da Roma, Alessandro Nizegorodcew
Thomas Fabbiano ha esordito questa mattina sul Pietrangeli conquistando il match contro il brasiliano Joao Souza. Vincendo il match per 64 62 è approdato all’ultimo turno di qualificazione dove affronterà il russo Andrey Rublev, considerato da molti una delle maggiori promesse del tennis mondiale. Nell’intervista si è quindi raccontato, tornando con il pensiero a 7 anni fa, quando si qualificò in tabellone, passando in rassegna alcuni momenti della stagione e il modo in cui ha saputo di essere entrato in tabellone.
Dopo questa vittoria contro un top 100, Joao Souza, pensi che il tuo livello sia pronto per giocare contro questi tipi di giocatori?
Si, da due mesi sto giocando bene e il livello manifestato in partita è sempre vicino a quello espresso in allenamento. Questo infatti è sempre stato un mio problema, poichè in allenamento giocavo a un livello nettamente superiore rispetto a quello della partita. Ora sto provando, sia a livello di colpi che a livello mentale, a portare le stesse condizioni che trovo in allenamento (la palla che scorre bene gli schemi che sono giusti) in partita e penso che quindi il mio livello sia vicino a quello dei primi 100.
Sette anni fa ti sei qualificato a questo torneo, allora avevi 19 anni mentre ora ne hai quasi 26. In cosa è diverso il Thomas del 2008 rispetto a quello di oggi?
Io penso che fino all’inizio di quest’anno non mi sentivo abbastanza maturo per poter vincere, anche quando mi sono qualificato agli Us Open giocandomela quasi alla pari con Raonic (secondo quanto dicono le persone) però non ero maturo per poterle vincere quelle partite, non mi sentivo a mio agio come magari invece mi sento ora. I colpi continuano a migliorare ma sono maturato molto ed è arrivato quel momento in cui riesco a guardare le cose con lucidità.
I risultati di Luca Vanni sono stati importanti in questo senso per te?
Sicuramente è stato un grande stimolo anche se nei primi momenti in cui lui stava facendo il salto, stavo “male” poichè vedevo un compagno e un amico che faceva risultati ed io che avevo tanta voglia di stargli dietro. Nei primi momenti ho sentito anche più pressione del solito, quando poi si è assimilata questa cosa ho iniziato ad esprimere forse il mio miglior tennis. Non so quanto è dipeso dai suoi risultati ma stare a contatto con persone così che fanno finali Atp, è stata una gran cosa.
Tre anni fa avevi detto che un obiettivo fattibile per la tua carriera poteva essere quello dei top 50, la pensi ancora così?
Ricordo la situazione in cui mi avevi chiesto questo (a Genova) e ti dico che ora cerco di non pensare a quell’obiettivo. Ho iniziato l’anno con obiettivi a lungo termine e alcuni a breve termine e mi sto trovando bene con questo tipo di mentalità. Cerco di raggiungere prima i livelli di classifica vicini, poi magari un giorno arriverà anche quello.
A Bucarest hai giocato un buon match contro Janko Tipsarevic, ti ha aiutato giocare a quei livelli?
Quello è stato uno dei match dell’ultimo mese in cui ho avuto le ennesime conferme poichè il livello era alto e la partita poteva girare anche a mio favore ma nei punti decisivi è stato bravo lui. Ho dimenticato quel torneo e sono andato a Ostrava dove poi è stato un match strano. Gli stimoli di questi tornei sono alti e ti portano ad alzare il livello.
Guardando i tuoi match è sembrato che il primo colpo dopo il servizio faccia più male rispetto a prima, è vero?
Si, faccio più affidamento sul diritto, in qualsiasi momento della partita in cui devo uscire da una situazione particolare cerco di usare il dritto, anche senza pensieri. Abbiamo lavorato tanto su questo primo colpo e sul rinforzare anche il dritto e penso che si veda abbastanza anche da fuori.
Dell’ esperienza del 2008 cosa ricordi?
Di essere uno dei pochi ad aver perso con Mahut sulla terra… (ride)
Di positivo invece?
Mi sono qualificato, nonostante la giovane età e ho vinto due partite importanti. Poi non ho confermato niente di quello che avevo fatto in quel momento ma so di essermi qualificato all’età di 19anni, cosa che non hanno fatto molti.
Ci racconti cosa è successo ieri sera? Credevi di entrare?
Io sono venuto a firmare perché, avendo casa qui a Roma, non mi costava nulla venire a firmare qui ieri pomeriggio. Sono andato a casa sapendo di non essere entrato e sapevo che potevo essere tra i primi 2/3 fuori. Alle 9 sono uscito di casa per andare a prendere un gelato e mi è arrivata la mail dall’Atp e ho saputo di essere dentro… Alla fine non sapevo nemmeno se prendere quelli zuccheri o meno e sono stato felicissimo per questa notizia. So di potermela giocare quindi ero davvero contento per questa opportunità..
Il prossimo match sarà quello con Andrey Rublev, entrato come te come alternate, come vedi questo match?
L ho visto la scorsa settimana per la prima volta e qualche giorno fa avevo visto il match contro Verdasco. Ho visto un po’ alcuni movimenti che ha e ho capito abbastanza circa il suo gioco… Ha vinto con Carreno Busta che è un signor giocatore ed è uno che probabilmente non gli da fastidio come tipo di gioco. È giovane ma il fatto che riesca a vincere queste partite è importante, io so solo che devo pensare poco all’altro, se impongo il mio gioco e se con il diritto lo muovo dovrà correre molto.
Pensi quindi di avere una chance?
Sicuramente, se oggi ero sfavorito, domani almeno sulla carta sarò favorito essendo lui dietro di me in classifica. Non sento nessun tipo di pressione extra ma c’è una chance di qualificarsi.
Leggi anche:
- None Found