Quando non te lo aspetti ecco che spunta il miglior Fabio Fognini di sempre, capace di rimontare due set e un break di svantaggio contro un grande Nadal, che non aveva nessuna intenzione di lasciarsi alle spalle le possibilità di giocare nelle fasi decisive di uno Slam. Semplicemente Fabio ha giocato meglio nel momento più importante del match, ha dimostrato una grandissima tenuta fisica e, una volta tanto, ha anche dimostrato di saper reggere dal punto di vista mentale.
Un Fognini semplicemente perfetto stanotte sull’Arthur Ashe stracolmo di pubblico, nessuna sceneggiata, nessuno scontro con arbitro e avversario e soprattutto un gioco fantastico fatto di vincenti a ripetizione (saranno 70 a fine match nel tabellino dell’IBM Slam Tracker, contro i 30 di Nadal), fatto di lotte infinite da fondo accettando lo scambio con lo spagnolo senza dover sparacchiare a tutto braccio per uscirne. Un Fognini che ha vinto anche di testa, non è uscito dal match nemmeno quando era sotto due set a zero e 3-1 nel terzo, nemmeno nel quinto quando sembrava non riuscire più a tenere in servizio, Fabio è sempre rimasto concentrato e alla fine ha portato a casa questo successo che vale tanto, tantissimo.
Per capire quanto sia straordinaria la vittoria di Fognini bisogna analizzare i numeri della carriera di Rafael Nadal e i suoi record negli Slam, in particolare sul cemento degli US Open e, più in generale in partite in cui si è trovato in una situazione di vantaggio.
Nadal non aveva mai perso negli Slam, da una situazione di 2 set a zero, vincendo in 151 occasioni e, in assoluto, aveva perso solo una volta con un tale vantaggio, nel 2005 contro Federer a Miami. Nadal aveva perso per tre volte con lo stesso avversario nello stesso anno solo contro Federer e Djokovic, in questo gotha si aggiunge Fabio Fognini che lo aveva già battuto a Rio e Barcellona sulla terra. Negli Us Open Nadal non perdeva dalla finale del 2011 contro Djokovic, avendo vinto le ultime 22 partite, su 23 giocate. Con questa sconfitta il 2015 si chiude senza Slam per Nadal, non succedeva dal 2004.
I “mostri sacri” del tennis sono tali proprio perché tendono a vincere le partite quando si allungano e infatti i migliori giocatori di sempre in quasi tutte le occasioni in cui si trovano avanti per due set a zero, non perdono dal giocatore meno blasonato. Per una sconfitta di tale portate bisogna probabilmente tornare al Wimbledon 2011, quando l’allora grande favorito Roger Federer è stato sconfitto dal francese Tsonga, dopo essere stato in vantaggio per due set a zero.
Impresa ancora più straordinaria se pensiamo come è arrivata, dopo due set giocati bene sia da Fognini, che da Nadal con l’azzurro che però è mancato nei momenti decisivi. Soprattutto nel secondo set si è visto un tennis di grande livello con lo spagnolo che non ha sbagliato quasi nulla ed ha servito un numero elevatissimo di prime. Due errori non forzati di Fabio hanno regalato a Nadal il 2-0 e il successivo rapido allungo dello spagnolo che lo ha portato sul 3-1 del terzo set sembrava decretare la chiusura del match con l’onorevole sconfitta del ligure contro un grande Nadal e invece, da qual momento in poi è uscita l’anima lottatrice di Fognini che non si arreso e anche grazie alla ottima preparazione fisica è riuscito a portare fino al quinto set il giocatore che più di ogni altro diventato sinonimo di “quasi imbattibilità” quando si il match si allunga e si superano le tre ore di gioco.
Nel terzo set, dal 3-1 forse Rafa si è un attimo rilassato e ha commesso qualche errore, ma soprattutto Fabio è stato bravo a guadagnare metri sul campo. Dopo aver recuperato il break di svantaggio e tenuto i propri servizi, ha messo pressione sullo spagnolo, che sotto 4-5, ha capitolato al secondo set point.
Qua probabilmente Fabio ha capito che il match lo poteva vincere e al tempo stesso Rafa si è reso conto che sarebbe stata dura. Fognini ha continuato a guadagnare campo costringendo Nadal sempre più lontano dalle righe. Break e contro break nei primi turni di servizio e poi il break decisivo lo ottiene Fabio sul 4-3 a proprio favore per poi chiudere 6-3.
Il quinto set è deciso, oltre che dai tanti vincenti di Fognini, soprattutto dalla resistenza fisica dell’italiano che domina anche atleticamente il maiorchino. Che la fatica sia palpabile lo dimostrano i tanti break che si susseguono. Nadal perde il servizio quattro volte consecutive, Fognini tre volte, ma al momento decisivo, sul 5-4 a proprio favore, il braccio di Fabio non trema e con un errore di Nadal, si regala la più importante vittoria della carriera.
Riportiamo così un italiano agli ottavi di finale degli US Open dal 2005, anno in cui ci arrivò Davide Sanguinetti, poi sconfitto da Nalbandian.
E’ la seconda vittoria di prestigio di un italiano negli Slam in questo 2015, dopo la vittoria di Andreas Seppi contro Federer agli Australian Open di gennaio.
Ora non c’è assolutamente il tempo per godere di questa vittoria, perché Fabio domani dovrà cercare di superare la “prova del nove” contro un avversario molto ostico, l’altro spagnolo Feliciano Lopez, cha ha battuto il tre set il canadese Milos Raonic. Finora nelle altre occasioni in cui ha battuto Nadal, nel match successivo poi ha perso, per il Fognini visto stanotte all’Arthur Ashe Stadium però tutto è possibile.
Leggi anche:
- None Found