Dando uno sguardo al ranking del circuito ATP, i tifosi italiani che amano il tennis hanno immediatamente riconosciuto un aspetto che non capita di vedere tutti i giorni. Ovvero, ben tre italiani sono tra i primi 30 atleti al mondo. Stiamo facendo riferimento a Matteo Berrettini, Jannik Sinner e Lorenzo Sonego. Se dei primi due se ne è parlato in lungo e in largo, c’è da mettere in evidenza come quest’ultimo è stato protagonista di un grande percorso di miglioramento, non solo dal punto di vista umano e atletico, ma anche e soprattutto sotto il profilo tecnico e mentale. Il blog del portale dei pronostici tennis di Betway ha realizzato un’intervista davvero interessante, in cui si analizza proprio il grande percorso fatto da Sonego insieme al suo coach storico, ovvero Gipo Arbino.
La solidità dei tecnici storici: un valore aggiunto per i tennisti italiani
Non può essere assolutamente un caso che tutti i tre tennisti italiani in top 30 condividono un aspetto importantissimo. Ovvero, quello di aver dato grande stabilità al rapporto con il loro allenatore storico. Insomma, si sono affidati a una guida tecnica ben precisa e non hanno più voluto cambiare con il passare del tempo. Tutti e tre hanno deciso di seguire sempre la stessa strada, con i maestri che li hanno presi “in affido” da quando erano solo dei ragazzini fino ad ora, che si trovano in lotta con i campioni più importanti sulla scena del tennis mondiale.
Tra quelli che meritano senz’altro un approfondimento troviamo Lorenzo Sonego, probabilmente il meno “reclamizzato” rispetto a Sinner e Berrettini, che però sta facendo valere tutto il suo percorso di crescita. Nel corso degli ultimi mesi si è tolto parecchie soddisfazioni, dal momento che, durante lo scorso anno, si è portato a casa il suo titolo numero due del circuito maggiore a Cagliari. Sul blog sportivo L’insider, l’interessante intervista con il suo storico allenatore Gipo Arbino mette in evidenza proprio il grande cammino ed evoluzione di Lorenzo Sonego, a partire da quando era solo un ragazzino che condivideva due passioni, ovvero tennis e calcio, fino ad oggi, dove sfida mostri sacri come Nadal, Federer e Djokovic.
Miglioramenti tecnici e una grande caparbietà
Un carattere da lottatore che ha fatto spesso e volentieri la differenza nel percorso di crescita di Lorenzo Sonego, che ha dimostrato come anche senza avere un talento smisurato come diversi altri suoi coetanei, è stato in grado di raggiungere livelli altissimi. Merito, come detto, del suo allenatore, ma anche del grande e determinato carattere che ha sempre spinto Lorenzo a voler viaggiare, giocare, impegnarsi e migliorarsi, senza mai sentire, quando era più giovane, la lontananza da casa, anche quando doveva passare lontano dalla sua famiglia diverse settimane, senza battere mai ciglio.
Il grande lavoro che è stato fatto in compagnia di Rianna e della Federazione Italiana ha fatto la differenza per inserire alcuni tasselli nel processo di completamento dal punto di vista tecnico. Il fatto di avere un team di supporto professionale ha fatto senz’altro la differenza. Certo, una base di attitudine ci deve essere per forza, perché solamente con il lavoro, come messo in evidenza dall’allenatore Arbino, non si possono raggiungere certi livelli. Per poter ambire a superare la top 50 del ranking mondiale e guadagnare posizioni, lavorare duro e impegnarsi ogni giorno in allenamento, infatti, non è più sufficiente. Quindi, è fondamentale avere sviluppato diverse doti naturali, che poi fanno la differenza in partita, come ad esempio l’intuito, la rapidità, i tempi di reazione, ma anche la semplicità con cui si apprendono nuovi movimenti e colpi.
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