Eppure mi avevano raccontato una storia diversa. Una storia dal finale scontato, con un fenomeno che rubava la scena a tutti quanti e qualche comprimario che tentava invano di rovinargli la festa. Alla luce di quel che vedo quotidianamente e di ciò che ho visto in questi anni, penso che parte di questo racconto vada rivisto. Troppo spesso l’idea che ci facciamo del domani è fin troppo influenzata dagli eventi più recenti quando magari bisognerebbe andare oltre e non limitarsi al momento e al risultato. Esempio? L’involuzione di Jannik Sinner tanto discussa sul “webbe” fino a qualche mese fa. In realtà non era/è altro che una fase di apprendimento/cambiamento.
Avete presente la punta dell’iceberg? Un periodo negativo in termini di risultati nasconde delle volte molto altro che ahinoi non ci è permesso di vedere. A questa età si fanno investimenti in chiave futura a costo di perdere qualche partita in più. Chi sta attraversando un periodo critico in questa fase della stagione è il danese Holger Rune, ma chi mastica la materia sa che è fisiologico per un ragazzo così giovane avere qualche incidente di percorso.
E allora qual è la verità, se esiste una verità? Forse che è inutile tirare ad indovinare. Che prima di sentenziare, a meno che non abbiate la sfera di cristallo, sarebbe meglio analizzare le cose per come sono oggi e potrebbero essere domani. Che alcuni pronostici secchi senza possibilità di smentita sarebbe il caso di lasciarli da parte.
E cosa vogliamo dire di Carlos Alcaraz? Chi ridimensiona lo spagnolo dopo la finale di questa sera ad Umago è totalmente fuori strada. Magari è la stessa persona che lo vedeva come prossimo dominatore incontrastato del circuito. Equilibrio? Poco. Carlos è già un grande protagonista del circuito, magari non sarà l’unico come qualcuno preconizzava mesi fa. Contro Jannik, l’allievo di Juan Carlos Ferrero ha pagato sul finale un po’ di stanchezza e, con un gioco così brillante ma anche rischioso come il suo, ci sta che perda qualcosa in termini di efficacia quando manca la lucidità.
La partita di stasera, a mio modesto parere, ci dice invece che a seconda dei momenti, degli stati di forma e dell’evoluzione tennistica di ognuno si spartiranno gli head to head e anche diversi titoli. E che forse sarebbe meglio non incoronare subito qualcuno giusto per il gusto di dire “io l’avevo detto!”. Non serve a nulla e vale lo stesso discorso anche per il GOAT (fatico a capire quale sia l’utilità di eleggere il più forte di tutti i tempi).
Queste due settimane ci suggeriscono di andar cauti e forse che più di qualcuno si sia già pentito. Quante ne abbiamo lette su Jannik? Quante su Lorenzo Musetti? E chi sarà la prossima vittima? Apprezzare un po’ di più ciò che si ha in casa nostra sarebbe già un bel passo avanti. Per tutti.
Io non so come sarà il futuro, ma provo ad immaginarmelo. Non so come finirà questa storia, eppure intravedo più protagonisti di diverse nazionalità. Ed il bello di questa storia è che alcuni di loro potrebbero essere italiani. Godiamoceli e sosteniamoli il più possibile. Poi, quel che sarà sarà.
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