2012 e che, in precedenza, aveva conquistato altre quattro volte.
Lo svizzero, invece, quest’anno debutterà a Brisbane per quello che sicuramente è il colpaccio del tennis-mercato di inizio stagione. A sbarrargli la strada avversari fuori dai top ten ma ostici come Nishikori, Simon, Anderson e Dimitrov: partire con una vittoria sarebbe importantissimo per lo svizzero, che a Melbourne avrà subito una grossa cambiale da scontare.
Tracce d’Italia? Neanche col binocolo, mentre la curiosità dei tifosi locali sarà equamente distribuita tra il vecchio leone Hewitt e i giovani emergenti Duckworth, Kyrgios e (se passa le qualificazioni) Kokkinakis.
Fognini riparte dall’India
E veniamo all’India per il tradizionale evento di Chennai.
Con il detentore Tipsarevic fermo ai box, le attenzioni sono concentrate principalmente su Stanislas Wawrinka, Mikhail Youzhny e, per quanto riguarda noi italiani, su Fabio Fognini che dopo un bye affronterà il vincente di Carreno Busta-Bhambri. Altri azzurri nelle qualificazioni: avanza Giannessi su Pavic, decisamente peggio per Cipolla (tre games contro Marchenko) e Giustino, costretto al ritiro contro Ram per via della febbre.
Spunti di interesse made in India: il già citato Bhambri, un Devvarman in fase di rilancio e la wild card Nedunchezhiyan, che a 25 anni ha fatto progressi giganteschi all’improvviso, portando a casa un Future e raggiungendo la finale in altri cinque. Basteranno a non fare brutte figure contro Jiri Vesely?
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