Tanto di cappello

di Sergio Pastena

A volte ci sono partite nelle quali si diventa imprevedibilmente superstiziosi, anche se in teoria dovresti guardarle con l’occhio distaccato del giornalista.

Già, ma dopo il venticinquesimo gioco del quinto set di Canada-Italia chi sarebbe rimasto lucido? Tre palle break annullate, otto palle game che fanno la stessa fine, i canadesi che scheggiano una riga, beneficiano di un nostro smash mancato e di una chiamata discutibile su una prima di Bracciali. Eppure teniamo il servizio. In tanti, ammettiamolo, in quel momento avranno pensato che quella partita si dovesse vincere per forza. E invece il servizio successivo l’han strappato i canadesi e Pospisil, come al solito, ci ha sommerso di servizi vincenti per chiudere il match.

Applausi, comunque, sia a Fognini che a Bracciali, capaci di recuperare un match che dopo un’ora sembrava già perso e di portarsi a due punti dal match. Oggi, però, è un altro giorno ed è il più duro: anche vincendo il doppio la qualificazione non sarebbe stata scontata, ora servirebbe un miracolo di Seppi contro Raonic per giocarsi tutto nell’ultimo singolare. Tanto, forse troppo, specie perché sarebbe tutta da conquistare l’eventuale vittoria di Fognini contro questo Pospisil.

Già, Pospisil. Alla vigilia i rumours lo volevano fuori dai convocati: con Raonic e nonno Nestor intoccabili, in fondo, chi poteva far fuori capitan Laurendeau? Dancevic? Dopo la prestazione monstre nel primo turno contro Granollers? Oppure Levine? Colui che è passato da statunitense a canadese rispondendo al richiamo dal natìo Ontario? Alla fine è toccata al secondo e Pospisil, complice anche l’infortunio di Dancevic, è finito in campo. Mossa azzeccatissima.

Ad ogni modo ci tocca lottare, fino in fondo, anche se i canadesi hanno dalla loro il pubblico, la superficie, il punteggio, il morale, tutto. Ci tocca onorare questa maglia e pazienza se alla fine dovessimo rimpiangere l’occasione persa e questo maledetto 15-13 al quinto: l’anno prossimo saremo comunque nel World Group e ci riproveremo.

E ora andiamo a vedere cosa è successo negli altri doppi della notte, quelli non inclusi nell’articolo di ieri.

Bryans al tappeto, pampas in orbita

Ricordate sempre il Chelsea…

Argentina-Francia 2-1

La Nalba non tradisce e gli argentini si portano sul 2-1 a Buenos Aires, con la qualificazione che a questo punto diventa possibile. E dire che per David e Zeballos è stata durissima contro la coppia transalpina formata da Benneteau e Llodra: primo set perso, secondo portato a casa solo al tie-break, terzo cominciato perdendo la battuta. Ma alla fine ce l’hanno fatta. Nalbandian porta a 15-5 il suo bilancio di Davis in doppio per un 36-11 complessivo che la dice lunga su quanto abbia dato alla sua squadra.

Usa-Serbia 1-2

Se anche i Bryans tradiscono c’è davvero poco da fare: gli Usa perdono un doppio intensissimo allo stesso modo dell’Italia. Anzi, se vogliamo, anche peggio, perché perdere un match 15-13 dopo aver rimontato da due set sotto fa male davvero, ma brucia ancora di più se hai ceduto la battuta soltanto due volte in cinque set. Ad ogni modo per gli americani sembra davvero finita: ai limiti della statistica una vittoria di Querrey su Djokovic, tutto da verificare un successo di Isner su Troicki. E ai serbi basta un punto.

Group I: clamoroso in Ucraina

Cile-Ecuador 2-1 – Come previsto i cileni portano a casa il punto del 2-1, anche se Gomez e Quitoz li fanno soffrire fino in fondo portandogli via un set. Inutile dire che ora per gli ospiti la strada è in discesa.

Colombia-Uruguay 3-0 – Quando c’è poco equilibrio tra i singolaristi, il punto più difficile è sempre il doppio. Non a caso i colombiani han sofferto fino al 6-4 al quinto set contro Behar e Felder. Ma han chiuso.

Ucraina-Svezia 1-2 – Ora gli ucraini rischiano. Rischiano, se è vero che gli svedesi han rispettato il pronostico del doppio e possono pensare al miracolo. L’ultimo singolare lo giocherà davvero Molchanov?

Perdere in casa con questa Svezia: davvero si può?

Gran Bretagna-Russia 1-2 – Doppio senza storia a Coventry con la coppia inglese che lascia solo sette games ai russi. Resta tutto dannatamente complesso, ma per i british non poteva essere altrimenti.

Polonia-Rep.Sudafricana 2-1 – L’ultimo treno per gli ospiti era il doppio. Andersen e De Voest han provato a resistere agli esperti Fyrstenberg e Matkowski ma han ceduto in tre set. Combattuti, ma sempre tre set.

Romania-Olanda 0-3 – Chiudono il discorso nel secondo giorno anche i tulipani, che con Haase e lo specialista Rojer superano 6-4 7-5 6-4 l’inedita coppia rumena formata da Copil e Hanescu.

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