di Salvatore Greco
Petra Kvitova è sicura da tempo di partecipare al Master di Singapore, Tomas Berdych è in corsa per quello di Londra, lei assieme a Lucie Safarova giocherà fra meno di un mese la finale di Fed Cup, lui assieme a Rosol e Stepanek la finale di Davis l’ha accarezzata prima di cedere lo scalpo alla Francia in semifinale.
Insomma, il movimento tennistico ceco può dirsi soddisfatto dei suoi risultati anche quest’anno, e non solo con i suoi atleti di vertice che onorano le rispettive classifiche, ma anche con i “gregari” che ottengono più che buoni piazzamenti come Lucie Safarova semifinalista a Wimbledon e Stepanek che, nonostante le 35 primavere, tira sempre onestamente la carretta, soprattutto in Davis.
Tanta qualità tennistica non è certo un caso, quanto il frutto di un lavoro meticoloso e di grande attenzione a livello federale, cose che si traducono in un ciclo quasi continuo di atleti, più o meno talentuosi, ma sempre in grado di esprimere il proprio potenziale ai massimi livelli. E infatti non stupisce più di tanto vedere diversi giovani giocatori cechi mostrare le proprie qualità nei circuiti juniores e Tennis Europe e altri che già fanno a spallate con i grandi. Ecco alcuni nomi, noti e meno noti:
Karolina e Kristyna Pliskova: le gemelle Pliskova, classe 1992, rispettivamente destra e mancina, hanno mosso assieme i primi passi sui campi, ma per ora viaggiano a velocità decisamente diverse. Karolina, a cui Spazio Tennis ha dedicato un bel profilo qui, ha giocato fino ad ora un grandioso 2014 arrivando al n.30 del ranking e ha raggiunto quattro finali WTA vincendone una, al torneo International di Seoul (secondo trofeo in carriera). Da buona ceca predilige i colpi piatti e tagliati e ha dalla sua un buon servizio, che può scagliare facilmente dai 186 centimetri che la separano da terra. Soffre le giocatrici che la fanno muovere, ma con un po’ di lavoro su questo fattore ha tutte le carte in regola per sfondare. Kristyna invece arranca ancora un po’ nel trovare la sua strada, quest’anno per lei molte eliminazioni al primo turno nei tornei WTA giocati, ma anche la conquista di un titolo ITF a Nottingham, 75k su erba, dove ha battuto in finale la rivelazione kazaka Zarina Diyas. La sensazione è che lavorando sulla fiducia e senza soffrire un senso di competizione con la più quotata gemella, possa ambire anche lei a buoni risultati sul circuito. Inoltre le gemelle Pliskova sono una coppia di doppio piuttosto affiatata e di qualità: per loro tre titoli di specialità in palmares, di cui due raggiunti quest’anno.
Jiri Vesely: è noto ormai che su questo ragazzo, classe 1993 e n.70 ATP, il tennis ceco al maschile ripone molte speranze. I 198 centimetri e 90 chili di cui dispone in campo si fanno valere quanto a pesantezza di palla e capacità di tenere lo scambio e lo rendono –contrariamente a quanto normalmente accade con i giocatori boemi- un ottimo giocatore sul rosso dove ha vinto il suo primo titolo Challenger, a Prostejov in patria, e dove ha ben figurato in Davis nell’ultimo incontro della semifinale contro la Francia che l’ha visto trionfare su Benneteau. Non ha dalla sua i buonissimi risultati già mostrati dal coetaneo Thiem o dal più giovane Kyrgios, ma la sua scalata al successo sembra solo più silenziosa, ma non meno efficace di quella degli altri giovani rampanti.
Adam Pavlasek: classe ’94, numero 242 ATP, a onor del vero non ha mostrato ancora nulla di particolarmente significativo, ma ha dalla sua un challenger vinto in doppio e due Futures in stagione di cui uno a marzo a S. Margherita di Pula (F5). Dopo una buona carriera juniores (best ranking n.8), fatica ad affermarsi ad alti livelli tra i grandi.
Marie Bouzkova: scendiamo di qualche anno con questa ragazza praghese, classe 1998 e n. 723 del mondo, ma il ranking è ovviamente un dato poco significativo per una tennista di quell’età che ancora alterna circuito maggiore e juniores, anche se con quest’ultimo ha probabilmente chiuso dopo aver conquistato lo US Open di categoria. Da pro intanto vanta un ottimo bilancio di stagione visto che tra tornei ITF e WTA (pochi) ha collezionato dodici vittorie al fronte di tre sconfitte, con la conquista la scorsa settimana del suo primo titolo tra le senior nel 10k su terra rossa di Healton Head Island in South Carolina. Non è facile dire di questa giovane promessa quale sia il colpo migliore, la sensazione è che qualche calo di concentrazione di tanto in tanto renda tutti i fondamentali potenzialmente deboli, ma in generale ha dimostrato di poter mantenere una certa continuità o -come alla finale US Open iniziata sotto di tre game nel primo set- di non perdersi facilmente d’animo.
Tomas Jirousek: il più giovane di questo “lotto”, classe 2000, è un ragazzo che ha già mostrato interessanti qualità. Dichiara di ispirarsi a Rafa Nadal, ma impugna la racchetta con la mano destra. Da under-14 ha giocato quest’anno i tornei del circuito Tennis Europe vincendo quattro titoli, tre in Repubblica Ceca e uno a Treviso a giugno superando in finale l’azzurrino Filippo Moroni. Ha chiuso al primo posto nella Race per il Master Tennis Europe under-14 che si è tenuto a Reggio Calabria e al quale non ha partecipato, e occupa la seconda posizione nel ranking Tennis Europe under-14, la n.24 del ranking generale del circuito. In estate ha partecipato alle ITF Juniors Tennis Finals, il torneo per nazioni riservato agli under14, che si sono tenute proprio in Repubblica Ceca e dove assieme ai suoi compagni ha ottenuto la quinta posizione aggiudicandosi tre dei sei singolari giocati.
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