(Flavio Cipolla – Foto Nizegorodcew)
da Bucarest, Gianluca Dova
La seconda giornata delle quali di Bucarest mi ha fatto riflettere sul fatto che il tennis è sport che richiede nervi saldi ed equilibrio e se magari ce l’hai non è che si riesca a mantenerli, uno sport per pazzi appunto. Il primo match a cui ho assistito è stato il derby tra Cecchinato e Volandri ed ero abbastanza curioso visto che non avevo mai visto Marco Cecchinato prima di oggi. Sono riuscito a raccogliere qualche informazione prima, sapevo che si allenava prima con Aldi e adesso con Brandi, ma vederlo è stata tutta un’altra cosa. Incontrare anche adesso Volandri su la terra è impresa complicata per un ragazzo giovane ma per lo meno si dovrebbe giocari liberi mentalmente, a braccio libero e con la coscienza leggera. Marco invece mi ha dato subito l’impressione di essere un tipo piuttosto nervoso, un buona prima, un bel dritto, un rovescio che d’incontro va ma che quando lo deve spingere per una mancanza di appoggio dei piedi è piuttosto falloso ed irregolare. La partita non c’e’ stata inutile girarci attorno, troppo solido Filippo, troppo falloso ed alterno Cecchinato. Una cosa però la voglio aggiungere, non gioca male, è un ragazzo con alcune buone qualità ma l’atteggiamento in campo non è dei migliori, si vede anche nei colpi troppo strappati e dalle soluzioni un po’ presuntuose. La prossima volta magari riuscirà a giocare meglio se capisce che in campo un minimo bisogna anche divertirsi e giocare un po’ più rilassati specialmente se si gioca con gente più forte.
Sono quindi passato a guardare sul campo tre Gil che ha dichiarato recentemente di soffrire di un disturbo bipolare e mi è stato subito chiaro che Cipolla non era l’avversario migliore per recuperare la sua salute mentale. Nel primo set il back del romano lo manda subito sotto e deve capire per forza che vincere facendo il brillante è quasi impossibile, meglio mettersi lì con pazienza. Flavio però non aspettava altro si gioca sul suo terreno punto per punto con game lunghi e combattuti. Il portoghese ci prova, si succedono una lunga serie di break e contro break quasi un match femminile (alla fine saranno 13 break su 18 giochi), va avanti pure 4 a 2 nel secondo ma è troppo dura dura di testa con un Cipolla così concentrato ed attento. Gil cede di schianto e Flavio chiude anche il secondo 6/4. Complimenti al romano capace di giocare con una mentalità degna di invidia e rispetto un tennis non facile per lui e neanche per gli avversari. Il suo back rimane un colpo quasi unico nel circuito, nessuno lo usa quanto lui e in maniera così efficace.
Torno sul centrale per assistere insieme a Fanucci e a Volandri al match di Giannessi contro Copil. Il ligure precipitato in classifica ha ancora un po’ troppi alti e bassi, troppe scelte discutibili ma il match è comunque equilibrato. Le condizioni sono un po’ particolari c’è molta umidità e le palle sono pesanti. La cosa hai suoi svantaggi ma anche i suoi vantaggi per Giannessi infatti il rumeno serve in maniera meno incisiva rispetto al giorno prima con Potito. Lo svantaggio è che purtroppo la sua palla spesso rimane corta con un giocatore potente ma non troppo mobile che di dritto da fermo sa tirare diversi vincenti ma che in movimento da fondo sbaglia solitamente parecchio. Il primo set Gianna non gioca granché bene, risponde e scambia corto, preso il break non recupera più. Nel secondo si seguono i servizi fino al 5 pari e sembra andare un po’ meglio anche se il suo dritto mancino pescava spesso il dritto del rumeno dal centrocampo una delle cose che fa meglio da dietro se non lo si fa giocare spostandosi un po’ veloce. Sul 5 pari un net fortunato e qualche sciochezza portano Copil a strappare il servizio a Giannessi. E’ bravo Alessandro nel game successivo a fare l’unico suo break della partita giocando bene in risposta e in maniera più aggressiva dando l’idea di portare la partita al terzo. Nel tiebreak Gianna va avanti subito ma non riesce a servire bene e perde il vantaggio sul colpo del match di Copil che dopo uno scambio lungo e combattuto azzecca un passante in corsa di dritto, non proprio la sua specialità. Rimane il rammarico che l’attacco andava giocato piu’ naturalmente sul rovescio anche se visto il momento rimane un colpo imprevedibile. Il matchpoint Gianna lo sbaglia tirando fuori un dritto dal centro del campo non proprio impossibile, forse per un po’ di fretta. Alla fine c’è un po’ di rimpianto perché la partita sembrava giocabile e poteva girare malgrado il tifo sugli spalti fosse tutto per il rumeno, con un po’ di fiducia in più lo spezzino poteva portarla a casa. Qualche segnale di reazione c’è stato e da questo si potrà ripartire per riconquistare una classifica accettabile e magari non ci vorrà nemmeno moltissimo.
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