di Alessandro Nizegorodcew (Articolo apparso sul Il Tempo Online)
Fugace, quasi impercettibile, ma c’è stata. Nella mente di Potito Starace, dopo mesi di stop forzato per infortunio e un rientro difficile nel circuito, l’ipotesi di ritiro è divenuta un’opzione reale. Il tennista campano, classe 1981 ed numero 27 al mondo, non ha però mollato, continuando ad allenarsi con l’obiettivo di tornare tra i top-100. Oggi Potito è al numero 177, ma da aprile (quando era n. 415 Atp) ha guadagnato ben 238 posizioni. Un buon viatico per un 2014 positivo. La stagione che sta per concludersi ha visto Starace trionfare nel challenger di Napoli (per la quarta volta in carriera) e raggiungere altri buoni risultati. A Szczecin, nell’ultimo torneo disputato a metà settembre, l’azzurro ha conquistato una bella semifinale, battendo tra gli altri Brown e Andujar.
Come giudichi nel complesso il tuo 2013?
“Dopo un 2012 ricco di infortuni ho fatto molta fatica nei primi mesi del nuovo anno. Giocavo buone partite ma non trovavo continuità. Dopo la vittoria a Napoli le cose sono andate meglio. Avrei potuto fare di più, ma tutto sommato la posizione di numero 177 non è un cattivo traguardo, considerando che tornare dopo una lunga inattività e dal numero 400 del mondo non è semplice, anzi. In estate ho perso alcune partite che avrei potuto portare a casa e oggi la classifica ne risente. Nel complesso speravo di fare meglio ma sarebbe potuta andare anche peggio.”
Hai mai pensato al ritiro durante i primi, negativi, mesi del 2013?
“E’ normale che il pensiero ci sia stato, soprattutto alla mia età, ma ho sempre creduto di poter tornare in alto e spero di farlo definitivamente nel 2014. Fisicamente sto bene, finalmente, e quindi l’obiettivo è giocare più di una stagione. Sono positivo…”
E sei tornato ad allenarti con Fabrizio Fanucci…
“Avevo già lavorato con Fanucci nel 2004 e mi ero trovato molto bene. Con Fabrizio ho un bellissimo rapporto da sempre e appena è terminato il mio connubio con Umberto Rianna la scelta è stata consequenziale. Io sono molto contento e anche lui. Svolgerò la preparazione invernale a Firenze con tutto il team di Fanucci, sperando in un grande 2014.”
Ad inizio 2014 l’Italia affronterà l’Argentina, in trasferta, nel primo turno del World Group di Coppa Davis. Come vedi questa sfida? Quanto conterà la presenza o meno di Juan Martin Del Potro?
“E’ ovvio che con Del Potro in campo sarà ancor più difficile. Noi siamo una buona squadra, con due singolaristi come Fognini e Seppi che hanno alzato il proprio livello. In Argentina ho giocato e so bene che atmosfera riuscirà a creare il pubblico: sarà una vera e propria bolgia, hanno un tifo pazzesco.”
Pensi ad un tuo rientro in nazionale, magari in doppio?
“Il mio pensiero alla Nazionale c’è sempre. Credo di aver tanto alla Davis, ma le scelte spettano a capitan Barazzutti.”
La Serie A è iniziata da poco e tu sei impegnato a difendere i colori del Circolo Canottieri Aniene di Roma. Che campionato ti aspetti?
“Siamo una buona squadra anche se la Serie A è una competizione lunga e complicata con compagini forti quali Forte dei Marmi e Genova. Noi purtroppo non avremo Simone Bolelli, ancora alle prese con il recupero dall’intervento al polso. Avremo però un Vagnozzi in più, che speriamo possa esserci d’aiuto.”
Una battuta finale su Fabio Fognini. Cosa ti aspetti dal ligure? Dove può arrivare?
“Fabio è un grande giocatore, dall’immenso talento fisico e tecnico. Nel 2013 ha alzato il proprio livello portando a casa tante partite e i primi due titoli Atp. La classifica di numero 17 non è da tutti e se migliora alcuni dettagli potrà crescere ancora. Primi dieci? Perché no…”
Leggi anche:
- None Found